, 14 Maggio 2023
4 minuti

Considerazioni sparse post Verona-Torino (0-1)


Sgambetto del Torino al Bentegodi: l'Hellas Verona è condannato ad una difficile volata salvezza.


- Ivan Juric torna a Verona da avversario e condanna l’Hellas a combattere per la salvezza fino all’ultimo: il suo Torino sbanca Verona meritatamente grazie ad un eurogol di Vlasic e centra la terza vittoria esterna consecutiva, addirittura la quarta in cinque gare. Se da una parte il Toro avrebbe potuto vincere con un punteggio ben più largo, dall’altra i gialloblù avrebbero potuto anche pareggiarla nel finale sfruttando le consuete ingenuità granata: la mancata precisione sotto porta però è decisamente meno nociva per gli ospiti, che realizzano 3 punti meritati con una prestazione convincente ed a questo punto si lanciano in una volata europea che comprende almeno anche Fiorentina, Monza e Bologna;

- 81% di precisione dei passaggi su un 58% di possesso, questo il lato nuovo del Torino: da buona squadra di Juric, i granata hanno sempre fatto dell’intensità, della gamba e dell’agonismo il loro piatto forte, ma in questo finale di stagione stanno completando la metamorfosi a squadra che sa ragionare palla al piede. Il merito sta nell’aver trovato la quadra con il doppio play Ricci-Ilic, ora che il secondo si è ambientato ed il primo ha superato i travagli fisici: con quella qualità in impostazione, il Toro può perfino rifiatare e non pensare al solo saltare addosso agli avversari, e la gara di oggi ha dimostrato come questa nuova veste disegnata dal sarto Juric possa calzare ai granata. D’altro canto, non è migliorato il killer instinct sotto porta: tra il 74’ e il 77’ i granata si mangiano almeno 3 occasioni nitidissime (con Ricci e Singo) ed in generale 8 tiri nello specchio presupporrebbero una % di marcatura migliore. Insomma, questo Torino ha mutato la pelle, ma non guarisce da vecchi vizi: oggi è bastato, ma per il futuro pensarci è doveroso;

- L’Hellas aveva la possibilità di staccare nuovamente lo Spezia dopo la vittoria dei liguri al Picco, e prendere nuovamente le distanze dalla zona calda: niente di tutto ciò, perché con questo passo falso gli scaligeri ripiombano nelle sabbie mobili della lotta salvezza, peraltro in una condizione non semplicissima. La squadra di Zaffaroni e Bocchetti continua ad alternare prestazioni positive a cadute come questa, ed oggi ha evidenziato parecchi limiti: in difesa, dove ha lasciato che il Torino producesse molte occasioni, ed in attacco, dove ha avuto comunque almeno 3 occasioni nitide per pareggiare i conti. In particolare, vista la scelta (o la necessità) di lasciar al Torino il pallino del gioco, molto spesso si sono ritrovati con l’occasione di ripartire in campo aperto, puntualmente sciupata: gli errori di misura di Lazovic a porta quasi vuota e di Braaf nel finale sono emblematici perche, pur immeritatamente, questa gara avrebbe potuto portare almeno un punto di ossigeno, ed invece rimarrà nell’album dei rimpianti stagionali;

- Nikola Vlasic, welcome back. Non è un caso che i momenti del Torino siano coincisi, bene o male, con lo stato di forma dell’ex West Ham: quando ad inizio stagione era in forma smagliante, il Torino andava alla grande, mentre con la sua flessione post pausa mondiale anche la squadra ha accusato un calo. Il trequartista serbo è andato a segno con un capolavoro balistico da fuori area che vale il prezzo del biglietto: in generale, da qualche partita sembrava tornato quello di inizio stagione, quando sembrava che andasse a ritmo doppio rispetto agli altri (emblematiche furono le parole di mister Juric che tracciavano la differenza tra Premier e Serie A prendendolo ad esempio). Oltre a lui, il Torino ha ritrovato i suoi laterali: Singo e Vojvoda dopo una scorsa stagione eccellente sembravano le brutte copie di loro stessi, e invece da un paio di gare sono tornati a fare il prezioso lavoro da quinti che Juric chiede. Con queste premesse, oltre al centrocampo di governo di cui abbiamo già parlato, i granata danno la sensazione di poter fare un upgrade: molto dipenderà da questo finale, e soprattutto dal mercato estivo, dove il presidente Cairo è specialista nel romper le uova nel paniere;

- Calendario alla mano, quali sono le possibilità delle 2 squadre? Il Verona è invischiatissimo nella lotta salvezza e ha due trasferte difficilissime a Bergamo e a S.Siro contro il Milan: la gara interna con l’Empoli sarà in questo senso decisiva, anche alla luce dello spareggio Lecce-Spezia che potrebbe lasciare indietro una delle due. In questo momento, il terzultimo posto in coabitazione con lo Spezia è una posizione meritata per i ragazzi di Bocchetti/Zaffaroni, che hanno sì mostrato di saper rimontare in classifica ma non hanno avuto grande continuità di rendimento. Il Torino sta a 49 punti, molto meglio della scorsa stagione, a pari-merito con Monza e Fiorentina, anch’esse vincenti in questa giornata: è una bella volata per l’ottavo posto, che significherebbe Europa in caso di penalizzazione della Juventus. Alla prossima spareggio proprio con la viola, e poi Spezia ed Inter decreteranno se il grandissimo lavoro svolto da Ivan Juric troverà gratificazione con un pass per le competizioni internazionali.

  • Torinese e granata dal 1984, dopo una laurea in Filosofia, opto per diventare allenatore professionista di pallavolo, giusto per assicurarmi una condizione di permanente precarietà emotiva e sociale. Questa scelta, influenzata non poco dalla Generazione di Fenomeni che vinse tutto a cavallo degli anni 90', mi porta da anni a girovagare per l'Europa inseguendo sogni e palloni, ma anche a rinunciare spesso a tutto il resto di cose che amo fare nella vita: nei momenti di sconforto per fortuna esistono i libri, il mare, il cioccolato fondente e le storie di sport in cui la classe operaia va in paradiso.

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