Considerazioni sparse post Fiorentina-Sassuolo (2-1)
La Fiorentina rischia di perdersi, ma Saponara e Nico Gonzalez la portano fuori dalle tenebre.
- Il Sassuolo che si presenta al Franchi sembra esser la perfetta vittima sacrificale per far riprendere la Fiorentina, reduce dalla sbandata contro il Monza. La squadra di Dionisi arriva da una lunga crisi di risultati culminata, al riavvio del campionato, con la brutta sconfitta interna contro la Samp, un Berardi acciaccato e il redivivo Obiang in mediana al posto di Maxime Lopez. Eppure, la partita si rivela ben più complicata del previsto per i viola, rimasti impantanati al brutto secondo tempo di mercoledì;
- Fiorentina e Sassuolo si affrontano attuando principi di gioco molto simili: costruzione bassa, uscita pulita e ricerca della superiorità sugli esterni in possesso, e forte pressione alta in non possesso. Complice il momento di non grande lucidità di entrambe le compagini, ne esce un primo tempo dai buoni ritmi ma condito da tanti errori, dove le squadre sono più efficaci nel rendere complicata la circolazione del pallone per l'avversario che nel proporre. Tuttavia, è la Fiorentina (di nuovo priva di Amrabat) a soffrire di più, concedendo due grosse occasioni ai neroverdi e soffrendo ancora la mancanza di sicuri automatismi nelle transizioni negative;
- Questa Fiorentina priva di Amrabat (mistero misterioso) sembra subire molto l'assenza di un riferimento centrale a centrocampo. La maggior ricerca della verticalità e l'idea di avere sempre un uomo sottopunta (oggi Bonaventura), al momento più che risolvere i problemi in fase offensiva sembra aver complicato il lavoro in altre zone del campo. Contro questo Sassuolo i viola, pur partiti bene, hanno ben presto faticato in costruzione per le poche soluzioni disponibili, anche a causa dei tanti uomini portati nella metà campo avversaria. E quelle volte che i neroverdi riuscivano a eludere il pressing con l'uscita bassa, potevano trovare spazi per quei cambi gioco particolarmente ostici per la difesa gigliata. Duncan e Bianco non hanno offerto sufficiente qualità nel palleggio né la necessaria copertura e, per ora, si sono mostrati privi dei necessari automatismi di coppia;
- Italiano ha sparigliato le carte ben presto, complice anche un problema fisico per Cabral. All'intervallo la Viola rientra con Castrovilli e Saponara, mentre Kouamé si sposta a fare la prima punta (fuori Bianco). Proprio Saponara la sblocca subito (pasticcio di Ferrari), ma Berardi pareggia immediatamente dal dischetto per fallo di mano di Dodô (appena entrato per Venuti). Progressivamente i padroni di casa buttano dentro tutte le truppe a disposizione: gli ultimi venti minuti dietro a Koaumé agiscono Saponara, Nico Gonzalez, Ikoné, Bonaventura (grande prestazione) e Castrovilli. La rinuncia a ogni equilibrio per massimizzare il vantaggio tecnico alla fine pagherà, con un finale in crescendo culminato nel rigore trasformato da Gonzalez al '91, mentre il Sassuolo via via aveva ridotto il suo raggio di azione ed esaurito le riserve energetiche;
- Dionisi a freddo potrebbe anche soddisfatto dalla prova dei suoi al Franchi, quantomeno per aver avuto una risposta positiva a livello di prestazione. Ma per gli emiliani i punti erano e sono una priorità vitale; il rischio di rimanere invischiati nella lotta salvezza è alto e il Sassuolo al momento sembra una squadra troppo povera di risorse per invertire il trend negativo. Discorso diverso in casa gigliata: tre punti d'oro in ottica Europa, ma la Fiorentina è un cantiere aperto dalle fondamenta non solidissime per certi livelli.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.