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Fabiano Parisi in campo con l'Empoli.
, 19 Luglio 2023

Perché la Fiorentina ha scelto Fabiano Parisi?


E come gestirà il dualismo con Biraghi?

Il deciso affondo della Fiorentina su Fabiano Parisi ha stupito in molti, anche se i più attenti ricorderanno come il difensore campano fosse stato già la scorsa estate uno dei nomi caldi sulla breve tratta Empoli-Firenze. Ha stupito per il costo relativamente contenuto del cartellino – 10 milioni più bonus – per quello che è uno dei migliori prospetti italiani del ruolo; ma soprattutto ha stupito per il mancato intervento delle grandi squadre, probabilmente dovuto alla particolare congiuntura tra formazioni dal ruolo già coperto, ridotte liquidità da investire in tempi brevi e complicate fasi di transizione societaria da gestire. E in questo può lasciar stupiti la rottura degli indugi da parte dei viola, che proprio nel ruolo di terzino sinistro hanno un giocatore che è stato sotto molti aspetti cardine dell'ultimo bienno, ovvero il capitano Cristiano Biraghi.

Al di là di aspetti più da "diplomazia del pallone" come, ad esempio, il fatto che Parisi e Biraghi abbiano lo stesso procuratore e che significativamente la presentazione del primo sia stata unita alle foto di rito per il rinnovo fino dal 2026 del secondo, si è posto spontaneo il quesito sulla convivenza impossibile tra i due. Due giocatori strutturalmente diversi per lo stesso identico ruolo in campo, uno con 4000 minuti giocati nell'ultima stagione spalmati su 52 presenze, che lo rendono il giocatore più utilizzato da Vincenzo Italiano, e l'altro non ancora 23enne ma con alle spalle già quattro stagioni da titolare tra i professionisti (di cui le ultime due, molto positive, in Serie A) pronto a salire ancora di livello a Firenze e non certo a ricoprire il ruolo di semplice riserva.

L'idea del lungo termine

Intanto la considerazione più ovvia: Fabiano Parisi per la Fiorentina è un investimento di prospettiva, un giocatore con ancora margini di crescita tecnica e con la potenziale possibilità di una ulteriore valorizzazione economica. In questo, la fisiologica alternanza che dovrà affrontare con Biraghi sarà un "dolce problema" per Vincenzo Italiano. L'allenatore ha già mostrato in passato una forte tendenza a turnazioni massicce, e i viola con ogni probabilità avranno da affrontare una stagione lunga e complessa come quella appena trascorsa, visto il probabile ripescaggio in Conference League.

Quindi, le opportunità di cumulare minuti in campo non mancheranno per entrambi. In questo, da parte di Biraghi servirà la disponibilità ad accettare una continuità di utilizzo differente rispetto all'anno scorso, anche e soprattutto in virtù della sua posizione di leadership nello spogliatoio. Mentre da parte di Parisi serviranno prove di maturità tecnica e mentale, necessarie per conquistare la fiducia dell'allenatore rispetto a un compagno di reparto così ingombrante e già calato a pieno nei meccanismi di gioco di Italiano.

Il dualismo Parisi-Biraghi, comunque, offre a Biraghi una maggiore flessibilità in un ruolo molto importante per gli equilibri in possesso e in sviluppo della Fiorentina. Se l'anno scorso Italiano aveva avuto seri problemi di interscambiabilità dei suoi giocatori in rosa, le differenze di interpretazione del ruolo di questa coppia mancina posso davvero essere una risorsa in più, e non un problema, per l'allenatore.

Differenze tattiche e differenze tecniche

L'inserimento di Parisi nel contesto tecnico-tattico della Fiorentina potrebbe far sorgere dubbi, viste le sue statistiche offensive all'apparenza modeste, specie se confrontate con la massiccia produzione di giocate in rifinitura di Biraghi. A riguardo, vanno notati alcuni aspetti fondamentali dei sistemi di gioco nei quali agivano i due terzini, e soprattutto la sostanziale differenza di compiti che gli era richiesta. E, si noti bene, compiti differenti non significa, specie per l'avellinese, limiti qualitativi.

Nella Fiorentina di Italiano Biraghi ha avuto principalmente la consegna di dare a sinistra la massima ampiezza, spesso sin dalla fase di costruzione bassa, garantendo sovrapposizioni sistematiche e la certezza che gli sviluppi su "lato forte" trovassero sempre uno sbocco in un cross o, più raramente, in un cutback. In termini numerici, Biraghi è uno dei terzini più creativi in Europa. In Serie A è il terzino che crea più occasioni da tiro in Serie A e quello che offre più passaggi chiave e più cross a partita, mostrandosi particolarmente efficace nel gioco da fermo. Per cross tentati e riusciti (compresi quelli da corner) è primo nei numeri assoluti. Al tempo stesso, Biraghi ha una serie di compiti di gestione del possesso fondamentali per l'impianto di Italiano, che usa il suo sinistro sia per far avanzare il pallone che per i cambi di campo con cui può manipolare le difese avversarie.

Radar statistico di Cristiano Biraghi:
Tra i terzini, Biraghi è uno dei migliori passatori del campionato (Dati: Opta via Fbref)

Le difficoltà di Biraghi in fase di non possesso, nello specifico nei duelli individuali e negli intercetti ma anche in termini di attenzione, come mostrano i momenti di blackout avuti nella finale di Conference League, sono però i principali contrappesi alla sua qualità in possesso. L'acquisto di Parisi sembra andare nella direzione di complementare le qualità e i difetti di Biraghi, portando a Italiano un giocatore molto più solido in fase di non possesso ma con uno stile in possesso più minimale e meno volto a prendersi rischi.

Nell'Empoli, infatti, Parisi ha agito nel contesto di in una squadra molto più conservativa. Gli azzurri, che sono stati la compagine con la linea difensiva più bassa della Serie A in fase di possesso, si affidavano molto alle sue qualità nel saltare l'uomo per risalire velocemente il campo, alla ricerca di verticalità piuttosto che di ampiezza. Biraghi, lo abbiamo detto, insiste più sul gioco di passaggi – tenta dieci passaggi in più su azione a partita – ed è più creativo grazie a questi, mentre Parisi è più ancorato alla sua dimensione di portatore di palla – tenta otto volte i dribbling di Biraghi a partita e quasi due volte quelli di Dodô – in una squadra che in questo lo ha responsabilizzato molto.

Al tempo stesso, però, Parisi ha nel bagaglio l'esperienza fatta con l'Avellino in Serie C, dove aveva maggiori libertà in termini di gestione del pallone, diventando decisamente più impattante sulle occasioni create nonostante la giovanissima età.

Radar statistico di Fabiano Parisi: è uno dei terzini che dribbla di più in Serie A.
In Serie A pochi terzini hanno l'impatto difensivo di Parisi e pochissimi hanno la sua capacità di dribblare. (Dati: Opta via Fbref)

Lo stile di gioco di Vincenzo Italiano fa sì che la Fiorentina sia molto più corta in campo, circoscrivendo le zone in cui i suoi esterni possono dribblare a quelle più avanzate del campo; per questo motivo, le qualità in dribbling di Parisi potrebbero diventare più utili nel creare superiorità in zone avanzate, pur rimanendo opzione spendibile anch nel far progredire il pallone dalle retrovie. Al tempo stesso, analogamente a quanto fatto da Dodô sul lato destro, Parisi può prendere maggiormente le zone interne del campo e arrivare ad attaccare il mezzo spazio con le sue corse, aumentando le soluzioni in fase di possesso e dando maggiore imprevedibilità tattica.

La maggiore versatilità diventa quindi un tema nuovamente centrale: Italiano è un allenatore che, anche nelle sue rigidità, cerca spesso di sperimentare sul piano tattico e l'inserimento di opzioni alternative può offrirgli ulteriori margini per rendere la sua Fiorentina pericolosa in modi diversi, evitando anche situazioni di stagnamento in fase di costruzione e superamento delle linee di pressione, talvolta problematiche per i viola.

In definitiva, l'arrivo di Fabiano Parisi alla Fiorentina si può leggere sia come un'opzione di lungo termine, con cui i viola si sono cautelati anche nell'ottica di un futuro declino di Biraghi, che come un'operazione di arricchimento della profondità e della varietà della rosa a disposizione di Italiano. Parisi, oggi, non è un miglioramento reale dell'undici titolare ma è una preziosa soluzione in più in alternativa; un giocatore che, a livello tecnico e tattico, offre uno spettro di possibilità ben più ampio rispetto al copione efficace, ma molto monotematico, di Biraghi, e che può dare già nel breve termine una variabile importante al gioco dei viola.


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