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, 18 Febbraio 2023

Considerazioni sparse post Monza-Milan (0-1)


Gli uomini di Pioli vincono soffrendo e portano a casa il terzo clean sheet consecutivo.


- Il Milan esce dall’anticipo dello U-power Stadium di Monza con 3 punti fondamentali e con qualche certezza in più. Innanzitutto ritrova il secondo posto provvisorio, che non può che fare bene ad un ambiente che ultimamente aveva avuto a che fare con posizioni ben più scomode. Poi mette a referto un altro clean sheet, che fanno 3 consecutivi dopo Tottenham ed il Toro. Di questi tempi non una banalità, se si pensa ai quasi 20 gol complessivi subiti tra Lecce, Roma, Lazio, Inter e Sassuolo nelle prime uscite del 2023. Il nuovo modulo sembra aver ridato sicurezza a Pioli che, ritrovando Tomori tra i titolari, aggiunge oggi un ulteriore tassello che sarà utile a guarire definitivamente il Milan;

- Il nuovo 3-4-1-2 di Pioli se da un lato irrobustisce la difesa, predisponendo la squadra ad un maggiore sacrificio, dall’altro non convince in fase di possesso. Il Milan è stato quasi sempre spaesato con il pallone tra i piedi, probabilmente complici la contemporanea assenza di Bennacer e lo stato di poca lucidità dell’ultimo Tonali. Solo Brahim, tra gli 11, si è preso la responsabilità di richiedere il pallone in mezzo al campo ma tirare la carretta a questi livelli per tutto il resto della stagione non sarà semplice. Bene in fase di non possesso e contropiede, nonostante la solita indolenza di Rafael Leao, che probabilmente deve ancora digerire il ruolo da seconda punta. Gli aspetti positivi sono un Theo ritrovato, la compattezza dei tre centrali di difesa ed un Tatarusanu ultimamente meno incerto;

- E’ la settimana di Malick Thiaw. Le ultime prestazioni del capitano della Under 21 tedesca scagiona parzialmente il tanto criticato mercato estivo di Maldini e Massara, mettendo in mostra anche stasera qualità da calciatore pronto per la Serie A ed utilissimo alla causa milanista. Stasera il cliente era Petagna, abbastanza scafato da metterlo in difficoltà sul piano fisico. Non è successo, Thiaw è rimasto calmo e lucido (nonostante il suo primo cartellino giallo italiano) e porta a casa la partita. Ancora oggetti misteriosi Origi (partito titolare) e De Keteleare, nervoso per aver sbagliato l’ennesimo gol semplice. Se il giudizio sul mercato estivo dovesse dipendere esclusivamente dai due belgi, oggi non faremmo fatica a definirlo ampiamente insufficiente;

- Prima della partita di stasera non è un caso che il Monza fosse l’unica squadra imbattuta del 2023. Palladino ogni settimana schiera un 11 serissimo, che fa dello stadio di casa il proprio fortino. Considerato l’atteggiamento attendista del Milan, i rossi hanno dovuto fare di necessità virtù, disattendendo ai dogmi di pressing e ripartenze imposti normalmente dal proprio allenatore. Nonostante mancasse Carlos Augusto, vitale in fase di spinta nell’economia del gioco, anche in costruzione il Monza non ha demeritato, grazie soprattutto alle qualità dei suoi centrocampisti e delle sue mezze punte, Rovella e Ciurria su tutti. Da queste parti il futuro sembra possa essere radioso e su Palladino abbiamo pochi dubbi che possa diventare una certezza nel panorama degli allenatori di questa serie A;

- Il Milan non è ancora del tutto guarito. Dopo la bella vittoria nella notte di Champions ci si aspettava esattamente questo genere di partita: gagliarda, generosa e solida. Ma siamo ancora lontani dal Milan ammirato durante gli ultimi due anni. Complice l’assenza di Bennacer, sicuramente l’uomo chiave per alzare la qualità del gioco milanista, i rossoneri non sono ancora riusciti a trovare le solite trame, rendendo il gioco spesso prevedibile. Krunic è sempre tra i più positivi ma un modulo con la difesa a 3 prevede che anche i due difensori laterali, cosiddetti “braccetti”, siano propositivi in fase offensiva, cosa che oggi è successa solo in un paio di occasioni. Una di queste è il gol di Messias e non crediamo possa essere un caso. Ci vorrà tempo ma i margini perchè la situazione possa migliorare sembrano esserci per questo “nuovo” vecchio Milan.

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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