Considerazioni sparse post Benfica-Inter (0-2)
Quando Bastoni, Barella e Brozovic fanno Bastoni, Barella e Brozovic, l’Inter è un’altra Inter. Dominio in terra portoghese: 0-2.
- Per la tredicesima volta nella sua storia, l'Inter disputa un quarto di finale di Champions League. Basterebbe questo per far intuire l'importanza della partita disputata al Da Luz contro il Benfica, ma paradossalmente la disastrosa situazione progettuale e il negativo cammino in campionato tendono per certi versi a farci sottovalutare la portata della partita e del risultato conquistato dalla banda di Inzaghi. Uno 0-2 in casa di una delle sorprese europee della stagione è un risultato da celebrare come merita, a prescindere da qualsiasi vicissitudine. A maggior ragione perché arrivato con pieno merito;
- Ci pensano Bastoni e Barella. Insieme a Brozovic, tornato finalmente a gestire i tempi del gioco nerazzurro in maniera sublime (eccezion fatta per l'errore all'ultimo minuto che poteva costare carissimo), e a Mkhitaryan, sono loro due ad aver spostato l'asticella della partita e dell'equilibrio di questo quarto di finale. La miglior partita europea nella carriera di Barella anche prima del gol, una nuova dimostrazione - in mezzo a una stagione di alti e bassi - del perché Bastoni sia uno dei difensori più peculiari del panorama europeo, come dimostrano i due cross sublimi nel secondo tempo (uno per il gol di Barella, l'altro per la gigantesca occasione di Dumfries);
- Cosa non succedeva da un pezzo: il timing perfetto dei cambi di Inzaghi - con il triplo ingresso di Correa, Lukaku e Gosens (questi ultimi due probabilmente avrebbero dovuto giocare dall'inizio) -, l'ottimo secondo tempo di Dumfries e l'impeccabile ingresso in campo di un Tucu Correa che non si vedeva così deciso e coinvolto dall'inizio della sua avventura in nerazzurro;
- Non bisogna comunque dimenticare che nella prima mezz'ora si sono riviste comunque diverse costanti nella fatica nerazzurra nell'attaccare la porta avversaria. La situazione offensiva continua a essere problematica, tra attaccanti non in forma - Dzeko nuovamente invisibile, Lautaro scarico eccezion fatta per un paio di spunti - ed esterni che continuano a non incidere - oggi non è il turno di Dumfries, per una volta, ma di Dimarco, insufficiente dietro e davanti come spesso gli sta capitando dopi una prima parte di stagione ottima -. Temi, purtroppo, ricorrenti;
- Infine, un plauso all'intero piano partita. Perché questo 0-2 è il perfetto riflesso di quanto visto in campo, e poteva pure essere più largo: il Benfica mai libero di associare i propri giocatori nell'ultimo terzo di campo, l'Inter che non si è limitata a ripartire ma con intense e ragionate fasi di possesso è riuscita a disordinare il 4-2-3-1 di Schmidt. Insomma, in mezzo a vicissitudini societarie e di campo: un capolavoro, per una notte che vale tantissimo.
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