Considerazioni sparse post Udinese-Juventus (0-3)
Niente corto muso.
- Ad Udine tutto era cominciato, con un beffardo 2-2 nell’estate 2021 e tutto sembrava finito con un arcigno 0-1 qualche mese fa, epilogo di un matrimonio sgangherato. L’Allegri bis invece ancora vive e lotta insieme a noi e continua a ruotare intorno la Dacia Arena, curioso crocevia di partenze e addii, di ripartenze e benvenuti. Oggi un promettente 0-3, l’ennesimo punto di ripartenza di un progetto tecnico che ha ancora un’occasione per riscattarsi;
- Avevamo visto già nel precampionato una Juventus atleticamente ben centrata e non stupisce infatti il primo tempo di stasera. La Juve assalta l’Udinese con fasi di pressing asfissiante, baricentro alto, giocate tecniche di peso. L’altetismo c’è, la fame anche. Il gruppo è davvero sul pezzo. Lo 0-3 conclusivo, figlio anche della tenerezza dei fruilani, è sacrosanto e indiscutibile. Niente più corto muso, ma tanta voglia di entrare velocemente in area avversaria. Un po’ di aria nuova si sente;
- Si vede meno Juve nel secondo tempo, dove l’Udinese prova con generosità a reagire e alla fine non trova un gol che avrebbe senz’altro meritato. Anche in una serata molto positiva, la Juve mostra un difetto solito. La fase di palleggio in gestione non convince mai a sufficienza e si finisce sempre col fiatone dietro i palleggi altrui. Solo l’ingresso di Illing nel finale, preferito a Kostic come subentrato, ricarica un po’ le batterie. Questa rosa ha sempre molte armi a disposizione;
- Tanto di questa stagione juventina passerà dal feeling tra Chiesa e Vlahovic, una coppia di promessi sposi mai capaci di conoscersi davvero fino in fondo. Stasera abbiamo visto qualcosa di importante e non c’è poi da stupirsi data la qualità della materia prima. Soprattutto Chiesa sembra aver ritrovato la gamba delle notti magiche. Allegri deve insistere con questo sistema di gioco. Molto, molto interessante anche la prova a sinistra di Andrea Cambiaso; tecnica e corsa in quantità, con la capacità di svariare ed entrare con personalità dentro al campo. Era il tipo di giocatore che serviva a questa squadra;
- Dalle parti di Udine è bene accendere subito qualche luce di emergenza. I nuovi schierati in campo stasera hanno tutti largamente deluso e la squadra ha mostrato qualche segnale solo quando è salito in cattedra Samardciz, giocatore con la valigia in mano. Non bene. Senza più Udogie, Pereyra e Becao, la sensazione è che il solito compra e vendi con il Watford non basterà a garantire un campionato tranquillo. Occhio.
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