Il pagellone di Napoli-Milan (1-1)
Kvara croce del Napoli, degli azzurri il migliore è Meret. Milan senza insufficienti, Leao, Maignan e Krunic sono dominanti.
NAPOLI
Meret 7,5 - Tiene a galla da solo in Napoli parando il rigore e respingendo un tiro ravvicinato di Giroud. E’ incolpevole in occasione del gol del francese;
Di Lorenzo 4,5 - Poco incisivo in fase propositiva, sempre ben contenuto dal centrocampo milanista nelle poche proiezioni da mezz’ala. In occasione del gol si fa saltare da Leao in maniera troppo elementare. Stasera il capitano del Napoli è completamente mancato;
Juan Jesus 6 - E’ il più attento della difesa azzurra ma fa sentire la mancanza di Kim. Altro passo il koreano, altra personalità, altre incursioni palla al piede sganciandosi dalla linea. Nessuna sbavatura da parte sua, comunque;
Rrahmani 5 - Non soffre particolarmente Giroud nel duello fisico ma alla fine nei momenti decisivi si fa aggirare dal francese, costringendo Meret a compiere una super parata, ed affronta Leao in maniera troppo leggera nell’azione del gol; (Ostigard 6 - Presenza ingombrante in area di rigore avversaria, si rende pericoloso in un’occasione);
Mario Rui 5 - L’inizio del portoghese, scelto ancora una volta da Spalletti nonostante le precedenti prestazioni fossero state poco incoraggianti, è positivo. Grave è, però, la disattenzione in occasione del rigore per il Milan. Il fallo su Leao non sarebbe stato necessario e quell’episodio avrebbe potuto compromettere l’intera partita dei suoi. Esce infortunato dopo mezz’ora; (Oliveira 5 - Poca spinta sulla sinistra, assolutamente impreciso quando gli capitano due ghiotte occasioni da corner per pareggiare la partita);
Ndombele 5 - L’ex giocatore del Tottenham, che aveva il compito di far rimpiangere meno possibile l’insostituibile Anguissa, approccia bene la partita, specialmente a livello fisico. Da un suo mancato controllo, però, parte la corsa di Leao che permetterà al Milan di passare in vantaggio. Errore grave per un quarto di finale di Champions; (Elmas 5,5 - Incide meno di quello che ci si poteva aspettare. Entrato per dare manforte a Kvara, finisce inghiottito dalla densità del centrocampo rossonero);
Lobotka 6 - Prima mezz’ora di buona intensità ad eludere la marcatura di Bennacer. Con la difesa del Milan schierata, però, ha fatto fatica a trovare trame di gioco e passaggi in verticale. Stranamente scolastico, lo slovacco non si è mai acceso;
Zielinski 5,5 - Non demerita particolarmente ma non si accende mai. Ha il compito di piazzarsi a ridosso di Osimhen per sfruttare le seconde palle e per provare ad imbeccarlo ma il trio di centrocampo milanista lo ingabbia bene; (Raspadori 6 - Mette un pallone intelligentissimo in occasione del gol di Osimhen. Suo l’assist);
Politano 6,5 - E’ indubbiamente il più pericoloso dei suoi finché resta in campo. I suoi movimenti a baricentro basso mettono sempre in difficoltà Theo Hernandez, che lo contiene a fatica. Costretto al cambio alla mezz’ora per quello che ha tutta l’aria di essere un infortunio grave; (Lozano 5,5 - Non ha lo spunto sul breve di Politano, non ha l’allungo di Theo. Le poche volte che riesce ad accentrarsi ed a calciare verso la porta è impreciso. Non aggiunge nulla);
Osimhen 6 - Era probabilmente l’unico che avrebbe potuto far gol a quell’ira di Dio di Maignan. Passa la partita nascosto dal busto di Kjaer, che riesce a dominarlo per 91 minuti. Bravissimo in occasione della zuccata dell’1-1. Il Napoli avrà ancora bisogno del suo bomber per il prosieguo del campionato;
Kvaratskhelia 4,5 - La partita più complicata per il georgiano da quando è in Italia. Raddoppiato regolarmente, il 77 del Napoli solo in un paio di occasioni è riuscito ad eludere le marcature ma, trovandosi a tu per tu con Maignan, non è riuscito a capitalizzare. Il rigore sbagliato all’80’ è l’episodio chiave della partita. Una vera e propria sliding door per la stagione (già eccellente) del Napoli;
Spalletti 5 - Nelle tre occasioni in cui ha affrontato il Milan nell’ultimo mese non è mai riuscito a cambiare canovaccio tattico. Sia chiaro, il Napoli non ha giocato male neanche stasera ma tra far giocare bene la squadra e farla giocare come serve ce ne passa.
MILAN
Maignan 8 - Ci sono le sue mani sulla conquista della semifinale di Champions. Dopo l’andata, in cui si era reso protagonista di almeno un paio di interventi importantissimi, anche al ritorno il portierone francese dà sfoggio di tutte le sue abilità. Il rigore parato a Kvaratskhelia è il gioiello (momentaneo) della sua annata. Fino al 93’ aveva dato l’impressione di poter parare qualsiasi cosa;
Calabria 8 - Il doppio confronto con Kvara lo vede uscire da trionfatore assoluto. Nonostante sia spesso aiutato da Krunic, non sono state rare le sortite in cui si è trovato a dover affrontare il georgiano in 1 contro 1, prevalendo nella maggior parte delle occasioni. Manda in tribuna il pallone quando i ricami sono di troppo e sprona i compagni da vero capitano. Considerando il peso della partita è la sua prestazione migliore da quando veste rossonero;
Kjaer 7,5 - Si è messo in tasca un calciatore per cui la prossima estate qualcuno sarà disposto a spendere 150 milioni. Aveva ragione a lamentarsi per il poco impiego, è in uno stato di forma clamoroso. Non sbaglia un intervento, di testa sono tutte sue e supporta Tomori quando necessario. Partita da leader assoluto;
Tomori 6,5 - Deputato maggiormente all’anticipo rispetto al suo compagno di reparto, più marcatore, l’inglese è autore di una prova atleticamente di altissimo livello. Macchia la partita solo in occasione dell’intervento scomposto che ha causato il rigore in favore del Napoli. L’uscita a centrocampo sugli attaccanti del Napoli al 94’ è segno che il calciatore è in buona salute. In una stagione fino ad oggi costellata da prestazioni assolutamente altalenanti, Tomori stasera ha dimostrato pienamente di poter essere un giocatore da Milan;
Theo Hernandez 7 - Ha sofferto terribilmente Politano finché è rimasto in campo, recuperando lucidità quando davanti si è trovato Lozano, più congeniale per il suo modo di difendere. Quella del Maradona non poteva essere una serata da grandi sortite offensive e Theo Hernandez si è applicato in maniera impeccabile in difesa, risultando essenziale anche sui calci da fermo;
Krunic 7,5 - Sempre puntuale il suo raddoppio su Kvaratskhelia, fa una densità clamorosa in mezzo al campo. E’ ovunque, rappresenta un vero e proprio incubo per chiunque voglia penetrare in area. Giocatore che diventa ogni giorno di più importante per la causa milanista, vista la moltitudine di cose che riesce a far bene. Imprescindibile;
Tonali 6,5 - La prestazione di Krunic lo fa “sfigurare” ma anche stasera Tonali mette tanta legna in cascina. Poco preciso in fase di costruzione, specialmente quando è deputato a far ripartire l’azione, il 4 rossonero ha finito comunque in crescendo;
Brahim Diaz 6 - Nelle ultime due uscite contro il Napoli era stato incontenibile. Stasera, vista l’impostazione delle partita, le sue giocate nel breve si devono centellinare e non risultano mai incisive. Prezioso in fase difensiva; (Messias 6 - Anche il brasiliano si sacrifica per la causa, non disdegnando anche qualche ripartenza);
Bennacer 6,5 - Schierato da trequartista atipico, l’algerino ha galleggiato tra la linee senza riuscire però a trovare una vera e propria collocazione. Uno dei suoi compiti è quello di rendere il lavoro di Lobotka più complicato possibile e mettersi tra le linee di passaggio. Prestazione di sacrificio;
Leao 8 - Nell’azione che ha portato al gol di Giroud c’è tutto Rafael Leao. Un giocatore capace, da solo, di risolvere le partite. In particolare, stasera si è fatto notare in due occasioni: subendo fallo da Mario Rui in occasione del rigore assegnato e percorrendo 74 metri di campo a velocità doppia rispetto agli avversari prima di servire a Giroud un pallone che era solo da spingere a rete. Quando la serata è importante, Leao spesso diventa immarcabile; (Saelemaekers s.v.);
Giroud 6,5 - Fa valere carisma e personalità quando, sbagliato il rigore, non perde tempo ad abbattersi. Bravo a rincorrere Leao durante la sua cavalcata e farsi trovare pronto per il tap-in. Quando conta, Giroud risponde sempre presente; (Origi 6 - Non ha particolari occasioni per mettersi in mostra ma rincorre gli avversari e lotta. E’ già qualcosa);
Pioli 8 - Prepara la partita tatticamente perfetta. Impossibile avere velleità di controllo del gioco al Maradona, troppo forte questo Napoli sul possesso palla e sulle individualità. Meglio coprirsi, raddoppiando Kvaratskhelia quando possibile impedendo che il pallone arrivi verticale da Osimhen. Il gol sarebbe potuto arrivare solo così, da un’iniziativa personale di Leao, comunque preparata dal suo allenatore. In questa qualificazione c’è tanto di Stefano Pioli, che, dopo lo scudetto conquistato l’anno scorso, potrà annoverare anche una semifinale di Champions al suo palmares.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Associati
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.