Considerazioni sparse post Chelsea-Real Madrid (0-2)
Il Real passa anche a Stamford Bridge mettendo fine alla disastrosa stagione del Chelsea.
- Una doppietta di Rodrygo e la solita parata decisiva di Courtois. È bastato questo e poco altro al Real Madrid per aver ragione del Chelsea anche a Stamford Bridge e assicurarsi così la 32ª semifinale di Coppa Campioni della sua storia. All'orizzonte per i blancos - con ogni probabilità - c'è adesso l'avversario più temuto, quel Manchester City con cui solo l'anno scorso Benzema e compagni avevano dato vita ad un doppio turno memorabile. Anche quest'anno, se il destino metterà di nuovo a confronto le due squadre, il Real partirà da sfavorito. Ma dopo tutti questi anni c'è davvero ancora qualcuno che avrà il coraggio di scommettere contro questi vincitori seriali?;
- La stagione del Chelsea è stata un fallimento totale, e non era certo l'esito di questa partita a poter mutare il giudizio. La sconfitta contro il Real certifica però che è svanito anche l'ultimo obiettivo rimasto, e che da qui a giugno a Cobham saranno settimane di vera e propria agonia in attesa di ricominciare tutto da capo - per l'ennesima volta - durante l'estate. La Champions League, soprattutto da febbraio in poi, è davvero la competizione dei migliori. Il Chelsea di buono non ha nulla, e stasera, se possibile, anche a causa delle scelte bizzarre del suo allenatore, ha voluto ribadircelo. Fa quasi tenerezza vedere Lampard messo lì in una serata del genere, ancor di più se dall'altra parte c'è un gigante come Carlo Ancelotti. Ma, lo ripetiamo, in queste notti dovrebbero sfidarsi i migliori. Lampard ancora non lo è, ma non è colpa sua se stasera si è dovuto prestare a questa mattanza;
- Joao Felix, Mount, Sterling, Mudryk, Pulisic, Ziyech. È la lista di giocatori offensivi - quanto talento tutto insieme - che il tecnico ex Everton ha scelto di escludere dall'undici iniziale, optando per una sorta di 3-4-2-1 pieno zeppo di difensori e centrocampisti, con Gallagher e Kante a supporto dell'unica punta Havertz. Elencati tutti insieme fanno una certa impressione, e se pensiamo che prima di vederne uno in campo abbiamo dovuto aspettare più di un'ora, ecco che le scelte di Lampard risultano se possibile ancora più incomprensibili. Il Chelsea per voglia e atteggiamento non ha nemmeno sfigurato, soprattutto nel primo tempo. Semplicemente ai blues sono mancati giocatori capaci di fare la giocata decisiva. C'erano, ma stavano tutti seduti a guardare;
- Nei primi 45 minuti ci siamo a tratti anche divertiti. Merito come detto in buona parte parte della formazione londinese che grazie alle folate di James e all'energia della coppia Gallagher-Kantè è riuscita a mettere un po' in difficoltà la difesa avversaria. Proprio sui piedi del centrocampista francese è capitata la prima grande occasione della partita, intorno al minuto 10, ma l'ex Leicester non è stato bravo a trovare la porta difesa da Courtois. Potremmo dire che quello non sarebbe il suo ruolo, ma non vogliamo ripeterci. L'occasione migliore dei blues è arrivata però al 46', quando sul sinistro ravvicinato di Cucurella - un altro che non sarebbe dovuto essere lì, probabilmente nemmeno in campo - Courtois si è esibito in una delle parate migliori della sua splendida carriera;
- Di fatto la partita è finita li, con il Real che nel secondo tempo è rientrato nella maniera giusta e dopo neanche un quarto d'ora è riuscito a trovare il gol del vantaggio grazie ad una bella azione sull'asse Vinicius-Rodrigo. Prima del raddoppio del brasiliano, splendidamente imbeccato da una grandiosa giocata di Valverde, Ancelotti si è addirittura concesso il lusso di risparmiare gli ultimi 20 minuti ad un acciaccato Benzema. Per l'allenatore emiliano gestire le energie dei suoi totem sarà forse l'operazione più delicata da qui alla fine della stagione. La sensazione è che in Liga vedremo via via sempre meno i vari Modric, Carvajal, Kroos e appunto Benzema. Anche quest'anno il Real lotterà per portarsi a casa due trofei, e i blancos avranno ancora bisogno dei loro campioni per stupire tutti per l'ennesima volta. Anche se ormai, alle vittorie Real, dovremmo essere tutti già ampliamente abituati.
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