Considerazioni sparse post Lazio-Torino (0-1)
Vince chi, anche per una sola volta, centra lo specchio della porta.
- Partita nervosa, spigolosa, spesso condizionata da interruzioni. Così l'ha preparata Juric. Il Torino è una squadra che rispecchia il carattere del suo allenatore ed è bravissima a spezzare il gioco avversario. La Lazio, come anche all'andata, soffre questa estrema fisicità nonostante riesca a costruire e creare tanto. Dopo otto turni con sette vittorie e un pareggio la striscia si interrompe, proprio in casa davanti a una cornice da gala dell'Olimpico;
- Il ritmo nel primo tempo è lento. Poche fiammate se non quella di Ilic che con una bordata da fuori, con qualche colpa di Provedel, rompe l'equilibrio. Il gioco è spesso interrotto e i tacchetti granata si fanno sentire più del dovuto. Senza Immobile e con una sistema difensivo compatto il pacchetto offensivo di Sarri soffre e non riesce a rendersi troppo pericoloso. Accade poco e i granata portano la prima frazione in vantaggio;
- La musica cambia decisamente di spartito nel secondo tempo e la Lazio spinge molto. Zaccagni cerca in tutti i modi di pareggiare, Savic, Luis Alberto e Marco Antonio disegnano calcio a centrocampo e fanno circolare la palla molto velocemente. La difesa granata è compatta e lascia pochi spazi ma, nonostante ciò, le occasioni arrivano. Il Savic portiere vede spesso palloni fischiare a destra e sinistra ma non compie interventi importanti. I biancocelesti provano fino alla fine a portare a casa almeno il pareggio ma il pallone non riesce a varcare la linea;
- Sarri potrà dirsi contento della prestazione e dell'intensità, meno della precisione sotto porta. La qualità di gioco e la brillantezza ci sono state, la difesa non ha mai praticamente sofferto. Nessuno dei laziali si è distinto nei 90' ma, tutto sommato, tutti meritano più della sufficienza. Come diceva Zeman "il risultato è causale, la prestazione no" e in effetti questo può dirsi la buona sintesi di un pomeriggio primaverile amaro;
- Juric ha definitivamente fatto sua questa squadra. Ha il suo carattere: ostico, spigoloso e arcigno. Difesa sempre attenta e ripartenze potenzialmente velenose. Sicuramente si dirà felice della prestazione e del risultato ma, chiunque non tifasse una delle due squadre, non potrà dire che il Torino gioca bene. Di certo si può dire che ha fatto quello che poteva e doveva fare, e tanto basta a chi, invece, tifi granata.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Associati
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.