Considerazioni sparse post Inter-Napoli (1-0)
L’Inter vince una partita che vale una vita contro un Napoli che gioca conscio del proprio vantaggio in classifica.
- A San Siro Inter e Napoli si giocano la vita anche se sono due vite diametralmente opposte. I partenopei infatti giocano forti di un vantaggio di undici punti per dare il colpo di grazia al campionato e dimostrare di non aver perso il ritmo. I nerazzurri invece devono vincere senza scuse per rimanere attaccati al campionato e al sogno di una rimonta da leggenda. Ne esce una gara tattica, col Napoli che gioca di possesso e palleggio e l'Inter attenta a non concedere niente e a ripartire a mille allora. Alla fine vincono i nerazzurri che mostrano una ritrovata solidità difensiva e una voglia che raramente avevano esibito in Serie A quest'anno;
- La cosa che più fra tutte emerge da questa partita è che la classe conta. La classe di Mkhitaryan che apre il campo come Sneijder col Chelsea. La classe del sinistro di Dimarco che richiama le parabole più ispirate. E la classe del Signor. Dzeko che ripulisce palloni, gioca come un dieci ma segna i goal pesanti che si chiedono al nove. Troppo poco per il Napoli che ha giocato per non perdere, esibendo quei limiti di lettura Spallettiana che i tifosi nerazzurri più attenti ben ricorderanno;
- Nei nerazzurri non stecca nessuno Dzeko, Barella, Mkhitaryan e Acerbi giocano una spanna sopra tutti. Onana fa quello che fanno i grandi portieri, risponde all'unica occasione in cui viene tirato in ballo. Entrano bene anche i cambi con un Gosens che esibisce una gamba interessante;
- Il Napoli si aggrappa ai suoi uomini chiave: Kvaratskhelia, Osimhen e Lobotka. Di questi tre solo l'ultima non stecca cercando di portare fosforo e geometrie a una squadra che purtroppo però affoga nella noia e nel possesso palla. Molto gioco orizzontale ma poche fiammate. Anche Anguissa non sembra lo stessa. Meret compie più di una parata di livello e risulta il migliore dei suoi;
- Alla fine vince la squadra che più ha cercato la vittoria ma c'è da chiedersi se davvero la vittoria contasse più per l'Inter che per il Napoli. L'impressione - al di là delle idiozie di Saviano - è che se il Napoli davvero vuole vincere questo Scudetto debba imparare a concepirsi come una grande squadra, vincendo quando non c'è possibilità d'appello. Ma questo step lo dovrà fare assieme al proprio allenatore.
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