Considerazioni sparse post Roma-Sampdoria (3-0)

Matic e Wijnaldum riportano la Roma in carreggiata.

- Finalmente Wijnaldum. Dopo un rientro dall'infortunio non semplicissimo, con alcune partite in cui era sembrato quasi un pesce fuor d'acqua, l'olandese lascia il suo marchio stappando un match bloccato e procurandosi il rigore del 2-0, togliendosi nel mentre anche lo sfizio di centrare il quattordicesimo palo stagionale per i giallorossi;

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- In questo periodo però il giocatore più importante della Roma va per le 35 primavere, è stato scartato dallo United al pari di Smalling (altro pilastro), ha la stazza di un armadio a muro dell'Ikea e veste la maglia numero 8. Nemanja Matic non è solo il regista ed equilibratore della Roma, ma è anche l'unico in mezzo al campo che guarda sempre avanti con il pallone tra i piedi e riesce a creare situazioni di superiorità numerica con le sue progressioni. Palo, gol del vantaggio e successivo rigore nascono tutti dai suoi piedi;

- Entrambe le squadre si trovano quasi forzate, per le svariate assenze di difensori centrali, a cambiare a assetto e passare alla difesa a 4. La Roma, con Zalewski improvvisato terzino destro, schiera Dybala-Pellegrini-El Sharaawy alle spalle di Abraham. Stankovic ha assenza pesanti al centro prova a sfruttare la scarsa abitudine ai ripieghi di Dybala sulla corsia, chiedendo ad Augello di spingere con coraggio sull'out di sinistra. Se i giallorossi fanno la consueta fatica a trovare idee e giocate con il pallone contro un'avversaria chiusa e ben organizzata, dall'altra parte la Samp tiene bene il campo e crea anche qualche pericolo fino allo stupido doppio giallo di Murillo - che del resto non ha mai brillato per QI calcistico - al 52'. Da quel momento la gara cambia, e pure senza offrire calcio champagne la Roma acquisisce sempre più dominio e riesce anche a dilagare nel finale;

- Detto di Matic e Wijnaldum, molto convincente la prova anche dell'ultimo arrivato Llorente, trovatosi titolare quasi per caso ma pronto ad essere qualcosa più di un rincalzo. Spinazzola ed El Sharaawy crescono nella ripresa, mentre Abraham continua a pattinare per il campo senza riuscire mai ad avere un impatto positivo sul match, anche se la scarsità di palloni giocabili di certo non lo aiuta. Da una squadra con nomi importanti, soprattutto dalla cintola in su, sarebbe lecito aspettarsi maggiore qualità negli sviluppi offensivi, senza dover confidare in ogni incontro nella giocata o nell'angolo salvifico;

- La Samp sprofonda a -10 dalla zona salvezza, obiettivo che in questa stagione simile a una via crucis finora non ha mai dato l'impressione di poter raggiungere. Il vero colpevole di una realtà così allo sbando - costretta a vendere (e svendere) quasi tutti i migliori e a ricorrere a improbabili parametri zero - oggi è tornato ad affacciarsi sugli spalti con un ghigno mefistofelico che ricorda quello del Joker mentre intorno impera il caos ed esplodono gli edifici. Si chiama Massimo Ferrero, e sul suo conto abbiamo tutti le nostre colpe, quando abbiamo pensato che fosse divertente avere il Presidente di una società di Serie A che si esprime come un interventista de La Zanzara per camuffare la sua inadeguatezza (ad essere gentili). Le vere colpe ovviamente risiedono in chi non ha vagliato il curriculm del soggetto in questione, e a farne le spese sono i tifosi doriani.