
- di Luca Barbara
Considerazioni sparse post Spezia-Inter (2-1)
Inzaghi si smarrisce e l’Inter perde clamorosamente al Picco, mettendo a serio rischio la Champions. Lo Spezia torna a vincere in casa dopo 6 mesi, trascinato da uno straordinario Nzola.
- Sei, lunghissimi, mesi. L’ultima vittoria casalinga dello Spezia risaliva al 17 Settembre, in occasione del derby ligure contro la Sampdoria vinto 2-1 grazie all’autogol di Murillo e, guarda un po’, il gol di Nzola. Poi, tante uscite a vuoto e qualche bella soddisfazione come le vittorie esterne a Verona e Torino. Il Picco, però, non era più il fortino dell’anno scorso e tante certezze stavano piano piano svanendo. Il pareggio ottenuto in extremis dall’Atalanta aveva forse gettato definitivamente nello sconforto i giocatori dello Spezia, praticamente diventati incapaci di essere incisivi davanti al proprio pubblico. Fino a stasera, a questa rocambolesca vittoria ottenuta alla vecchia maniera, con due gol su due tiri in porta, dove Nikolaou, Gyasi e Nzola sono tornati ad essere gli antichi baluardi di una squadra che vuole continuare a credere nel sogno serie A;
- 24 gol presi in trasferta, 30 in totale, 8 sconfitte in 26 partite non sono numeri da grande squadra, questo ci sembra abbastanza oggettivo. L’Inter, serissima candidata allo scudetto 2022/2023 secondo diversi pareri autorevoli, dopo aver assistito, assieme alle altre contendenti, alla gloriosa cavalcata azzurra di Spalletti, non è mai stata in grado di avere un passo sufficientemente deciso neanche per il raggiungimento del secondo posto, obiettivo “minimo” dopo la penalizzazione comminata alla Juventus. Col passare delle settimane, in più, sembra che si stia sciogliendo come neve al sole, mettendo a serio repentaglio la qualificazione alla prossima Champions League. Traguardo, per molti, praticamente ipotecato dopo la vittoria in casa contro l’Udinese, che aveva portato a 5 i punti di distacco rispetto alla quinta classificata. Poi la sconfitta di Bologna, a riaprire vecchie ferite ed il pareggio di Genova, con la vittoria casalinga contro il Lecce a dare l’aria di essere la classica polvere nascosta sotto il tappeto. Serve altro e serve in fretta;
- Inzaghi sta mostrando tutti i suoi limiti alla guida dell’Inter. L’atteggiamento molle e poco incisivo si trasmette per osmosi ai suoi giocatori, oggi autori di 26 tiri in porta e incapaci di vincere una partita che, numeri alla mano, poteva solo essere vinta. Lo sguardo di Barella al momento del cambio di stasera è la diapositiva perfetta dell’atteggiamento che ha la squadra nei confronti del suo allenatore. I giocatori sembrano aver perso fiducia in Inzaghi, il cui operato, a questo punto, dovrebbe essere seriamente giudicato dalla società. La riconoscenza per quanto fatto gli ultimi due anni rimarrà ma per tornare a vincere probabilmente l’Inter avrebbe bisogno di altro;
- Semplici torna alle cose semplici. L’allenatore fiorentino, infatti, dopo aver provato timidamente a cambiare modulo nelle partite contro l’Udinese, Juventus e Verona, è tornato alle origini, schierando una difesa a 3 ed un centrocampo con due esterni bloccati come Amian e Gyasi. Davanti, accanto a Nzola, si è rivisto Shomurodov, preferito ad un acciaccato Verde. Il gioco espresso, ovviamente, non può essere dei più frizzanti, l’avversario non può con sentirlo, ma lo Spezia fa quello che deve fare, chiudendosi e ripartendo in contropiede, sfruttando le qualità di uno Nzola imprendibile oggi per i difensori interisti. Il caro, vecchio, 3-5-2 dell’ex Luca Gotti può ancora essere l’ancora di salvezza per il campionato dello Spezia;
- La differenza rispetto al periodo sotto la guida di Gotti la fa proprio l’atteggiamento. Poco più di un mese fa gli aquilotti, in vantaggio di un uomo, si vedevano recuperare due gol da un Empoli tutt’altro che irresistibile. L’ennesima rimonta subita da quella che sembrava essere una squadra sofferente di risultatismo. Le gambe, nei momenti decisivi, tremavano. Oggi, dopo aver subito il rigore di Lukaku all’84’, che aveva pareggiato il gol di Maldini, gli uomini di Semplici si sono riversati in avanti, riuscendo incredibilmente a trovare l’episodio chiave della partita con il fallo di Dumfries su Kovalenko in piena area di rigore. Dopo mesi lo Spezia è tornato a vincere in casa in una delle partite oggettivamente più difficili del calendario. Coraggio e voglia di prendersi la salvezza con i denti, senza nemmeno preoccuparsi troppo dei risultati di chi insegue.
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34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.
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