, 13 Maggio 2023
3 minuti

Considerazioni sparse post Spezia-Milan (2-0)


Il Milan non si sveglia dall’incubo: al Picco vince lo Spezia, che torna a sperare nella salvezza.


- Tanti, troppi discorsi su una - improbabile - rimonta nel ritorno della semifinale di Champions. La partita da vincere, però, il Milan ce l’aveva a portata di mano ed era quella di questa sera al Picco. Troppo ghiotta l’occasione di sfruttare il pareggio in casa della Lazio e la sconfitta esterna dell’Atalanta per poter quasi blindare un posto in Champions League il prossimo anno. E invece si è rivisto lo stesso Milan dell’ultimo mese, in particolare contro Cremonese e Salernitana. Un Milan a tratti inguardabile che si sta guadagnando il titolo di “peggior annata di una squadra campione d’Italia”. Tutto - o forse - a causa di quel sogno chiamato Champions che, per i più lucidi, è quasi sempre sembrato irrealizzabile, a maggior ragione da mercoledì. Un Milan davvero troppo brutto per essere vero, che in tre settimane potrebbe far fallire un intero progetto;

- Spesso imprecisi nell’ultimo passaggio, gli uomini di Pioli sono sembrati a lunghi tratti smarriti nella gestione della palla dalla trequarti in su. La notizia peggiore, però, è che la condizione fisica, nella fase decisiva dell’anno, sembra drammatica. Oltre a Tonali, ultimamente unico giocatore a crederci, il Milan sembra zeppo di giocatori scarichi mentalmente e fisicamente. Ne consegue che, anche oggi, i reparti sembravano completamente scollegati, soprattutto in fase di non possesso. Una squadra oggettivamente smarrita che sembra aver perso anche fiducia nel suo uomo guida;

- Semplici per l’occasione ha schierato un 442 che diventava 352 in riconquista. Sicuramente un modulo più congeniale alla qualità dei propri calciatori rispetto all’improbabile 433 delle ultime uscite. La squadra, probabilmente agevolata anche dall’indolenza degli avversari, si è mostrata subito ben messa in campo. La chiave del successo è stata la maglia di centrocampisti messa in campo da Semplici, che, con Ampadu, Esposito, Bourabia ed Ekdal, ha incartato l’intera trequarti rossonera, già di per se poco ispirata. La ritrovata presenza di Nzola, poi, è stata una manna dal cielo. L’angolano oggi è tornato a prendersi sulle spalle l’intero attacco spezzino, vincendo ogni duello fisico e consentendo alla squadra di guadagnare metri fondamentali per mettere pressione al Milan. La migliore notizia di questo finale di stagione per i tifosi spezzini si chiama Mbala Nzola;

- Uno degli errori più grandi della dirigenza del Milan è stato quello di pensare di poter contare ancora su Rebic come jolly offensivo. Confortati dalla doppietta del 13 agosto contro l’Udinese, Maldini e soci hanno ritenuto che il croato potesse essere ancora il perfetto vice Giroud o Leao. Nulla di più sbagliato. Tra acciacchi fisici e prestazioni insufficienti, Rebic è risultato essere l’uomo in meno di questo Milan, che, anche a causa dell’indolenza di Origi e De Ketelære, si è trovato per una stagione senza alcuna alternativa offensiva. A fine anno sarà doveroso da parte della proprietà fare delle valutazioni dal punto di vista tecnico e manageriale;

- Era una partita praticamente da dentro/fuori per entrambe le squadre. Lo Spezia a giocarsi la permanenza in serie A, il Milan a giocarsi l’accesso alla prossima Champions League, indipendentemente da quello che succederà in semifinale. I padroni di casa, spinti dal proprio pubblico, hanno vinto giocando una partita intelligente e coraggiosa, controllando spesso il pallino del gioco. Tre punti che portano gli aquilotti appaiati all’Hellas Verona a quota 30 e a soli due punti dal Lecce a 32. Il prossimo appuntamento, come nei migliori thriller, vedrà proprio Lecce e Spezia di fronte a giocarsi quello che probabilmente sarà l’ultimo slot per rimanere in serie A. Per il Milan è notte fonda: rimanendo a 61 punti, deve guardarsi dal ritorno della Roma per non sprofondare fuori da ogni competizione europea nella prossima stagione.

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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