Considerazioni sparse post Verona-Fiorentina (0-3)
La Fiorentina cerca e trova gol e continuità.
- I viola si portano a casa il terzo successo fuoricasa in campionato, e soprattutto pongono fine al digiuno prolungato da vittorie che durava da inizio gennaio. Lo fanno con una prova molto concreta, capitalizzando al massimo quando creato e sfruttando al meglio i momenti di incertezza di un Hellas sì trasformato rispetto ad inizio stagione, ma il cui livello tecnico rimane alquanto modesto;
- L'idea di Zaffaroni probabilmente era quella di giocarsi una gara uomo su uomo, senza lasciar modo alla Fiorentina di sviluppare un agevole possesso palla. Ma l'Hellas ci mette un tempo fatale nell'andare a cercare (e vincere) duelli in maniera continua: i pochi minuti in cui Ikoné rimane isolato negli 1vs1 con Dawidowicz bastano ai viola per far pendere la bilancia a proprio favore. Il francese, dopo mesi di prestazioni opache, sgasa e rifinisce per Barak che finalizza;
- Continua il momento brillante di Arthur Cabral, alla quarta gara consecutiva a segno per un totale di 5 gol. Una prova non trascendentale la sua, ma la Fiorentina da oltre un anno soffre di endemiche mancanze realizzative e il suo guizzo da corner ribadisce, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia decisivo nell'economia delle gare trovare la zampata giusta al momento giusto;
- Il Verona infatti non molla, gioca una ripresa dai ritmi alti e preme forte sui viola, spesso costretti ad un possesso puramente conservativo nel cercare di limitare le folate gialloblù. Per l'Hellas non sono mancate le occasioni, complice una prestazione non esattamente di livello del duo Igor-Martinez Quarta. Ma all'Hellas è mancata precisione al momento decisivo: le più ghiotte occasioni, i colpi di testa di Lasagna a lato e di Gaich sul palo, sanno molto di "gol sbagliati";
- Nel finale Biraghi, subentrato a Terzic, sigilla la partita con un pazzesco gol da centrocampo, ma dalla dinamica alquanto bislacca. Ingenuità grave dei veronesi che, dopo un fallo su Mandragora, lasciano scoperta la palla e Biraghi ne approfitta calciando subito, senza bisogno del fischio arbitrale. Montipò e compagni rimangono sorpresi, probabilmente influenzati dal fatto che Mandragora fosse ancora dolorante a terra. Beffate anche le riprese di DAZN, che in quel momento stavano mandando il replay del palo di Gaich.
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