Considerazioni sparse post Roma-Milan (1-1)
Dopo novanta minuti in cui si è visto poco, nel recupero succede di tutto. Match point sprecato dalla Roma, male il Milan.
- Fino al 94’ avremmo scritto che a vincere era stata la paura di perdere. Due squadre bloccate, senza alcuna soluzione offensiva che si sono totalmente affidate alle proprie individualità per provare a combinare qualcosa. Zero tiri nello specchio fino al recupero. Poi quei tre minuti di follia, nei quali la Roma ha oggettivamente buttato all’aria l’occasione della vita. Portare a casa solo un pareggio dopo essere passati in vantaggio nei minuti di recupero è un peccato capitale;
- Mourinho ha fatto di necessità virtù. Probabilmente il copione della partita non sarebbe cambiato neanche se in campo ci fossero stati Smalling, Llorente, Wijnaldum e Dybala ma gli 11 scesi in campo questo pomeriggio erano i perfetti interpreti per la partita che Mou aveva in mente. Matic e Cristante a fare da frangiflutti, a destra Celik e non Zalewsky per provare a contenere Leao e Theo Hernandez. Non c’erano i presupposti perché i giallorossi proprio stasera diventassero i padroni del campo e si sono giustamente limitati a fare quello che riesce loro meglio: difendere, ripartire quando possibile e sfruttare gli episodi da fermo. Così è arrivato il gol: distrazione del portatore milanista, transizione rapida e Abraham ad infilare Maignan. Il gol preso al 97’, però, è un’ingenuità grave. Non da squadra di Mourinho;
- Il Milan non arrivava male all’appuntamento dell’Olimpico. Pioli ormai non riesce più a fare a meno degli uomini che tante soddisfazioni gli hanno dato in Champions ultimamente ed anche i compiti tattici assegnati ai suoi sono identici: Bennacer sul play (in questo caso Matic), Leao a prestare la linea con Diaz più centrale a ricamare tra i reparti. Affrontare la Roma, però, non equivale ad affrontare il Napoli, che fa del fraseggio e del dominio del gioco i suoi mantra. Contro una squadra chiusa come quella di Mourinho probabilmente si sarebbe dovuta mettere in campo una formazione più spregiudicata e meno attenta in fase di contenimento, considerato soprattutto la sterilità dell’attacco giallorosso. Tanti cross al centro innocui ad esaltare le qualità degli dei difensori giallorossi e poca qualità in generale. Partita preparata male, gestita male ma finita tutto sommato bene;
- Nel Milan hanno deluso i giocatori più attesi, quelli che ultimamente stavano trascinando la squadra. Theo Hernandez, ad esempio, sembra aver bisogno di tirare il fiato, così come sembra essere arrivato il momento di far riposare Krunic e Calabria. Il povero Giroud, dalla sua, fa il possibile ma è ormai da un mese che gioca da infortunato. Il grande merito dei rossoneri è stato quello di aver recuperato una partita ormai persa. “ il punto che non serve a nessuno” dirà Stefano Pioli in conferenza, ben consapevole, però, che il goal di Saelemaekers vale molto più di un pareggio. Il Milan, se avesse perso stasera, sarebbe stato con un piede e mezzo fuori dalla prossima Champions League, Istanbul permettendo;
- Dopo questo 1-1 la lotta per accedere alla prossima Champions League rimane incertissima. Le due contendenti di stasera sembrano non essersi fatte
così tanto male ma, vista la quantità di infortuni, è la Roma quella che sembra uscirne peggio. Il rientro di Paulo Dybala sarà il vero ago della bilancia. La Lazio, dalla sua, domani potrebbe avere il match point definitivo e l’Inter, con una vittoria, potrebbe rientrare a pieno titolo in corsa. Chi sembra star meglio per questo fine settimana e la Juventus, ospite a Bologna. Attenzione anche all’Atalanta che, vincendo a Torino, potrebbe riaprire ogni discorso, mettendo ulteriore ansia alle più blasonate concorrenti.
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