Considerazioni sparse post Fiorentina-Torino (0-1)
Dopo 47 anni di astinenza in campionato, i granata sbancano Firenze.
- Correva l'anno 1976, quando il 31 ottobre il Toro (campione d'Italia in carica) vinceva a Firenze per l'ultima volta, quantomeno in Serie A. 0-1, gol di Ciccio Graziani. Quell'anno finì che al Torino di Gigi Radice non bastarono ventun vittorie (e una sola sconfitta) per riconfermarsi campione. Vinse la Juve, la Fiorentina chiuse terza. A questo giro l'aria non è così di alta classifica ma il risultato è lo stesso, con l'elegante firma di Mirančuk. In mezzo, a onor di cronaca, c'è stata un'altra vittoria granata al Franchi: Coppa Italia stagione 2008/2009, sempre 0-1 (gol di Bianchi). Non stiamo parlando di finali mondiali, ma si dà l'idea di quanto possa esser pesante questa vittoria dei piemontesi a Firenze;
- Juric vince nettamente una partita a scacchi sul piano tattico, il risultato ne è naturale conseguenza. Sfida tra due squadre speculari nel portare pressione in avanti in maniera ossessiva, ma con un atteggiamento ben diverso una volta recuperata; sfida che il Toro si porta a casa sia per la sua superiorità nei duelli, sia perché, in estrema sostanza, le sue idee su cosa fare del pallone in possesso sono più coerenti e più rodate. Nonostante la spesso lamentata mancanza di qualità complessiva della sua rosa, l'allenatore croato ha scritto uno spartito coerente e ben memorizzato dai suoi, cosa che a Italiano non sta più riuscendo da tempo;
- La Fiorentina si perde nell'aggressività del Torino, aggressività che mette a nudo vari nervi scoperti e limiti di una squadra sì importante, ma povera di certezze. La partita complicata di Amrabat ne è l'esempio, messo alle corde dalla pressione in avanti dei granata e finito poi a regalare, con un cambio di gioco completamente sbagliato, la palla da cui scaturirà il gol-partita;
- Tra le prestazioni individuali merita una menzione d'onore Demba Seck, schierato a sorpresa titolare al posto di Sanabria come centravanti. Il senegalese ha creato costante apprensione alla coppia centrale gigliata, con a referto una traversa e un gol annullato per fuorigioco. Ma soprattutto, la mole enorme di lavoro fatto senza palla, e il suo costante attacco alla profondità, ha richiesto un lavoro straordinario per Igor e Milenkovic, non sempre precisi negli automatismi di coppa e apparsi disattenti in più di una situazione;
- Dopo il passo falso (abbastanza clamoroso) contro lo Spezia, questa vittoria manda un po' a sorpresa i granata in zona Europa, complice la pesante penalizzazione inflitta alla Juve. Per la Fiorentina invece, la seconda sconfitta consecutiva dopo Roma e nuovamente contro una diretta avversaria, complica molto la classifica e rende il resto della stagione parecchio nebuloso, a meno di un mese dallo spareggio di Conference.
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