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2 min

- di Leonardo Salvato

Considerazioni sparse post Napoli-Atalanta (2-0)


Dopo una battuta di arresto fisiologica, il Napoli torna a fare quello che ha sempre fatto in questa stagione, trovando una vittoria importante e convincente.


- La gara contro l'Atalanta, storica kryptonite per il Napoli sin dai tempi di Sarri, arriva con una situazione di classifica ancora tranquilla, ma comunque con il dovere di dimostrare che la battuta di arresto sia stata solo episodica e non un sintomo di qualcosa di più allarmante. Il risultato del Picco ieri sera contribuisce a distendere ulteriormente i nervi;

- La pressione grava più sulle spalle dell'Atalanta, chiamata oggi a fare punti per non perdere il treno per la Champions dopo un periodo non felicissimo. Gasperini prova a sorprendere Spalletti con Zapata, decisamente il migliore dei suoi, rispolverato al posto di Lookman, con l'obiettivo di creare fisicamente un blocco col quale tenere in apprensione la coppia Kim-Rrahmani e sporcare, come fatto dalla Lazio, le ricezioni di Lobotka. Nonostante l'abnegazione del colombiano, i bergamaschi subiscono troppo la riaggressione dei centrocampisti avversari, non riuscendo praticamente mai, se non verso la fine del match, ad arrivare dalle parti di Gollini;

- Il Napoli però impara la lezione, o forse semplicemente ritrova la brillantezza mancata giovedì scorso, e riesce a muovere il pallone con la consueta fluidità, accettando il gioco dell'Atalanta e spingendo maggiormente coi terzini, liberi di avanzare e creare superiorità, specialmente sulla destra dove Di Lorenzo e Politano si trovano benissimo. È mancato nel primo tempo l'apporto delle mezzali, forse un po' più pigre del solito in fase di possesso nel riempire l'area di rigore, forzando più del solito la giocata verso Osimhen;

- Non a caso la partita si sblocca quando le mezzali trovano la giocata: è infatti il break di Anguissa a metà campo, in immediata riaggressione per recuperare palla, a dare il via alla reazione a catena che ha portato all'ennesimo capolavoro di Khvicha Kvaratskhelia, che trova l'1-0 dopo aver scherzato con tutta la difesa avversaria. Anche dopo il gol il Napoli resta sul pezzo, trovando il 2-0 che chiude il match e permette ai padroni di casa di amministrare le operazioni;

- 22 vittorie su 26 gare di campionato e +18 sull'Inter seconda in classifica: il Napoli ha letteralmente annullato il "passo falso" della settimana scorsa. Un Napoli che ritrova sé stesso e la sua brillantezza, consolidando la questione campionato (forse) una volta per tutte, potendosi concentrare sulla gara di Champions all'orizzonte. Atalanta che invece, forse, dice definitivamente addio alla lotta per il quarto posto: una lotta che non rappresenta certo un obbligo a Bergamo, ma che forse lascia qualche rimpianto per via dei punti lasciati via per strada.

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Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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