Considerazioni sparse post Inter-Monza (2-0)
L'Inter si aggiudica una partita aperta e divertente.
- La stagione 2022/23 non sembra esser mai finita per l'Inter, che riparte da dove aveva lasciato: un calcio offensivo ed equilibrato, un assetto che rende la squadra capace sia di attaccare che di difendere con tanti uomini, ripartenze portate sempre da molti giocatori, mai una sola opzione in fase di rifinitura, combinazioni tra mezzali e quinti che mandano in tilt la difesa del Monza. L'unico ingranaggio nuovo tra i titolari è Marcus Thuram, al quale non viene mai chiesto di essere Dzeko ma di interpretare il ruolo di attaccante secondo le sue caratteristiche. L'intesa con Lautaro è ancora da affinare, ma la sincronia nei movimenti, mai uguali, è già un'ottima premessa per il futuro;
- Pur avendo offerto ottimi sprazzi di calcio e qualche trama interessante, il Monza di Palladino invece non ha incantato come nella scorsa stagione, al di là del risultato finale. Pesano come macigni le cessioni di Carlos Augusto e Nicolò Rovella, in particolare l'assenza del secondo costringe i biancorossi a dover ritrovare nuovi meccanismi in fase di riaggressione e di schermatura della difesa in zone avanzate del campo, fondamentale nel quale il centrocampista appena passato dalla Juventus alla Lazio era maestro: la differenza tra lui e Gagliardini ad oggi è abissale, da vedere se l'ex interista riuscirà ad essere perno della squadra dopo lunghe annate da comprimario;
- In una partita aperta e piena di ribaltamenti di campo, a rubare l'occhio è stato il duello tra due dei migliori interpreti della Serie A del ruolo di quinto di centrocampo, Federico Dimarco e Patrick Ciurria. A far pendere l'ago della bilancia dalle parti dell'interista è stato il preziosissimo apporto di Alessandro Bastoni, regista occulto (ma neanche troppo) della manovra nerazzurra e spina nel fianco costante per la retroguardia del Monza con le sue percussioni in avanti. L'aggressione coi braccetti difensivi è stata un tema per tutto l'arco della gara, anche gli ospiti hanno in più occasioni portato in avanti Caldirola per provare a creare superiorità numerica;
- Le riserve dell'Inter non sono semplici repliche dei titolari, ma giocatori radicalmente diversi che possono cambiare a piacimento le dinamiche della squadra. Cuadrado è l'uomo del dribbling che a Inzaghi è tanto mancato lo scorso anno, Arnautovic rispetto a Thuram è meno esplosivo e intenso, ma più bravo a fungere da riferimento classico e nel contempo raffinato nel tocco e nelle giocate (come osservato in occasione del 2-0). Carlos Augusto, Frattesi e Bisseck oggi si sono visti meno, ma in particolare i primi due possiedono doti che torneranno sicuramente utili all'Inter nell'arco della stagione;
- Andrea Colpani sembra aver terminato l'apprendistato, e dopo una stagione di rodaggio e apprendistato è pronto a diventare un fattore decisivo per il Monza. Nel primo tempo il Flaco è stato pressoché l'unico a farsi trovare in profondità e battagliare con la retroguardia nerazzurra, mentre a inizio ripresa, il momento migliore della squadra di Palladino, praticamente ogni azione pericolosa è passata dalle sue parti, e il ragazzo non ha avuto problemi a sdoppiarsi nei ruoli di rifinitore e incursore. 24 anni, seconda stagione di Serie A in carriera, che sia arrivato per Colpani il momento della consacrazione? Speriamo che il problema muscolare che l'ha costretto a lasciare anzitempo il campo non sia nulla di grave.
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