Considerazioni sparse post Milan-Atalanta (2-0)
Strabordante prestazione dei rossoneri contro la squadra di Gasperini.
- Non è facile trovare una squadra di Serie A giocare quasi a specchio con l'Atalanta senza finirne schiacciata dall'intensità, ma il Milan di questa sera ci riesce, vincendo quasi tutti i duelli individuali e soprattutto riuscendo ad aggirarne molti grazie all'ottima disposizione in campo. Quando l'undici di Pioli decide di giocare da collettivo e ha la forma fisica e mentale per farlo, può competere con tutti nel nostro campionato e c'è da lustrarsi gli occhi nel vedere i continui cambi tattici effettuati dai rossoneri nei novanta minuti, costringendo i nerazzurri a giocare sempre di rincorsa, invece che imponendo il proprio gioco;
- In tal proposito, spicca un dato statistico molto probante: i bergamaschi hanno concluso il primo tempo senza effettuare nemmeno un tiro in porta. Qualcosa di clamoroso, pensando a chi l'allena, ma soprattutto al fatto che si tratta di qualcosa che non era mai successo da quasi vent'anni a questa parte. Grande merito va anche alla retroguardia rossonera, soprattutto a quel Malick Thiaw che pare incollato con l'Attack a Lookman, che a dispetto del nome non la vede mai, prima di essere sostuito con Muriel per disperazione;
- La bordata da fuori area di Theo Hernandez vale il prezzo del biglietto. Poco importa che si fosse stampata sul palo e abbia avuto bisogno di una deviazione sfortunata di Musso, per entrare in porta, perché di tiri come quello del francese non se ne vedono tutti i giorni, sia per esecuzione, che per la semplice "follia" di averlo pensato, in particolare non trattandosi di un attaccante. A margine della rete, è sontuosa l'intera prestazione del numero diciannove, che interpreta con grande intelligenza la nuova posizione, trovando sempre il momento giusto per sfruttare gli spazi aperti dai compagni di squadra e a tratti sembra che in campo ci siano lui e un paio di suoi cloni;
- Dispiace per Leao, che stando a quanto detto da Pioli sostiene di trovarsi bene in posizione meno decentrata, ma visto da fuori sembra l'esatto contrario. Quando la squadra costruisce dal basso, si ritrova spesso a tornare verso il centrocampo per farsi dare la palla e, spalle alla porta, fatica a fare la differenza. Le cose migliori le fa quando si allarga e ha spazio davanti a sé, anche se pecca di egoismo nel non premiare quasi mai i movimenti di Giroud, quasi giocasse con il paraocchi. Nota a margine: dovrebbe togliersi dalla testa il tiro a giro sul secondo palo, perché non è nelle sue corde;
- Poco da dire sul risultato finale, che risulta quasi stretto ai padroni di casa, un po' spreconi fino alla rete di Messias, autore di una grandissima prova, che mette al sicuro la vittoria. La prestazione dell'Atalanta è talmente deludente che non si capisce quando finiscano i meriti dei rossoneri e comincino i demeriti dei nerazzurri, praticamente incapaci di rendersi pericolosi per l'intera durata del match e che rischiano di vedere le due romane allontanarsi in classifica. Discorso diverso per il Milan, che aggancia i "cugini" al secondo posto in classifica e si mette definitivamente alle spalle il mese nero di inizio anno.
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