Considerazioni sparse pre Australian Open 2023
Chi può fermare Novak Djokovic?
- Passano le stagioni, gli anni, i tornei. Passano gli Slam, che cominciano timidamente a proporre qualche nuovo vincitore (ancora con parsimonia). Siamo nel 2023, ma al primo torneo Major della stagione siamo qui a farci ancora la stessa domanda: chi può battere Novak Djokovic? L'Australian Open si avvolge sempre di quella strana atmosfera che ti scaraventa dall'oziosa off season ad uno degli eventi più importanti dell'anno nello spazio di un paio di tornei preparatori. Eppure l'impressione netta, anche con il poco che abbiamo in mano, è che anche questa volta tra Djokovic e la concorrenza ci sia un gap davvero importante, ed è difficile trovare qualcuno in grado di colmarlo. Il serbo, che ritorna in Australia dopo le grottesche vicende dello scorso anno, ha anche un tabellone piuttosto morbido e ha già vinto il torneo ATP di Adelaide, superando agevolmente anche avversari livello come Shapovalov, Medvedev e Korda. Più che un successo. è stata una dichiarazione di intenti: Nole fa sul serio;
- Ma chi è la concorrenza? "Chiudi gli occhi, dai chiudili" dice Lopez a René in una scena di Boris "eccola la concorrenza, siamo sempre noi!". La concorrenza di Djokovic è lo stesso Djokovic, prima ancora che i suoi avversari. Sembra una banalità un po' trita e ritrita ma, dando uno sguardo ai suoi principali competitors, in fin dei conti non sembra nemmeno così distante dalla realtà. Carlos Alcaraz, il detentore dell'ultimo Slam disputato, nonché il numero 1 al mondo, ha annunciato il suo forfait per infortunio. È sempre difficile porre limiti a Rafa Nadal, autore di un'impresa quasi leggendaria durante la scorsa edizione, ma i problemi fisici che il maiorchino ha superato nell'ultima stagione hanno presentato il conto verso la fine dell'anno (basti ricordare le travagliatissime Finals di Torino) ed è complicato immaginare un Rafa al top in questo avvio, oltretutto considerando anche un tabellone non troppo agevole. Stesso discorso per un Alexander Zverev appena ristabilito da un lunghissimo stop, mentre Daniil Medvedev, che aveva infranto i sogni di Djokovic nel 2021, non sembra esattamente nel momento migliore della sua carriera e nell'incrocio con Nole nella semifinale di Adelaide è apparso inesorabilmente disarmato;
- A stare meglio è indubbiamente Stefanos Tsitsipas, quella specie di entità mistica che fluttua fastidiosamente tra l'indolente e l'incompiuto da ormai qualche stagione: il greco è uno che ha già collezionato 3 semifinali in questo torneo e ha cominciato l'anno battendo Dimitrov, Goffin, Coric e Berrettini. Sembra un buon biglietto da visita per uno che, prima o poi, potrebbe decidere di voler fare il salto di qualità. Quella metà di tabellone potrebbe davvero essere la sua. Ci si aspetta molto anche da Felix Auger-Aliassime, fresco campione in Davis e reduce da un finale di stagione bollente (16 vittorie consecutive tra ottobre e novembre), ma queste aspettative potrebbero essere anche un'arma a doppio taglio per un tennista un po' lunatico, che di tennis nelle sue corde ne ha, ma non sempre riesce ad esprimerlo con continuità. Un altro atteso al grande salto è Holger Rune, il classe 2003 che nella scorsa stagione ha dichiarato al mondo di essere già uno dei migliori: il danese è giovanissimo e quindi potrebbe essere complicato aspettarsi sin da subito grande continuità, ma il Masters 1000 vinto a Parigi Bercy ci dice chiaramente di che pasta è fatto il ragazzo. La variabile impazzita però, quella che può davvero sparigliare le carte, alla fine è sempre la solita: il più aleatorio ed umorale dei tennisti, l'uomo capace di essere totalmente due giocatori diversi nello stesso torneo, ma anche nella stessa partita. Talento adamantino unito alla più totale imprevedibilità. Nick Kyrgios gioca uno Slam in casa e l'unica cosa certa è che sarà un piacere seguirlo. Il resto sarà un piacere scoprirlo;
- E a casa nostra come stiamo? Da questa settimana l'Italia presenta 3 giocatori nella top 20 maschile, una primizia da quando esiste il ranking e, in questo Slam, il cavallo su cui puntare potrebbe essere Matteo Berrettini. Il romano, che è sembrato discretamente in forma durante la pittoresca United Cup persa in finale contro gli USA, ha un buon tabellone, fatto salvo un primo turno insidiosissimo contro Andy Murray: se Matteo superasse lo scozzese finirebbe nell'ottavo di Casper Ruud e nel quarto di Taylor Fritz (o Zverev) e, per quanto ha fatto vedere nelle sfide di alto livello già affrontate a inizio anno, la strada alla semifinale potrebbe non essere così impossibile da percorrere. Non è un cattivo sorteggio nemmeno per Jannik Sinner, per il quale si prospetta un terzo turno interessante contro Musetti, ma per l'altoatesino, che ha già ricominciato la stagione con un problema all'anca, i dubbi sono legati inevitabilmente al suo stato di forma: se ci arriva al top può farsi strada, ma per ora resta un grande punto interrogativo per la più grande speranza del tennis italiano. Una nota lieta proviene infine da Matteo Bellucci, l'unico azzurro ad essere entrato in tabellone passando per la selva qualificazioni: il classe 2001 aveva chiuso la scorsa stagione con una bella striscia positiva nel circuito Challenger (vincendo consecutivamente St. Tropez e Vilnius) ed ora ha il merito di regalarsi una vetrina importante come il tabellone principale di uno Slam;
- Nel femminile a tiranneggiare il circuito è sempre Iga Swiatek che, dal ritiro di Ash Barty, è sola al comando del ranking WTA, con più del doppio dei punti rispetto a Jabeur seconda: 8 titoli nel 2022 tra cui 2 Slam per la polacca classe 2001 che, ai blocchi di partenza, è inevitabilmente la grande favorita anche in Australia. Difficile dire chi possa rappresentare un vera e propria insidia per Swiatek, con Jessica Pegula e Aryna Sabalenka che si candidano come principali alternative, avendo mostrato una buona forma in queste prime settimane. Tuttavia sappiamo che il tabellone femminile dei grandi tornei si presta volentieri anche all'ascesa di meteore un po' estemporanee (solo tre anni fa vinse Sofia Kenin, oggi numero 280 nella classifica mondiale), quindi il pronostico resta sempre aperto a possibili sorprese. Tra le azzurre scalpitano in particolare Martina Trevisan (semifinale a Parigi lo scorso anno), che in United Cup si è portata a casa uno scalpo prestigioso come quello di Maria Sakkari, e la classe 2001 Elisabetta Cocciaretto che a Hobart si è appena regalata la sua prima finale WTA in carriera.
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