Considerazioni sparse post Monza-Napoli (0-2)
Al termine di una gara dallo scarso valore agonistico il Monza aggiunge alla sua collezione il prezioso scalpo del Napoli Campione d’Italia.
- Il tour d'addio all'indimenticabile stagione 2022-2023 del Napoli continua in Brianza: la definizione è, per quanto provocatoria, probabilmente la più giusta, visto che l'animo della squadra è più da band in tournée che da squadra di calcio ancora impegnata in campionato;
- Nemmeno dal lato dei padroni di casa le motivazioni sono alle stelle, vista la salvezza ormai certa da tempo: tuttavia la voglia di far bella figura contro i dominatori incontrastati del campionato è più forte di quella, che pure dovrebbe animare la squadra ospite, di ritoccare verso l'alto il proprio record storico di punti. Ciò che vediamo quindi è una squadra, quella padrona di casa, che tiene meglio il campo e gioca il suo calcio come di consueto, trovando una vittoria meritata grazie a una bella azione manovrata conclusa da Dany Mota e a un contropiede ben finalizzato dall'ex Petagna;
- Una prestazione che certifica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l'eccezionale lavoro di Raffaele Palladino: un nome che, in Serie A, ci è arrivato a sorpresa e per circostanze assolutamente fortuite, ma che grazie al suo lavoro ha dimostrato di poter ambire a una carriera di alto livello. La panchina su cui il tecnico di Mugnano la prossima stagione ci dirà se lo step verso un livello superiore sarà appannaggio solo dell'ex calciatore del Genoa o se il duo Galliani-Berlusconi hanno intenzioni serie per trasformare i sogni di gloria del Monza in solide realtà;
- Spalletti, nonostante abbia predicato il massimo impegno dai suoi, comprensibilmente dà spazio dal primo minuto a parecchie seconde linee, garantendo l'esordio in Serie A con la maglia partenopea a Bereszynski e la prima gara da titolare al prodotto del vivaio Zerbin. Se le risposte delle seconde linee sono altalenanti, ben più preoccupante è stata la prova in fase di costruzione di Elmas, Zielinski e Lobotka, oggi più in affanno del solito nel creare occasioni pericolose. Rivedibile anche la prova di Rrahmani, che in occasione del secondo gol si fa bruciare in velocità da Mota;
- Insomma, una prova decisamente sotto tono da parte della capolista, che a questo punto della stagione è ampiamente comprensibile: quando la testa non è più sul pezzo al 100% (e dopo uno storico scudetto conquistato con largo anticipo sarebbe stato strano il contrario) e le gambe non reggono più ritmi altissimi, dopo una stagione intera giocata ad intensità impareggiabile per gli altri, certe prestazioni sono dietro l'angolo. Una sconfitta inevitabile, specie quando non si riesce a provare soluzioni diverse: se le connessioni sono più difficoltose del solito, perché intestardirsi con il fraseggio fin dentro l'area di rigore senza mai tentare la conclusione da fuori area? L'unico gol segnato dal Napoli da oltre i 16 metri è quello di Kvaratskhelia proprio contro il Monza ad agosto scorso: è tempo per gli azzurri di riprovare a padroneggiare anche questo fondamentale...;
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