Noah Lyles vince i 100 metri piani ai Mondiali di Atletica Leggera di Budapest.
, 21 Agosto 2023
3 minuti

Considerazioni sparse sulla finale dei 100 metri ai mondiali di Budapest


Noah Lyles è il nuovo campione del mondo.

- Ai 19° Campionati mondiali di atletica leggera di Budapest è andata in scena la prova regina, conclusasi con la vittoria dello statunitense Noah Lyles che eguaglia la miglior prestazione stagionale con un probante 9.83. Per Lyles, 26enne di Gainesville (Florida), già oro nelle ultime due edizioni sui 200 metri, è la consacrazione definitiva e la prima vittoria sulla distanza più breve – oltretutto aprendo la strada a una potenziale doppietta che non è più stata realizzata da Usain Bolt in poi. Vincendo in rimonta, in maniera imperiosa dopo una partenza discreta ma non esaltante (0.145 il tempo di reazione allo sparo, quarto tra gli otto finalisti), Lyles ha mantenuto quasi del tutto i proclami altisonanti della vigilia - a differenza del compagno di squadra Fred Kerley arrivato in Ungheria con propositi bellicosi per difendere il titolo conquistato l’anno passato e poi fuori dalla finale per un solo centesimo.

- Letsile Tebogo, botswano di soli 20 anni compiuti a giugno, vince l’argento e si rivela definitivamente come un nome con cui tutti dovranno fare i conti da qui al prossimo futuro. Una condotta di gara senza alcun cedimento lo ha portato a migliorarsi turno dopo turno fino al 9.88 della finale, record nazionale del suo paese oltre che sesta prestazione di sempre per un atleta africano. Di lui stupisce l’estrema facilità nella corsa, soprattutto nella fase lanciata, e l’apparente mancanza di punti deboli al di là di un fisico ancora non del tutto costruito: nei 200, prova anche più affine alle sue caratteristiche, può dare grande spettacolo e filo da torcere allo stesso Lyles.

- Medaglia di bronzo a Zharnel Hughes, britannico nato nel territorio d’oltremare di Anguilla ed allenato in Jamaica al Racers Track Club di Glen Mills – la fucina di talenti che solo in questo millennio ha lanciato Yohan Blake, Daniel Bailey, Kerron Stewart e lo stesso Usain Bolt. Dopo aver lottato duramente in semifinale per recuperare da una brutta partenza, Hughes si è rifatto in finale azzeccando uno scatto pressoché perfetto (tempo di reazione a 0.105) e chiudendo più forte di tutti, facendosi forza del suo straordinario lanciato. Anche per lui l’appuntamento è sui 200, che solo poche settimane fa ha corso al meeting londinese della Diamond League in uno scintillante 19.73 – la seconda prestazione europea di sempre sulla distanza, un centesimo sopra il record tuttora detenuto da Pietro Mennea.

- Esce sconfitto dalla finale Oblique Seville, il giovane giamaicano che aveva impressionato più di tutti durante i turni di qualificazione ma che, alla prova dei fatti, è sembrato aver scoperto le sue carte migliori troppo presto – pur arrivando a soli tre millesimi da una medaglia che avrebbe riportato sul podio la nazione caraibica a sei anni di distanza dal bronzo di Usain Bolt ai Mondiali di Londra. Non è semplice capire se il problema stia nella gestione dei turni ravvicinati o in una tenuta mentale che lo ha tradito sul più bello, di certo avrà tempo e modo di rifarsi (22 anni per lui, secondo più giovane tra i finalisti) e i numeri non gli mancano.

- Marcell Jacobs si migliora rispetto alla batteria, ma il 10.05 con cui chiude al quinto posto la sua semifinale non gli vale un piazzamento tra i migliori otto per soli quattro centesimi. Era difficile aspettarsi di più dal campione olimpico di Tokyo, alla sua seconda uscita stagionale dopo mesi passati a lottare con acciacchi e piccoli infortuni: vederlo ritrovare in parte i suoi automatismi, pur senza lo spunto e il finale travolgente a cui ci ha abituato, fa comunque ben sperare in vista delle Olimpiadi parigine dove tornerà in pista per difendere il titolo. Come ha ricordato ai microfoni della TV in un’intervista post-gara, dove è apparso più maturo e conscio del suo “ruolo” come ambasciatore dell’atletica italiana, i Mondiali di Budapest sono una tappa importante del suo percorso per ritrovare il feeling con la competizione – un inseguimento che durerà da qui a fine stagione, con l’obiettivo di tornare a fare bene nella staffetta 4x100 in programma per venerdì e sabato prossimo.


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