Considerazioni sparse post Lecce-Lazio (2-1)
Un avvio beffardo per la nuova/vecchia Lazio di Sarri.
- Al via del Mare di Lecce fa un caldo terrificante, le gambe dei giocatori sono ancora imballate dai carichi di lavoro estivi e il tutto si traduce con un inizio lento sia per la Lazio che per il Lecce. Gli uomini di D’Aversa cercano di partire forti e sfruttare l’estro di Banda e la concretezza di Strefezza per impensierire gli uomini di Sarri che nei primissimi minuti paiono in difficoltà. Poi però gli automatismi imposti dal tecnico toscano permettono ai biancocelesti di prendere il pallino del gioco e di non lasciarlo per tutto il primo tempo;
- C’era grande curiosità attorno all’esordio di Kamada che ha l’onere di sostituire uno come Milinkovic-Savic. Il giapponese, non al meglio, ha però messo in luce le grandi differenze tra lui e il serbo. La Lazio ora gioca solo palla a terra e Kamada prova a sfruttare le sue doti di inserimento per sfruttare i passaggi dei compagni. Zaccagni e Felipe Anderson sono chiamati quindi a venire a fare da raccordo tra attacco e centrocampo, compiti che fino allo scorso anno erano di Milinkovic;
- Poche cose sono certe: la morte, l’universo e il gol di Ciro Immobile alla prima di campionato. Il numero 17 biancoceleste segna per il sesto anno consecutivo all’esordio e dimostra di essere in gran spolvero come avevano fatto pensare i 10 gol segnati nella pre season. A illuminare, come sempre, Luis Alberto che dimostra ancora una volta di essere il giocatore in grado di spostare gli equilibri in ogni circostanza;
- Il Lecce dal canto suo gioca una partita ordinata e compatta. Gli uomini di D’Aversa tengono botta tutto il match contro la maggior qualità della lazio e riescono a creare scompiglio specialmente con le sgasate di Banda sulla sinistra e con quelle di Rafia a destra. Wladimiro Falcone compie una parata senza senso a 10 minuti dalla fine e dà la forza ai suoi di non mollare e di crederci fino in fondo. Poi due gemme di Almquist e Di Francesco, in combinazione con una versione addormentata della difesa biancoceleste, regalano ai giallo rossi la seconda vittoria consecutiva in rimonta contro la Lazio al Via del Mare;
- La Lazio in questa prima giornata di campionato ha messo in mostra il grande difetto già mostrato nello scorso campionato. La squadra di Sarri è infatti incline a dare per vinte partite che controlla per larghi tratti senza però affondare; cala d’intensità proprio quando dovrebbe stringere i denti e questo chiaramente cozza con la forza di volontà che spesso le piccole squadre mettono in mostra, specie il Lecce di D’Aversa, che dalla squadra di Baroni della scorsa stagione ha ereditato anche il carattere. Immobile ha smesso di dare la carica ai suoi e gli innesti di Pedro, Isaksen e Pellegrini non sono riusciti a compensare. Il Lecce ha avuto il merito di crederci fino in fondo e di porre una strenua resistenza in ogni settore del campo senza arretrare di un centimetro. Tre punti d’oro per il Lecce e un senso di amarezza per la Lazio.
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