
- di Simone Tommasi
Cosa aspettarsi dalla nuova stagione di Formula 1
Tutti a caccia di Verstappen e della Red Bull.
L'attesa, eterna per gli appassionati, è finita. Il primo weekend della Formula 1 2023 è già iniziato e questa domenica (5 marzo) si correrà il Gran Premio del Bahrain. Sono passati quasi quattro mesi dalla gara di Abu Dhabi dello scorso anno, che ha visto Charles Leclerc difendere eroicamente la seconda posizione in campionato nell'ultimo Gran Premio della stagione. La pausa invernale è come il passaggio di un'era geologica in Formula 1: cambiano piloti, team principal, regole, rapporti di forza, favoriti e narrative principali della stagione.
È quindi il caso di fare il punto della situazione prima dell'inizio ufficiale della stagione 2023, sia per vedere cos'è cambiato, sia per capire a che punto sono i vari team e cosa può succedere in questa nuova stagione. La Ferrari è piena di speranze e ha cambiato l'uomo al timone, la Mercedes ha confermato il suo team ma sembra faticare, la Aston Martin può fare un bello scherzo ai top team. Ma tutti, inevitabilmente, avranno un obiettivo comune in testa: buttare giù dal trono Max Verstappen e l'invincibile Red Bull.
Le novità: team principal e piloti
La notizia più importante su questo fronte - almeno in Italia - è stato il cambio al vertice della Ferrari. Mattia Binotto ha detto addio dopo quattro anni in crescendo in cui, però, il team principal italiano non è riuscito a far fare il salto di qualità alla squadra. Al suo posto è stato scelto Frederic Vasseur, proveniente dall'Alfa Romeo e alla sua prima esperienza in un top team. Il francese ha però alle spalle anche anni e anni di successi in F2 e F3.

Questo trasferimento ha avuto ovviamente conseguenze anche per la Alfa Romeo, che si è trovata senza team principal. La scuderia del biscione ha scelto però di non rimpiazzare direttamente Vasseur, ingaggiando l'ex McLaren Seidl come CEO e l'avvocato Alessandro Alunni Bravi come "rappresentante del team". I compiti che erano del francese saranno quindi divisi su due persone. Di riflesso anche la McLaren si è trovata con un posto vacante. I britannici hanno deciso di assegnarlo ad Andrea Stella, che era già Racing Director del team. L'italiano ha lavorato per anni in Ferrari ed è principalmente noto per essere stato l'ingegnere di pista di Fernando Alonso.
L'ultima squadra ad aver cambiato team principal è la Williams, che ha salutato Jost Capito e ha accolto l'ex capo stratega della Mercedes James Vowles. La scuderia di Grove si è mossa anche sul lato piloti, lasciando a piedi Nicholas Latifi e accogliendo il rookie Logan Sargeant. Non è stato però l'unico cambio di sedile. Il trasferimento di Alonso dalla Alpine alla Aston Martin - dove sostituirà l'ormai ritirato Vettel - era noto già da mesi, così come quello di Oscar Piastri alla McLaren, mentre sono più recenti il passaggio di Gasly alla Alpine - con De Vries che lo sostituirà in AlphaTauri - e quello di Nico Hulkenberg alla Haas, al posto di Mick Schumacher.
Le novità: circuiti e regolamenti
Dando un'occhiata al calendario della Formula 1 si resta colpiti dal numero di gare presenti. Infatti, nel 2023 si correrà su 23 circuiti, numero che rappresenta il massimo storico di una quota in continua crescita. Sarebbero dovuti essere 24, ma il Gran Premio di Cina è stato ancora una volta annullato per le restrizioni anti-covid vigenti fino a qualche mese fa nel paese. Per fare posto al ritorno del Gran Premio del Qatar e all'esordio del Gran Premio di Las Vegas, non si correrà in Francia, come successo solo dal 2008 al 2017 e nel 2020. Il nuovo Gran Premio americano porta a tre il totale delle gare negli USA e sarà il primo dal 1985 a corrersi di sabato.
Nella nuova stagione raddoppierà inoltre il numero di sprint race in calendario: saranno sei, rispetto alle tre del 2022. Sono state confermate quelle in Brasile e in Austria, mentre a Imola si tornerà al weekend classico. Le quattro new entry saranno invece Baku, Spa, Qatar e Austin. Sono tutti circuiti con molte possibilità di sorpasso e questo ne spiega la scelta. In occasione delle sprint race è stato anche deciso di allentare le regole relative al cosiddetto parco chiuso, per permettere maggiore libertà nella sostituzione di parti danneggiate.
Non è questa però l'unica modifica al regolamento per la nuova stagione. Quella di cui si è discusso maggiormente è stato il rialzo del fondo delle auto, ai fini di evitare il porpoising, ma è stata anche abbassata la temperatura minima del carburante ed è stata introdotta una nuova mescola dura di pneumatici. Anche le gomme da bagnato sono state oggetto di modifiche. Oltre a questo, si è deciso di chiarire la regola sull'assegnazione dei punti nelle gare non concluse, a seguito del confuso GP del Giappone 2022. Da quest'anno, infatti, verranno assegnati punti ridotti anche nel caso in cui la gara finisse per limite di tempo (sempre durata meno di un certo numero di giri).
Come sono andati i test pre-stagionali?
Dal 23 al 25 febbraio scorso hanno avuto luogo i test pre-stagionali di Formula 1 in Bahrain. Estremizzando un trend ormai in atto da diversi anni, sono stati l'unica sessione di test ufficiale tenutasi in tutto l'inverno. I team si sono dedicati a provare vari programmi, assetti e modalità, cercando di capire a che punto fossero e quale fosse la situazione dei rivali. Alla tre giorni sul circuito di Sakhir hanno preso parte 19 dei 20 piloti della Formula 1 2023. L'unico assente è stato Lance Stroll della Aston Martin, alle prese con un infortunio al polso dovuto a una caduta in bicicletta. Al suo posto ha corso il pilota di riserva Felipe Drugovich.
Il team più veloce è stata la Red Bull, che ora sembra ancora più favorita. Il miglior tempo è stato segnato da Sergio Perez. La Ferrari ha ben figurato, soprattutto in termini di chilometri percorsi, ma ha mostrato un certo distacco dalla Red Bull. In molti sono concordi, però, che i due team non abbiano ancora mostrato il loro vero ritmo e ne sapremo di più solo al termine del primo weekend di gara. Tra i top team ha fatto più fatica, invece, la Mercedes, che ha perso moltissimo tempo utile nella seconda giornata per un guasto all'auto di Russell e che ha avuto difficoltà a trovare il giusto bilanciamento della vettura.

La Aston Martin ha impressionato tutti - soprattutto con il ritmo di Fernando Alonso - e c'è chi ora la mette al livello della Mercedes. Per una squadra britannica che stupisce, ce n'è una che delude: la McLaren. La scuderia di Woking ha percorso il minor numero di giri durante i test e ha ammesso di non aver centrato gli obiettivi che si era prefissata. Tre giorni soddisfacenti invece per le ultime due della scorsa stagione, AlphaTauri e Williams. I due team sono risultati infatti quelli con il maggior chilometraggio nel corso dei test.
Cosa vedremo in pista?
Lo scorso anno si era chiuso con un trionfo schiacciante di Max Verstappen nel campionato piloti e della Red Bull in quello costruttori, entrambi decisi con diverse gare d'anticipo. Di conseguenza sono ancora loro i favoriti d'obbligo. La lotta in testa sembra che sarà ancora una volta con Ferrari e Mercedes, con i primi leggermente favoriti. È opportuno notare come tutti e tre i top team abbiano confermato la loro coppia di piloti. Subito dietro sembra ci sia però un pilota che ha cambiato squadra pronto a recitare il ruolo della mina vagante, ossia Fernando Alonso. Lo spagnolo è arrivato alla ventesima stagione in Formula 1 e sulla sua Aston Martin sembra essere veramente veloce.
Dietro ai top team sembra essersi confermata la Alpine, che dovrà però essere abile a non far esplodere la polveriera che si trova nel garage con i due compagni-rivali Gasly e Ocon. La McLaren invece, quinta lo scorso anno, sembra che si ritroverà a lottare più in basso in classifica, anche alla luce dei risultati ottenuti nei test. Sarà in ogni caso interessante vedere cosa riuscirà a fare in pista la giovanissima coppia di piloti del team britannico. Nelle retrovie bisogna ancora capire quali saranno i rapporti di forza. Non è in ogni caso improbabile che Sargeant faccia meglio di Latifi e che De Vries confermi quanto di buono visto a Monza lo scorso anno.

E la Ferrari?
Nel 2022 la Ferrari è tornata al secondo posto sia nel campionato piloti che in quello costruttori. Ma non è ancora abbastanza, né per i tifosi, né per la dirigenza, né per i piloti. È stato allontanato Mattia Binotto, che nella scorsa stagione si era attirato molte critiche e sembrava non avere un rapporto idilliaco con i suoi piloti. Al suo posto è arrivato Fred Vasseur, che invece ha un ottimo rapporto con Leclerc e ci aveva lavorato assieme già nelle categorie minori. È cambiato anche il capo della strategia: Rueda passerà a un ruolo da remoto, mentre il ventottenne Ravin Jain lo sostituirà al muretto. Tutti si auspicano che faccia meglio del suo predecessore.
Per quanto riguarda la vettura in sé, la Ferrari ha continuato sulla sua strada, evolvendo ed elaborando il concept dello scorso anno, che non aveva sfigurato. Le voci che arrivano da Maranello parlano di un guadagno significativo in termini di potenza ed effettivamente lo si è visto nei test. Tuttavia, come ha spiegato anche Leclerc, puntare sulla velocità in rettilineo ha voluto dire perderne un po' in curva. La curiosità maggiore è però sul degrado degli pneumatici, grande nemico della Ferrari 2022. Solo dopo le prime gare si avranno delle indicazioni realistiche, ma in ogni caso per la Ferrari sarebbe importante partire forte come lo scorso anno. Cercando di mantenere il ritmo per tutte e 23 le gare della stagione di Formula 1.
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Classe '99, fervente calciofilo e tifoso dell'Udinese, alla sua prima partita allo stadio vede un gol di Cesare Natali e ne resta irrimediabilmente segnato. Laureato in scienze politiche a Padova, ora studia a Bologna e scrive di calcio e Formula 1.
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