Considerazioni sparse post Fiorentina-Empoli (1-1)
La Fiorentina spinge, l'Empoli punge. Il derby toscano finisce in parità.
- La chiave di questo derby sta negli ultimi venti minuti di primo tempo. Ovvero, quando l'Empoli trova la sfuriata riuscendo a interrompere il ritmo della pressione in avanti della Fiorentina. Il gol di Cambiaghi, nato da una sanguinosa palla persa da Amrabat in costruzione, spacca la gara e costringe la Fiorentina ad una dispendiosa rincorsa, concretizzatasi solo nel finale grazie alla rete di Cabral;
- La Fiorentina ha giocato una buona gara nel complesso, mettendo al contempo in evidenza i suoi difetti. Sul piano tattico l'enorme pressing offensivo fatto dai viola non è accompagnato ad un'adeguata velocità nell'attaccare la profondità per concretizzarlo, e lascia comunque la squadra esposta a ripartenze veloci. L'Empoli, nel momento in cui è riuscito con la costruzione bassa e i duelli a centrocampo a "scoprire" il pallone, è sempre stato pericoloso. Sul piano qualitativo, all'eterna imprecisione negli ultimi 16 metri si aggiunge la fatica nel difendere indietro: i difensori viola, già in situazione non agevole per l'esser spesso in parità numerica, faticano sempre nelle scappate e nel difendere di posizione;
- La roboante vittoria di coppa ha come tassa da pagare per i viola i pochi giorni di riposo: Italiano, alla ricerca di certezze e equilibri, dalla cintola in su non cambia niente a livello di uomini. E i momenti di appannamento durante la gara così diventano fisiologici. Ma rispetto ad altre gare va riconosciuto che la Fiorentina non si è persa, ha ripreso il filo della partita rapidamente ed è stata ripagata nel suo prolungato forcing, pur non riuscendo a prendere tutta la posta in palio;
- L'Empoli, nonostante le poche (ma nitide) occasioni create, conferma di essere una squadra dai solidi principi. Gli azzurri non rinunciano al proprio atteggiamento tattico, prendendosi dei rischi ma trovando con caparbietà il modo di uscire dalle situazioni complicate. Crolla solo nel finale, dopo aver suo malgrado rinunciato a contendere il possesso ed essersi progressivamente chiuso a riccio nella propria area, a resistere agli assalti gigliati via via sempre più insistenti. Un pensiero con un pizzico di rammarico va forse alle troppe ripartenze sprecate nel finale: avrebbero potuto fare malissimo;
- Dice che manchino i gol delle punte a Firenze. Eppure zitto zitto, da pochi passi e a porta vuota, è Cabral che trova la zampata giusta e riprende la partita per i viola. Subentrato ad un Jovic che dopo la doppietta di Conference è finito addomesticato da un ottimo Luperto, il brasiliano entra bene e va vicino alla doppietta che sarebbe valsa la vittoria (superbo Vicario). Forse, almeno per quanto riguarda il problema dell'alternanza, Cabral sembra sempre più un carta ben spendibile come come subentro a gara in corso. Poi certo, i problemi della Fiorentina non sono certo riducibili a chi possa essere la prima punta titolare.
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