Considerazioni sparse post Lazio-Az Alkmaar (1-2)
Una Lazio distratta e poca lucida sotto porta perde il primo round.
- Dopo la partita di venerdì sera, vista la caratura dell'avversario, giocando in casa e andando subito in vantaggio, la Lazio è tornata ad essere la bestia nera di Sarri: quella squadra poco lucida e non concentrata che tanto odia. Esattamente quelle caratteristiche che hanno permesso di portare a casa i tre punti nell'ultima di campionato. Dire, però, che i biancocelesti abbiano giocato male sarebbe scorretto: le occasioni ci sono state, il gioco idem, ma, secondo la prima regola del calcio, se non la butti dentro non vinci. Cosa che, invece, hanno fatto gli olandesi che, nelle uniche due occasioni avute, hanno capitalizzato al massimo le palle gol;
- Il gol di Pedro, le fiammate di Zaccagni e il totale dominio del campo portano tutti a pensare che sarebbe stata una passeggiata di salute. L'AZ non fa praticamente nulla. La Lazio potrebbe anche andare sul due a zero ma la palla non ne vuole sapere di entrare. D'un tratto, da un'accelerazione degli olandesi, Maximiano si ritrova trafitto. Tutto nasce, in realtà, da un errato disimpegno di Savic che, per larghi tratti appare indolente e lezioso. Palla persa pienamente sfruttata dagli avversari. Lo stesso serbo, però, toccato nell'orgoglio coglie, pochi secondi dopo, una clamorosa traversa;
- Il secondo tempo inizia e la stanchezza nei biancocelesti cresce visibilmente. L'AZ, grazie anche ad alcuni accorgimenti tattici, prende coraggio ma deve confrontarsi con un Luis Alberto sontuoso che illumina, inventa, striglia e rimbrotta senza, però, trovare nessun compagno di squadra pronto a scartare i cioccolatini che dispensa. Manca come l'aria Immobile che, oggi, sarebbe servito come l’oro. Ancora un disimpegno errato, Cataldi non segue il suo uomo ed é gol del vantaggio per gli olandesi. La reazione c'è, le occasioni pure, ma prevale la mancanza di energia. Finisce così;
- Sarri non ha tantissimo di cui dolersi. La Lazio non gioca affatto male ma ha un problema enorme nella scarsità di rotazioni, soprattutto se manca uno come Immobile. Se il mister potesse avere alternative di più alto livello per far rifiatare i titolarissimi, probabilmente queste partite le si vincerebbe. Però, bisogna confrontarsi con la realtà che dice: rosa corta e cali di tensione. L’unica strada è continuare così considerando questa sconfitta come sveglia per evitare futuri e più importanti addormentamenti;
- Gli olandesi giocano come devono. Muovono palla, spesso sono ruvidi e sfrontati. Conoscono i loro limiti ma sfruttano quelli avversari. Ci credono, non si abbattono dopo lo svantaggio ma sono anche fortunati a vedere molti palloni non finire alle spalle del loro portiere. Tutto ciò permette di assicurarsi il primo round fuori casa. Giovedì prossimo saranno nel loro catino dove, sicuramente, giocheranno alla morte insieme al pubblico. Ci vorrà una Lazio in formato "di gala" per passare il turno. Difficile ma assolutamente non impossibile, anzi, au contraire.
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