
- di Ignazio Campanella
Considerazioni sparse post Inter-Lecce (2-0)
L'Inter porta a casa i tre punti trovando un gol per tempo contro un Lecce ordinato, ma quasi mai propositivo.
- A dispetto di statistiche in trasferta da lotta salvezza, l'Inter anche questo pomeriggio non delude i settanta mila di San Siro, vincendo una partita inizialmente spigolosa e dai ritmi bassi contro un Lecce ordinato, ma un po' troppo rilassato. Gli uomini di Baroni raramente impensieriscono gli avversari e quasi permettono all'Inter, una volta trovato il vantaggio, di gestire senza troppe difficoltà;
- Un Lecce tutto sommato ben messo in campo ed organizzato in pressione, ma onestamente povero idee e di spunti tecnici con la palla tra i piedi. Hjulmand e Gonzalez si distinguono per impegno e abnegazione, riuscendo a rallentare più volte la manovra nerazzurra, mentre tra gli attaccanti solo Ceesay ha qualche guizzo degno di nota, impegnando in un paio di occasioni la retroguardia nerazzurra;
- Tra gli uomini di Inzaghi non brillantissima la prestazione di Calhanoglu, ben schermato dai ragazzi di Baroni. Non riuscendo a trovare il turco, la gestione del possesso da parte dell'Inter risulta per buona parte dell'incontro lenta e prevedibile, ed una delle combinazioni che più si ripete è la palla a scavalcare il centrocampo in direzione degli attaccanti, soprattutto Dzeko. Proprio il bosniaco offre una prestazione in chiaroscuro, riuscendo a farsi trovare dai compagni in disimpegno, ma anche con imprecisioni tecniche ed in evidente difficoltà fisica;
- I nerazzurri sono molto più pericolosi quando le mezzali, oggi sugli scudi, scambiano di prima con gli attaccanti e verticalizzano facendo correre gli esterni. Tra questi due più convincente Gosens di Dumfries, anche se l'olandese è autore dell'assist per il gol di Lautaro Martinez, bravo nel trovare la girata vincente;
- Il Lecce ha lasciato l'idea di essere sceso in campo senza troppe pretese e probabilmente senza la dovuta convinzione per impensierire l'Inter in casa, ma questo nulla toglie al buonissimo campionato dei giallorossi. D'altro canto, gli uomini di Inzaghi erano chiamati a dare l'ennesima risposta di una stagione altalenante, come se i giocatori avessero bisogno di mettersi in difficoltà per trovare le giuste motivazioni. I tre punti sono arrivati, ma ci sarà tanto da lottare per un posto in Champions.
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Nato a Caltanissetta, classe ’94. Laureato in Economia Aziendale con un’ambiziosa ed utopistica tesi su una proposta d’introduzione del salary cap nel calcio europeo. Attualmente studente magistrale in Strategia, Management e Controllo. Nel frattempo, prova a scrivere di calcio e pallacanestro, visto che di pennellare come van Hooijdonk e tirare come Klay Thompson non se ne parla proprio. Sogna una conversazione a tavolino con Sarri, Bielsa e Popovich, meglio se accompagnata da una bottiglia di buon vino.
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