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3 min

- di Matteo Tencaioli

Considerazioni sparse post Inter-Milan (1-0)


Milano è ancora nerazzurra, i rossoneri sono irriconoscibili.


- A un anno preciso di distanza dal derby che decise la scorsa stagione, la stracittadina offre contenuti molto diversi. Se la lotta per lo Scudetto è già stata uccisa a pallonate dal Napoli, diversa è la situazione alle spalle dei partenopei, dove l'Inter è lanciatissima e il Milan stenta a tornare ai suoi livelli. Le scelte iniziali di Pioli sono dettate dalle necessità, ma anche dalla pressione di tutto l'ambiente, con il passaggio alla difesa a tre che pare un tentativo disperato di mettere in campo quel poco di alternativo che si è provato in allenamento, ma anche di giocarsela a specchio e puntare tutto sugli duelli. L'evidenza, però, è che la qualità dei singoli sia nettamente a favore dei nerazzurri e il match si trasformi in un scontro impari, che ricorda quello tra una squadra di caratura europea e una in lotta per non retrocedere;

- Sempre a proposito delle scelte dell'allenatore rossonero, viene da chiedersi da dove venga la sua incomprensibile avversione per Pobega, tale al punto da preferirgli Messias in un ruolo che non sa manco leggere sulla lavagnetta e pure verso Adlì, relegato da inizio stagione in terza fascia senza un motivo comprensibile dall'esterno. Tutti concordiamo sul fatto che la dirigenza rossonera non abbia fatto un mercato da squadra scudettata (qualcuno si aspettava diversamente, con questa proprietà?), ma è altrettanto vero che l'allenatore abbia fatto veramente poco per integrare i nuovi acquisti, compresi i due rientri dai prestiti e soprattutto per farci capire quanto possano valere. Davvero sono peggio di Krunic?;

- L'inizio del 2023 è targato chiaramente Lautaro Martinez. L'argentino, dopo il mondiale vinto, pare diventato definitivamente quel calciatore che finora aveva lasciato intravedere soltanto a sprazzi, alternando grandi periodi a settimane in cui non vedeva la porta, al punto di far vacillare una parte della tifoseria, ma in alcun modo i suoi estimatori. Al fianco di una punta che si prende carico di aprire spazi, sa essere devastante col suo fisico, che gli permette di rendersi pericoloso anche di testa, nonostante una statura tutt'altro che elevata. La sua velocità e la tecnica ne fanno un attaccante di altissimo livello, paragonato nel suo paese ad un mostro sacro come Aguero, ma soprattutto quest'anno si è trasformato in un vero e proprio uomo-derby, punendo ancora una volta i rossoneri dopo la Supercoppa Italiana;

- Non è un caso se il Milan torna ad essere guardabile coi cambi, nella ripresa, come se la partita fosse stata realmente preparata per "non prenderle" (o prenderne il meno possibile) nella prima ora di gioco e poi provare a ribaltarla nel finale. Una riedizione del "horto muso" allegriano mista ad un atteggiamento da provinciale che ha definitivamente cancellato quanto di buono fatto l'anno scorso. Per inquadrare bene la partita, basta pensare che il migliore in campo della squadra di Pioli sia stato il vituperato Tatarusanu (salvo un errore nella ripresa), mentre tra gli uomini di movimento si è distinto il solo Thiaw;

- Salgono invece alle stelle le azioni di Simone Inzaghi, che si gode lo "Stonks" del 2023, dopo essere stato molto criticato nella prima parte della stagione, con una squadra che pare in ottimo stato di salute, al punto di potersi permettere di tenere in panchina gente come Brozovic e Lukaku. A proposito del belga, anche stasera dopo il suo ingresso pare avere dato segni di vita ed è inutile dire che il suo apporto alla causa nerazzurra potrebbe essere fondamentale, da qui a fine stagione, non soltanto per la corsa al secondo posto in classifica, ma anche per provare a bissare la Coppa Italia e continuare la marcia in Champions League, dove a questo punto il Porto non sembra uno scoglio insuperabile.

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Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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