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2 min

- di Lorenzo Lari

Considerazioni sparse post Roma-Empoli (2-0)


Una Roma impeccabile da calcio piazzato ha la meglio di un Empoli spuntato.


- Per la Roma di José Mourinho e Paulo Dybala rigore o calcio d'angolo sono più o meno la stessa cosa. Il primo, ha storicamente sempre voluto e costruito i suoi successi grazie a squadre fisiche, composte da giocatori con centimetri e abili nel gioco aereo. Il secondo, calcia da fermo come probabilmente pochi al mondo. Mettete come sparring partner un Empoli che approccia in maniera timidissima il match ed il 2 a 0 dopo soli 6 minuti di gioco - grazie a due calci d’angolo battuti magistralmente dal 10 argentino - diventa quasi inevitabile;

- Dopo il due a zero di Abraham la partita ha in verità poco da dire. Il copione diventa scontato, prevedibile. I giallorossi lasciano il pallino del gioco all’Empoli, pronti a recuperare palla e ripartire in contropiede con due esterni offensivi e di gamba come El Shaarawy e Zalewski; gli uomini di Zanetti palleggiano con qualità e arrivano anche con discreta facilità sulla trequarti giallorossa per poi però sbattere continuamente contro i 3 centrali difensivi della Roma. Mourinho ed i suoi vincono meritatamente e volano al secondo posto in classifica;

- Non c’è ne vogliano i tifosi empolesi, ma Guglielmo Vicario e Tommaso Baldanzi sono due giocatori di categoria superiore. Il valore di Vicario è ormai riconosciuto a livello internazionale e l’ennesimo plurintervento alla Benjamin Price messo in mostra stasera, conferma alcune doti di elasticità semplicemente formidabili. Baldanzi sa ricevere tra le linee con grande facilità, diventare tutt’uno col pallone, conducendolo con notevole frequenza di passo e tenendolo sempre incollato al piede. La testa è sempre alta, l’imbucata dietro l’angolo. Il suo è un linguaggio calcistico già oggi troppo sofisticato per i suoi compagni di reparto; 

- Nella Roma grande primo tempo da direttore d’orchestra di Dybala e buonissima prestazione dei tre centrali difensivi. Cristante sale in cattedra nel finale, quando c’era da soffrire e stringere i denti. Abraham è completamente ritrovato. Tatticamente ci piacerebbe vedere sempre più spesso Elsha e Zalewski titolari contemporaneamente, con Celik - discreto soldatino ma nulla di più - relegato al ruolo di primo cambio;

- L’Empoli torna in Toscana amareggiato, ma non affranto. La squadra ha comunque messo in mostra i soliti principi e la solita identità di gioco. Oggi, complice un approccio non all’altezza, non è bastato, ma la banda di Zanetti continua ad essere una delle realtà più interessanti del nostro campionato. Detto di Vicario e Baldanzi, oggi ottima prestazione di Akpa Akpro. Non all’altezza Caputo e Satriano che forse potevano essere addirittura cambiati prima a vantaggio di una maggiore fisicità. 

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Nato a Rimini l’11/06/1990. Laureato in Giurisprudenza, adora disquisire di sport ed America. Ogni tanto scrive, solitamente legge. Sogna un giorno di poter assistere ad una partita allo Staples al fianco di Jack Nicholson.

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