Tutto quello che vorreste sapere sulle qualificazioni a Euro 2024
Ma non osate chiedere.
Con Kazakistan-Slovenia del 23 marzo 2023 (alle 16.00 ora italiana) ha ufficialmente inizio il percorso che porterà 23 nazionali europee alla fase finale di Euro 2024 che avrà luogo in Germania. Le squadre che parteciperanno a questi gironi di qualificazione sono 53, ognuna con la sua storia, i suoi simboli, i suoi colori e, ovviamente, le sue stranezze. Abbiamo pensato di realizzare una guida - senza prenderci troppo sul serio - per aiutarvi a districarvi nel gran ballo del calcio europeo per nazionali (anche se potrebbe assomigliare di più a una balera di periferia) e perchè no, per stupire gli amici con qualche aneddoto sulle qualificazioni ai prossimi europei.
Le regole del gioco
Le squadre iscritte alle qualificazioni europee questa volta sono 53. Delle 55 federazioni UEFA sono escluse ovviamente la Russia, che è attualmente sospesa, e la Germania, che è qualificata in quanto paese ospitante. Le squadre sono divise in 10 gironi, di cui sette da cinque squadre e tre da sei, e le prime due classificate di ogni raggruppamento ottengono la qualificazione diretta all'europeo. Non è finita qui: a un certo punto entra in gioco la Nations League, che offre 12 posti agli spareggi per le vincitrici dei gironi di Serie A, B e C (o, se già qualificate, alle meglio piazzate). Nazionali europee dunque non disperate, nella UEFA come nella vita c'è sempre una seconda possibilità.
Nonostante sia il terzo europeo a 24 squadre, il format delle qualificazioni è diverso da quello delle ultime due edizioni. Infatti, nel 2020 non c'erano squadre qualificate automaticamente (europeo itinerante, ricordate?), quindi i playoff di Nations League offrivano un posto in più, mentre nel 2016 la Nations League ancora non esisteva e così le terze classificate dei gruppi di qualificazione avevano accesso agli spareggi. Nel corso della storia il numero dei gruppi è variato tra 7 e 10, che dunque al momento è il record, ma dalle qualificazioni per il 2028 questi diventeranno addirittura 12.
Le 23 squadre che usciranno dal percorso di qualificazione - che si concluderà a marzo 2024 - andranno a giocarsi il Campionato Europeo in Germania, dal 14 giugno al 14 luglio dello stesso anno. Il torneo si terrà in dieci città, nove delle quali hanno già ospitato partite di Germania 2006. Nella fase di promozione del torneo, ognuna delle città ospitanti ha scelto un ambasciatore che ha il compito di rappresentarla. Molti di loro sono ex calciatori, ma troviamo anche l'ex arbitro Felix Brych a promuovere la città di Monaco, l'ex giocatore di football americano Patrick Esume a tenere alta la bandiera di Amburgo e Jörg Junhold, direttore dello zoo cittadino e ex presidente dell'Associazione Mondiale degli Zoo e degli Acquari, a rappresentare Lipsia.
I gironi
Come di consueto, i gironi sono stati sorteggiati prevedendo una divisione in fasce, in base alla posizione d'arrivo nella Nations League 2022/23. Le prime quattro teste di serie sono le finaliste della stessa competizione. Inoltre, ci sono dei paletti che il sorteggio deve rispettare, come il divieto di far incontrare nazionali di stati che hanno rapporti politici complicati (es. Kosovo e Serbia, Spagna e Gibilterra, ecc.) e la limitazione sul numero di nazionali "nordiche" nello stesso girone, per poter distribuire facilmente nei mesi più caldi le loro partite in casa.
Questo non ha tuttavia impedito l'estrazione di accoppiamenti interessanti e di alto profilo. Nella prima giornata si disputeranno già Paesi Bassi-Francia e Italia-Inghilterra, remake della finale di Euro 2020. Il dejà vu per gli inglesi è doppio, poichè incroceranno di nuovo anche l'Ucraina, come nei quarti di finale dello scorso europeo. Per completare l'elenco delle riedizioni di match degli ultimi campionati europei vanno citate anche Turchia-Galles, Ucraina-Macedonia del Nord e Danimarca-Finlandia, rimasta particolarmente nota per quanto accaduto a Eriksen.
Il destino ha poi deciso di regalare un momento nostalgia a più di una tifoseria. Vedremo infatti un nuovo Francia-Irlanda, dopo quello della famigerata mano di Henry, ma anche Lettonia-Turchia esattamente vent'anni dopo la partita più importante della storia calcistica lettone. Infatti, i baltici parteciparono nel 2004 alla loro unica fase finale di un europeo dopo aver eliminato agli spareggi proprio i turchi. Portogallo, Slovacchia, Lussemburgo e Liechtenstein si ritrovano invece di nuovo tutte assieme dopo le qualificazioni ai mondiali del 2006 e Italia e Macedonia del Nord... beh credo non ci sia bisogno di ricordarlo.
Intermezzo onomastico: i convocati della Serbia
V. Milinković Savić, Rajković, Dmitrović, Rosić; Milenković, Eraković, Gudelj, Mašović, Stojić, Pavlović; Kostić, Mladenović, Ilić, Račić, Lukić, Grujić, Živković, Radonjić; Djuricić, S. Milinkovic-Savić, Tadić, Samardzić, Mitrović, Jović, Vlahović, Joveljić.
Per un pelo.
Gli allenatori
Advocaat, Hiddink, Rijkaard, Van Gaal, Advocaat (II), van Basten, van Marwijk, van Gaal (II), Hiddink (II), Blind, Grim, Advocaat (III), Koeman, de Boer, Van Gaal (III), Koeman (II). Questa è la sequenza degli allenatori che si sono seduti sulla panchina dei Paesi Bassi dall'addio di Rinus Michels. Non ci resta che aspettare, la prossima volta dovrebbe toccare al terzo turno di Hiddink. O magari Advocaat vorrà provare la fuga.
Se i Paesi Bassi fanno tutto in casa, ci sono nazionali che invece hanno deciso di far girare un po' i loro allenatori per l'Europa. Abbiamo così Fernando Santos che ha lasciato il Portogallo e si è seduto sulla panchina della Polonia, lasciando campo libero all'arrivo di Roberto Martínez, che si è dimesso dopo sei anni sulla panchina del Belgio. A Bruxelles però hanno deciso di fermare questo domino di allenatori chiamando l'italo-tedesco Domenico Tedesco, ex Red Bull Lipsia.
In panchina durante queste qualificazioni siederanno anche un campione d'Europa e un vice campione del Mondo. Infatti Willy Sagnol guiderà Kvaratskhelia e compagni verso il sogno qualificazione, mentre Alain Giresse punterà sui gol di Muriqi per portare il Kosovo più in alto possibile. Ci sarà anche un altro campione d'Europa, anche se Under 21 (e da allenatore): il CT della Turchia Stefan Kuntz. Oltre a lui vedremo a bordocampo anche il suo connazionale Ralf Rangnick con l'Austria e assisteremo a un derby uruguayano in Grecia-Gibilterra tra Gus Poyet e Julio César Ribas, ex allenatore del Venezia e padre di Sebastián, ex Inter e Genoa.
Citazione obbligatoria per l'associazione allenatore-vice-nazionale più assurda di tutte e 53. Dal 2 gennaio 2023 l'allenatore dell'Albania è incredibilmente Sylvinho, che ha ereditato il vice del suo predecessore Edi Reja, ovvero Sergio Porrini. L'ex Juventus e Rangers non è però l'unico italiano seduto su una panchina estera in queste qualificazioni. Infatti Gianni De Biasi resiste saldamente sulla panchina dell'Azerbaigian, su quella della Slovacchia si è appena insediato Francesco Calzona - ex vice di Sarri - e a Malta c'è la coppia Marcolini-Mandelli che vi farà senza dubbio avere un po' di nostalgia del Chievo.
Record piacevoli e spiacevoli
Partiamo con il dire che nessuna nazionale si è qualificata a tutte le edizioni del campionato europeo. Il maggior numero di partecipazioni è della Germania, quattordici, compresa quella del 2024 a cui è qualificata d'ufficio. I tedeschi da quando esiste la manifestazione hanno mancato la qualificazione una sola volta (record condiviso con la Croazia). È dei tedeschi anche la striscia di qualificazioni più lunga, che continua dal 1972, mentre le squadre che mancano da più tempo sono Norvegia, Slovenia e Serbia (allora ancora Jugoslavia), assenti dal 2000.
Il record di gol nelle qualificazioni agli europei appartiene con distacco a Cristiano Ronaldo: 31 gol. Dei giocatori in attività potrebbero potenzialmente insidiarlo solo Ibrahimovic e Lewandowski, che però partono con 12 gol di ritardo dal portoghese. Nella scorsa tornata tuttavia Ronaldo non è stato il capocannoniere: a spuntarla è stato Harry Kane per un solo gol in più. La palma di più presente invece è nelle mani dell'ex attaccante della Ternana Mario Frick, sceso in campo per 51 volte. Nessuno lo potrà raggiungere in questa edizione, in quanto il più vicino, l'andorrano Marcio Vieira, potrebbe arrivare al massimo a 49 giocandole tutte.
Merita un discorso a parte San Marino. La nazionale del Titano partecipa alle qualificazioni europee dal 1990 ed è arrivata a un totale di 76 partite disputate. Di queste, ne ha perse 75, cogliendo un unico, storico, pareggio per 0-0 contro l'Estonia nel 2015. Finora i gol subiti sono stati 341, mentre quelli fatti solo 8. Tra le sconfitte di San Marino nelle qualificazioni europee si registra anche uno 0-13 contro la Germania sulla strada per Euro 2008. Per precisare il quadro della situazione, se ce ne fosse bisogno, San Marino non vince una partita dal 28 aprile 2004.
Per voi una compilation di TUTTI i gol della nazionale sammarinese. Dura poco meno di 12 minuti.
Intermezzo onomastico: nomi maltesi e nomi olandesi
Il mix di culture che si è sedimentato negli anni sull'isola di Malta ha fatto sì che i nomi dei calciatori della nazionale suonino come quelli dei regen di una partita di Premier Manager 99 durata troppo. Ecco quindi che troviamo Luke Montebello, Henry Bonello, Cain Formosa, Ferdinando Apap, Adam Magri Overend e Jurgen Degabriele.
Anche se a primo impatto non sembrerebbe, i Paesi Bassi sono dei degni contendenti e schierano: Jacobus Antonius Peter Cillessen, Denzel Justus Morris Dumfries, Tyrrell Johannes Chicco Malacia, Kenneth Ina Dorothea Taylor e Wout François Maria Weghorst.
Suggerimenti per il futuro, se mai voleste aggiungere quel tocco in più al vostro nome.
Ma come ti vesti?
Molte delle maglie che vedremo in campo durante queste qualificazioni sono state presentate prima dei mondiali dello scorso novembre. Altre, invece, sono state lanciate più di recente, come nel caso dell'Italia. Gli Azzurri, come ormai quasi tutti sapranno, sono passati da Puma a Adidas e le maglie del brand del trifoglio esordiranno ufficialmente proprio contro l'Inghilterra. Tuttavia l'Italia non è stata l'unica a cambiare fornitore: è notizia relativamente recente il passaggio dell'Irlanda da Umbro a Castore, che ha già presentato il nuovo kit. E proprio come l'Italia, anche l'Irlanda contestualmente alle divise ha cambiato anche il logo federale.
La Danimarca è l'unica squadra presente al Mondiale ad aver lanciato una nuova maglia, ma c'è un però. Il "nuovo" kit dei danesi, infatti, è semplicemente quello portato in Qatar ma in aggiunta ha riguadagnato gli altri colori oltre al rosso che erano stati soppressi in segno di protesta verso il Paese mediorientale. La Grecia invece i dettagli sulla sua divisa li ha persi, essendo "retrocessa" nelle gerarchie di Nike, che gli ha fornito delle anonime maglie monocolore. Per ovviare a situazioni simili fa ancora una volta il suo grande lavoro lo UEFA Kit Assistance Scheme, tramite cui la federazione continentale supporta le piccole nazionali nella realizzazione dei loro kit. Tocca ancora ad Errea, che ha realizzato maglie estremamente personalizzate per le dieci nazionali minori.
Ancora tu, non mi sorprende lo sai
Se vi dicessi che lo scozzese Jack Hendry ha quattro presenze nella attuale Serie A mi credereste? E invece è proprio così: da settembre a gennaio il difensore, ora al Bruges, ha militato nella Cremonese. Come lui, ci sono diversi altri ex Serie A oscuri e meno noti che popolano le qualificazioni europee. Come il rumeno Denis Alibec, tre presenze in A tra Inter e Bologna e oggi al Farul Costanza; o Jure Balkovec, visto tra 2018 e 2020 a Bari, Verona e Empoli e che sarà in campo con la Slovenia. Israele ha invece convocato Dor Peretz, 18 dimenticabili presenze nel Venezia lo scorso anno.
C'è poi una nutrita rappresentanza di ex Palermo tra Sallai nell'Ungheria, Traijkovski nella Macedonia del Nord e Quaison nella Svezia, con quest'ultimo che condivide lo spogliatoio con il portiere ex Roma Robin Olsen e l'ex Bologna Mattias Svanberg. Scavando ancora più a fondo troviamo il greco Retsos, sette presenze con il Verona solamente un anno fa, il croato Oršić - lui ormai molto noto, il suo passaggio allo Spezia meno - e l'ungherese Loïc Nego, due anni a Roma senza mai esordire. Quello che è arrivato più in alto invece ha già appeso le scarpette al chiodo: Tomas Danilevicius è attualmente il presidente della federcalcio lituana.
I migliori naturalizzati d'Europa
Data la discussione che imperversa nelle ultime settimane impossibile non nominarlo per primo: Mateo Retegui. Ormai tutti sanno che è stato convocato da Roberto Mancini per il doppio impegno di fine marzo anche l'attaccante nato e cresciuto in Argentina, ma con avi italiani. Tuttavia, Retegui non è l'unico naturalizzato tra le 53 nazionali partecipanti e di gran lunga non è il più curioso. Troviamo ad esempio la coppia di terzini nati in Inghilterra composta da Matty Cash e George Baldock. Il primo è ormai da un po' nel giro della nazionale polacca, mentre il secondo ha esordito lo scorso giugno con la Grecia. Vengono invece dal sudamerica Camora, difensore della Romania, e Norberto Briasco, attaccante dell'Armenia e del Boca Juniors.
C'è poi la nazionale del Lussemburgo, che più che schierare giocatori naturalizzati, è uno specchio molto limpido della grossa comunità portoghese che vive nel paese. Sono lussemburghesi infatti Tiago Pereira Cardoso, Mica Pinto, Diogo Pimentel, Leandro Barreiro, Gerson Rodrigues, Evandro Borges e James Alves Rodrigues. Al contrario, un volto molto noto della nostra Serie A ha scelto di rappresentare il paese di origine dei genitori piuttosto che quello di nascita: Lazar Samardžić ha accettato infatti la sua prima convocazione con la Serbia. Chiudiamo questa carrellata con San Marino, che ha nelle sue fila un ex Banfield, Adolfo Hirsch, e un ex Newell's Old Boys, Dante Rossi.
Intermezzo onomastico: la Top 3
Rocco Shein: centrocampista classe 2003 dell'Utrecht e della nazionale estone. Non sappiamo molto altro su di lui, se non che ha un nome che può far solo a che pensare a una versione al contrario di questo video.
Vernon De Marco: già così è un nome straordinario. Aggiungi il secondo cognome, Morlacchi. Ancora meglio. Aggiungici che gioca per la Slovacchia. Wow.
Charalampos Charalampous: nome che riempie la bocca per il centrocampista cipriota. Da apprezzare lo scarto di una lettera tra nome e cognome. Una finezza.
Parenti serpenti
Ve lo ricordate il difensore estone che faceva la capriola per rimettere la palla in gioco? Ecco, ha un figlio che gioca in nazionale. Infatti, Ken Kallaste è figlio di Risto Kallaste e condivide lo spogliatoio con il figlio di un compagno di squadra del padre, ovvero Markus Poom. Mart, padre di Markus, è stato portiere, tra le altre, di Arsenal e Derby County. Sono figli d'arte anche Yannick e Noah (sì, come Yannick Noah) Frick, figli di Mario, Kenan Kodro, figlio di Mehmed e Luka Zahovič, figlio del fuoriclasse sloveno Zlatko Zahovič.
La Svezia sfoggia in rosa una coppia di fratelli, di cui uno piuttosto noto agli appassionati di Serie A. Si tratta di Albin e Hjalmar Ekdal, rispettivamente centrocampista e difensore. In rappresentanza della famiglia Fernandes ci sarà solo Edmilson (Svizzera), che però avrà una nutrita schiera di parenti-colleghi a fare il tifo per lui da casa. Sono infatti tutti cugini tra di loro Gelson Fernandes (ex Udinese e Chievo), Manuel Fernandes (ex Lokomotiv Mosca), Cabral (ex Genoa), Elton Monteiro (appena svincolato dal Losanna) e Ulisses Garcia (Young Boys).
Piccolo quiz sulle età
Quanti anni hanno Konoplyanka e Yarmolenko?
Quanti anni ha invece Domagoj Vida?
Esatto, tutti e tre 33 anni. E perchè i primi due nella nostra testa sono ancora giovani promesse mentre il primo era vecchio già a Brasile 2014?
Prodotti nostrani
Oltre ai soliti noti, ci sono parecchi altri convocati che provengono dai campionati italiani. Addirittura dalla Serie B arrivano, tra gli altri, Kastrati (Cittadella) e Veseli (Benevento) dell'Albania, Tunjov (Spal) dell'Estonia, Pohjanpalo e Joronen (Venezia) della Finlandia, Ioannou (Como) di Cipro e Matějů (Brescia) della Repubblica Ceca. Ma c'è chi fa ancora meglio. Nella nazionale di San Marino troviamo infatti Dante Rossi, difensore del Tropical Coriano in Eccellenza e Simone Franciosi, che gioca in Promozione nel Valfoglia. Oltre a loro ci sono altri 4 o 5 sammarinesi sparsi tra Serie C e D
Tra chi invece siamo abituati a vedere calcare i campi della Serie A, troviamo Nestorovski (Udinese) nella Macedonia del Nord, il giovanissimo Gineitis nella Lituania e il suo coetaneo Ilkhan nella Turchia, entrambi di proprietà del Torino, e l'attaccante lettone dello Spezia Raimonds Krollis, che stava coltivando un rapporto interessante con Gotti. Il record di "italiani" convocati lo detiene sicuramente la Serbia, ma anche Albania, Romania e Slovenia - quest'ultima con due giocatori dell'Udinese, Bijol e Lovric - si difendono bene.
Ci sono poi anche, in ordine sparso, Lukas Zima, slovacco del Torino, il suo compagno di squadra Etrit Berisha (Albania), i bulgari Petko Hristov e Nikola Iliev (Venezia e Inter), il portiere dell'Empoli Ujikani nel Kosovo e il difensore del Parma Balogh nell'Ungheria. Infine, tutti e tre i portieri della Polonia giocano in Italia. Si tratta infatti di Szczęsny, Skorupski e Drągowski.
Un video della Scozia per augurarvi buone qualificazioni
Ecco la Scozia che festeggia la qualificazione a Euro 2020 cantanto "Yes, Sir, I can Boogie" delle Baccara. Che sia di buon auspicio per avere un finale di qualificazioni così anche nel 2024.
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