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, 3 Maggio 2023

Considerazioni sparse post Atalanta-Spezia (3-2)


Un’Atalanta non brillante porta a casa una partita complicata e si ripresenta in zona Champions. Lo Spezia perde lottando.


- Le partite dei turni infrasettimanali, si sa, sono sempre dei rollercoaster. Non si è smentita Atalanta-Spezia, partita dai 3 volti. Primo tempo completamente di marca atalantina in cui lo Spezia sembrava, però, poter essere in controllo semplicemente limitando i due pivot schierati da Gasperini, ben controllati da Wisniewski e Nikolaou. Prima parte di secondo tempo arrembante da parte degli uomini di Gasperini, che in 15 minuti avrebbero potuto fare 4 gol ma che, colpevolmente, non hanno chiuso una partita riaperta improvvisamente da Bourabia, lanciato da Shomurodov, che ha spinto lo Spezia a crederci fino alla fine. A fermare la rincorsa degli aquilotti solo la traversa colpita da Daniele Verde a pochi secondi dallo scadere. Una partita nevrastenica, come da classico turno infrasettimanale;

- Veder giocare l’Atalanta, comunque, è sempre affascinante. Paradossalmente ancor di più quando la squadra di Gasperini trova meno spazi, come durante il primo tempo di questo pomeriggio. In campo aperto, si sa, le qualità dei nerazzurri si esaltano ed il primo quarto d’ora a full gas di inizio primo tempo ne sono testimonianza. Ma è l’interscambio di posizioni per provare a trovare il varco giusto ad essere un argomento di studio per le classi di Coverciano. Ci sembra chiaro che l’Atalanta non sia la squadra devastante che qualche anno fa spaventava i campi di mezza Europa ma il capitale umano che ha a disposizione Gasperini rimane comunque di altissimo livello;

- Ed è qui che ci sentiamo di dire che probabilmente siamo di fronte alla rosa il cui potenziale è stato meno sfruttato da parte dell’allenatore di Grugliasco in tutti i suoi anni di permanenza a Bergamo. Forse mai così di fronte a 23 giocatori praticamente equivalenti, Gasperini non è mai riuscito a trovare il suo 11 ideale, cambiando spesso modulo ed interpretati offensivi. Al di là dei totem Toloi, De Roon e Koopmeiners, quest’anno ci siamo trovati di fronte a diverse versioni di Atalanta. Soluzioni che probabilmente hanno fatto sì che la squadra perdesse qualcuno dei meccanismi automatici che era stata in grado  di assimilare in questi anni. E quando l’Atalanta non gioca a memoria ed è costretta ad “improvvisare” che cala vistosamente, concedendo agli avversari momenti di partita. Come quest’oggi, quando, in vantaggio di due gol, ha concesso il 3-2 ed ha rischiato di non vincere la partita in più occasioni;

- Semplici ha presentato il suo Spezia questo pomeriggio con il consueto 433, con la novità di Ampadu schierato davanti alla difesa. La squadra è sembrata da subito più ordinata, la presenza e le geometrie del gallese sembravano poter dare fiducia ai propri compagni. Il gioco, però, ha latitato. Il palla dentro, palla fuori è troppo banale e l’Atalanta non ha fatto troppa fatica a disinesscare le folate offensive del primo tempo. I gol, comunque episodici, sono una nota di merito alla caparbietà dei giocatori spezzini. La riconquista alta della palla è certamente uno dei punti su cui Semplici ha lavorato di più e si vede. Dall’altra parte, però, le troppe disattenzioni sulle palle da fermo costano troppo. Su tre episodi da fermo, lo Spezia è riuscito a subire tre reti per la poca voglia di riconquistare la seconda palla. Generalmente è da questi dettagli che si raggiungono le salvezze;

- Terza vittoria consecutiva per l’Atalanta che, con questi tre punti, si ripropone prepotentemente ai piani alti della classifica. Aspettando di vedere i risultati delle milanesi e della Roma, i nerazzurri si trovano attualmente al quarto posto, che significherebbe prendere parte alla prossima Champions League. Dopo un anno senza coppe europee sarebbe un risultato importantissimo per la squadra e per la società, che avrebbe ulteriormente modo di crescere. Con Atalanta-Juventus alle porte, l’obiettivo potrebbe presto diventare più realistico che mai. Per lo Spezia la situazione si fa più difficile che mai. La trasferta di Cremona di domenica prossima rappresenta un vero e proprio crocevia della stazione. Per poter credere alla salvezza serviranno tre punti, sempre difficili da conquistare contro le squadre di Ballardini. Sperando di poter ritrovare Nzola.

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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