Considerazioni sparse post Spezia-Juventus (0-2)
Di Maria e poco altro.
- Minuto 56: nello Spezia entra Nzola al posto di un vivissimo, ma confusionario Agudelo. Minuto 59: tra le fila bianconere entra il “Fideo” Di Maria per Moise Kean. Per certi versi, la partita si decide qui. La squadra di Spalla e Lorieri, che sembrava avere un maledetto bisogno di una prima punta in grado di concretizzare quanto di buono stava costruendo in quel frangente di gioco, finisce per dare un punto di riferimento più gestibile alla difesa bianconera. Al contrario, la Juventus, con l’ingresso di Di Maria trova quel leader tecnico capace di dare imprevedibilità alla manovra offensiva, ricevere con continuità tra le linee ed essere decisivo. Sarà lo stesso argentino, appena dieci minuti dopo il suo ingresso in campo, a chiudere il match con un gol di pregevole fattura, regalando alla Juventus tre punti non troppo meritati;
- Non troppo meritati sì, perché è stato lo Spezia a tenere il pallino del gioco ed a rendersi più pericoloso nell’arco del match. Dall’inizio alla fine, gli spezzini ci hanno provato con palleggio, qualità ed idee. Negli ultimi trenta metri però, troppe le imprecisioni e le scelte sbagliate dai ragazzi di Spalla, che pagano anche la grandissima serata di Perin, autore di una parata sensazionale su Gyasi ed altri buoni interventi. Per Allegri sono tre punti d’oro e l’ennesimo clean sheet (che non fa mai male), ma dal punto di vista del gioco quello di oggi rimane un passo indietro importante rispetto alle ultime, seppur non esaltanti, più convincenti prestazioni;
- Detto di un Perin super e del solito decisivo Di Maria - da un mese e mezzo sistematicamente l’MVP dei bianconeri - nella Juve giocano due partite solide e degne di nota Alex Sandro e Rabiot. Se non sorprende l’ennesima prestazione di sostanza del francese, veramente uomo ovunque del centrocampo bianconero, stasera è giusto dare risalto ai 90 minuti messi in mostra da Alex Sandro: puliti, concreti, senza défaillance. Una rarità che deve far felice il suo mister ed essere di buon auspicio per il proseguo della stagione. Buone anche le prestazioni di Kean e Kostic;
- In casa Juve non mancano chiaramente le note negative, tra cui si erge su tutte l’ennesima prova impalpabile di Paredes. 45 minuti inguardabili, che costringono Allegri al cambio immediato ed a riflettere su quanto veramente l’argentino classe 1994 possa dare alla causa bianconera. Lento, impacciato, con un atteggiamento in campo svagato e quasi ai limiti del menefreghismo. Oggettivamente, in questo momento, Leandro Paredes non merita di scendere in campo e giocare per la Juventus FC. Male anche Vlahovic, totalmente avulso dal gioco bianconero fino all’ingresso del Fideo e troppo poco lucido dopo;
- Lo Spezia può dirsi soddisfatto della prestazione proposta, ma per salvarsi bisognerà avere le idee più chiare e meno ansia sottoporta, senza snaturare però quanto di buono costruito. Stasera rubano l’occhio Reca, per gamba e voglia di incidere, e Nikolau che tiene a bada senza troppi problemi Vlahovic. A Shomurodov il gol inizia a mancare come l’aria.
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