Considerazioni sparse post Fiorentina-Braga (3-2)
Tra qualche sbavatura difensiva e qualche problema di VAR, i viola si guadagnano gli ottavi di Conference League.
- Il sonoro 0-4 della gara d'andata lasciava poche speranze al Braga, che si presenta a Firenze imbottito di seconde linee. Nonostante questo, i viola vivono una primo tempo di saliscendi, dove a buoni sviluppi offensivi (con la solita poca precisione sottoporta) si sono accompagnate grosse sbavature difensive, prontamente punite dai portoghesi;
- La differenza i viola la fanno poi nella ripresa, dopo che Mandragora aveva rimesso subito in piedi i gigliati colpiti severamente da André Castro al 15' e Djalo alla mezz'ora. Nella seconda parte di gara la Fiorentina domina, forte anche di un aggregato sempre positivo. Saponara e Cabral (quarto gol in tre partite) sigillano il risultato, con una prova più che altro utile a rinfrancare la Fiorentina sulle proprie possibilità rispetto a questa Coppa;
- Al netto di un risultato mai veramente in discussione, qualche rimpianto per il Braga può esserci, quantomeno riguardo a come è stato affrontato il match in Portogallo. L'idea di non contendere il possesso ai viola e lasciarli nella zona comfort del loro possesso, non solo ha avuto esiti disastrosi, ma si è rivelato concetto fallace anche per quanto rivisto in questa partita di ritorno. I viola, se pressati ma soprattutto se aggrediti sulle seconde palle, rischiano sempre dietro per la parità numerica e le letture sempre poco precise dei suoi. Con il senno di poi, un peccato per i braghesi non aver avuto il coraggio di provarci all'andata;
- In quella che è stata la prima rimonta stagionale da svantaggio (seppur con i 4 gol dell'andata sul piatto), le prestazioni individuali più convincenti sono sicuramente quelle dei tre marcatori, nel quadro di una viola che ha ben girato dalla cintola in su. In particolare Mandragora ha retto benissimo il centrocampo anche nei momenti difficili, ancora nella posizione "anomala" di mezzala. Rivedibile la prova del giovane Bianco, schierato dall'inizio come vertice basso di centrocampo. Bell'impatto di Terzic subentrato all'intervallo come terzino a piede invertito. Serata in generale storta per il pacchetto arretrato: troppi errori banali a referto;
- Nonostante su queste pagine mai si commentino le decisioni arbitrali, una menzione d'onore la merita il fischietto francese Benoît Bastien, protagonista di un episodio quantomeno singolare che lascia dei quesiti sull'utilizzo della tecnologia in campo. Al 53' Cabral impatta di testa, il portiere Tiago Sà sembra riuscire a salvare sulla linea, l'arbitro tuttavia fa segno chiaro che è gol. Lo dice la Goal Line Technology, che ha inviato la notifica "all'orologio" di Bastien. Tuttavia il check Var diventa complicato, forse per una mancanza del frame, forse per un guasto, chissà. L'arbitro finisce per optare con l'on field review, non convalidando il gol. In contemporanea, sfilavano su DAZN le immagini della GLT confermando che la palla aveva oltrepassato la linea. Qui Conference League, a voi studio.
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