Considerazioni sparse post Juventus-Sampdoria (4-2)
Adrien Rabiot porta in salvo una Juventus instabile.
- Quante partite diverse si possono giocare all'interno della stessa? Quanto un'amnesia di un minuto e mezzo può incidere su una squadra, sull'altra, sull'intera partita? Juventus-Sampdoria spiega tanto della stagione di una e dell'altra squadra, ma al contempo è una partita tremendamente difficile da interpretare nella sua interezza. Parte come un allenamento, in cui una Juve blanda ma efficace trova due reti principalmente accumulando più giocatori possibile nell'area avversaria e saltando più in alto, e sembra segnare in fretta il destino di una gara che potrebbe non avere più nulla da dire. Poi il black out, il panico, le paure pregresse e le fragilità, una Samp che si scuote e si ricorda di essere in campo. 90 secondi che da un momento all'altro sembrano trasportare la partita in un'altra dimensione;
- La Juve perde ogni certezza, ha paura di se stessa, lenta si ritrae nella propria metà campo e quei giovani che per 30 minuti sembravano una ventata di aria fresca all'improvviso appaiono timidi e indifesi, un po' in balia di una partita turbolenta. La partita si incastra, lo Stadium fischia e gli uomini di Allegri si ritrovano una montagna emotiva da scalare, mentre la Samp scopre di poter credere in se stessa: di colpo i blucerchiati sono investiti da una fiducia forse mai avuta prima, solidi in mezzo al campo e sfrenati sugli esterni, seminano il panico tra i giocatori di una Juventus confusa. A portarla in salvo è Adrien Rabiot, che la prende sulle sue spalle e risolve una serata surreale: solo un anno fa poteva sembrare assurdo dirlo, ma il francese è uno dei pochi calciatori di spessore internazionale (stasera l'unico) in grado di resistere alla tempesta emotiva e di tirare fuori la Juventus dalla fossa con le sue mani;
- L'immagine che meglio descrive la tragicomica serata di Dusan Vlahovic sono le sue braccia che crollano durante l'abbraccio al gol di Soule: ha appena colpito il secondo legno di una gara spesa interamente a cercare un gol in grado di sanare la sua recente ossessione, ci prova anche ad essere felice per il compagno, ma la sua frustrazione è evidente. Vlahovic sta trascorrendo indubbiamente il periodo più complicato da quando è alla Juventus, il gol non arriva e lui si carica tutta l'apprensione di questo momento sulle spalle, come un ingombrante zaino che si porta dietro per il campo. Nervosissimo, stasera partecipa anche alla manovra ma commette errori tecnici inusuali, si irretisce e finisce per sbagliare anche un calcio di rigore che aveva come principale fine quello di sbloccarlo. Kostic per buona parte del secondo tempo diventa a tutti gli effetti il suo scudiero, ma questi due legni rischiano di risuonare ancora nella sua testa;
- Se, dopo anni da imprescindibile, Leonardo Bonucci è stato messo in soffitta per mesi interi, il primo tempo di questa partita vale più di qualunque spiegazione per questa discesa nelle gerarchie. Le grossolane amnesie dell'ex capitano bianconero, unite ad una condizione atletica non proprio scintillante, lo rendono una tassa che la Juventus non può permettersi nemmeno in partite apparentemente tranquille. Accanto a lui un Bremer le cui reti addolciscono un bilancio stagionale comunque negativo, si perde ancora una volta in errori evidenti di posizionamento e di lettura, completando un pacchetto difensivo che deve lanciare dei segnali piuttosto chiari;
- La Sampdoria non è ferma ad aspettare il proprio destino, nonostante una stagione travagliata e sciagurata e una classifica che, dopo questa sconfitta, si fa sempre più impietosa. Già nei primi 10 minuti, appena prima del gol di Bremer, i blucerchiati si mostrano aggressivi, sfruttando un paio di errori in palleggio per colpire la Juve in contropiede. Il doppio svantaggio non doma la squadra di Stankovic che continua a crederci e si riaccende con due gol in due minuti, e per qualche minuto di follia semina il panico a Torino. Tra tutti spicca la prestazione di sostanza di Zanoli sulla fascia destra. Uno spirito indomito e combattivo è tutto quello che una squadra con evidenti difficoltà tecniche ed ambientali possa offrire in questo momento ai propri tifosi, e di certo questa sera non è mancato.
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