Considerazioni sparse post Sampdoria-Napoli (0-2)
Ritorna alla vittoria il Napoli, che timidamente prova a tornare anche agli elevatissimi standard ai quali ci aveva abituato fino a novembre. Alla Sampdoria non basta un cuore enorme per evitare la sconfitta.
- Iniziamo, come è d'obbligo ma non per questo meno sentito, con la situazione ambientale: Marassi oggi si è vestito da tempio sacro per l'ultimo saluto ai suoi due idoli Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli, due calciatori che hanno scritto la storia della società blucerchiata e hanno lasciato un segno indelebile nel pubblico genovese e non solo. I brividi hanno percorso la schiena di ognuno dei presenti allo stadio, ma anche di quelli che erano solo sintonizzati dalla TV: un omaggio che due personaggi della caratura del "9" e dell'"11" meritavano con tutto il cuore;
- Ed è proprio il cuore, ma non solo, che spinge la Sampdoria verso una delle sue migliori uscite stagionali: non va però sminuito in alcun modo il lavoro di Stankovic, un tecnico che è un leader dichiarato della squadra e ha in pugno le redini del gruppo, disposto a seguirlo passo dopo passo. Il risultato è una squadra che nel primo tempo gioca un buonissimo calcio, capace di iniziare in maniera pulita l'azione quando in possesso e sporcando fin dai primissimi metri le iniziative avversarie. Uno stile di gioco dispendioso che finisce per esigere il suo scotto nel secondo tempo, quando l'inferiorità numerica finisce per neutralizzare la Sampdoria;
- Prima dell'espulsione però il Napoli era già riuscito a passare in vantaggio grazie al solito Osimhen, al gol numero 10 in campionato che lo lancia in testa alla classifica cannonieri. Nel primo tempo gli azzurri iniziano a rilento sulla falsariga della gara con l'Inter, ovvero tenendo tanto palla ma facendo più fatica del previsto nel presentarsi davanti ad Audero;
- Un Napoli che dopo il gol, che finisce per sbloccare mentalmente più che tecnicamente la squadra partenopea, chiude in crescendo la partita, andando vicino più volte al raddoppio, arrivato poi nella ripresa grazie ad Elmas dal dischetto. Un Napoli però ancora lontano dalla brillantezza pre-sosta: anche nel secondo tempo, in superiorità numerica, gli azzurri finiscono per non rischiare mai di subire la Samp, ma si ritrovano troppo spesso a forzare la giocata con troppi tiri da fuori;
- Un Napoli che esce da Marassi con tre punti importantissimi, alla luce dello stop contro l'Inter quattro giorni fa. Spalletti ha ottenuto la risposta caratteriale che voleva, forse dal punto di vista della freschezza c'è ancora qualche interrogativo: le gambe sono ancora pesanti, specie quelle degli uomini di qualità e brillantezza come Kvaratskhelia. Un rebus che accompagnerà il dibattito sulla Serie A fino a venerdì sera, quando al Maradona arriverà una lanciatissima Juventus.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.