Considerazioni sparse post Marocco-Portogallo (1-0)
L'ascensione di En-Nesyri porta il Marocco nel Paradiso delle semifinali di Qatar 2022 e manda il Portogallo all'Inferno.
- Senza due pilastri della difesa come Mazraoui e Aguerd, Regragui non cambia impostazione tattica, sostituendoli rispettivamente con Attiyat-Allah e El Yamiq. Il rombo a centrocampo in fase difensiva è lo stesso di quello visto contro la Spagna: passare per vie centrali contro i Leoni dell'Atlante, in questo Qatar 2022, si è rivelato praticamente impossibile. Rispetto agli ottavi i nordafricani mostrano brani assai qualitativi anche in fase di possesso: con l'esuberanza e la strafottenza di chi vive una trance agonistica da quasi un mese, la partita di Regragui e soci non è solo speculativa. Anzi. Nonostante le distanze tra i reparti siano maggiori di quelle mostrate contro altre nazionali di palleggio come la Croazia e la Roja, il Marocco ribadisce il proprio status di squadra quadratissima e sul pezzo. I charter dal Maghreb fanno il resto: Doha è trasformata in una piccola Rabat, i Leoni sono in caccia. In barba ai detrattori del difensivismo, il Mondiale del Marocco sarà ricordato negli annali: non è importante attaccare o difendere, l'importante è essere coerenti con la propria idea e concretizzarla sul terreno di gioco. L'ex Casablanca ha portato tutti a scuola di applicazione e concentrazione;
- La conferma di CR7 e Cancelo dalla panchina e Otávio preferito a Vitinha: le scelte di Fernando Santos non possono non seguire le orme del 6-1 con la Svizzera. Le intenzioni del commissario tecnico sono corrette: Neves si abbassa tra i centrali difensivi à-la salida lavolpiana, le mezzali con Bruno Fernandes e Joao Felix si muovono a ripetizione per cercare di attirare la pressione marocchina in zone di campo più difficili da schermare e, allungando le maglie dei Leoni dell'Atlante, attaccare lo spazio alle spalle dei terzini con lanci lunghi ad incrociare. Nella prima frazione, tuttavia, il movimento degli ingranaggi della manovra portoghese è singhiozzante: gittata troppo lunga, controlli difettosi, cross imprecisi. Fino al riposo, dunque, i lusitani vengono rimbalzati. Al rientro dagli spogliatoi, Santos ridisegna i suoi con un 4-4-2 "rironaldozzandosi": il baricentro si alza, la qualità in campo è tutta quella a disposizione, ma non è bastato;
- In principio sono le palle inattive le uniche situazioni a creare sussulti: Felix da una parte e En-Nesyri dall'altra spaventano svettando sui calci piazzati. Nella seconda metà del tempo i ritmi si alzano e, in campo lungo, il Marocco trova respiro per le proprie transizioni lunghe, concedendo anche qualche spazio dietro: Attiyat-Allah e Joao Felix non concretizzano. Il finale è incandescente: l'errore di Diogo Costa apre la strada al vantaggio di En-Nesyri, Bruno Fernandes colpisce la traversa con un tiro-cross e protesta per un contatto veniale in area marocchina. La partita si infiamma: A Seleção das Quinas deve cambiare qualcosa. L'inizio di secondo tempo è il preludio all'assedio del Portogallo: il Marocco fatica a uscire ma Ronaldo e Fernandes graziano Bonou. Regragui inserisce un centrale difensivo in più, passando a 5: i Leoni vivono tutto il secondo tempo in apnea, respirando solo con un paio di ripartenze con Cheddira, subentrato al torreggiante En-Nesyri. Il Portogallo è sterile: tutti all'attacco, ma nessuno con idee chiare. Guidato da un Amrabat in versione Massimo Decimo Meridio il Marocco lotta, combatte e resiste: una fresca ventata di Cholismo. Ronaldo ha sul destro la palla dell'1-1 all'inizio del recupero, ma Bounou abbassa la saracinesca. Cheddira spegne il cervello e causa ulteriori sincopi al popolo marocchino: non una cena, ma una visita dal cardiologo la dovrà offrire. Aboukhlal la dovrebbe anche chiudere, ma ci avrebbe tolto qualche minuto di tachicardia: Pepe se lo mangia, cala il sipario;
- Ounahi-Amrabat-Amallah. "That's the tweet", direbbero quelli bravi. Unico appunto che non si sia già sottolineato in questi giorni: il #15 è attualmente fuori rosa allo Standard Liegi, andrà in scadenza a giugno 2023 e non vuole rinnovare. Se prima Amallah aveva la curiosità dei direttori sportivi di mezza Europa, ora ha anche la loro attenzione. Alzi la mano chi pensava che Regragui convincesse due come Boufal e Ziyech a sacrificarsi con grandissimo spirito di abnegazione a beneficio la solidità dell'intero sistema. Nessuno, vero? Alzi la mano chi si aspettava che Hakimi-El Yamiq-Dari-Attiyat-Allah potesse competere a questi livelli. Nessuno, vero? Qatar 2022: Walid Regragui masterclass, nonostante Cheddira le provi tutte per smorzare l'impeto di Ounahi e compagni;
- Neanche Gonçalo Ramos riesce a scardinare il fortino marocchino: ecco la risposta a chi invocava un "9 vero" dopo l'eliminazione della Spagna. Guerreiro e Dalot, sollecitati in fase offensiva, peccano di precisione, gettando al vento il dinamismo e la classe di Bruno Fernandes: il Red Devil è l'unico ad accendere realmente la luce. L'errore di Diogo Costa è fin troppo marchiano per non empatizzare col portiere del Porto: sparare sulla Croce Rossa è troppo facile e ingeneroso. Ronaldo, Leao, Vitinha: i cambi di Fernando Santos non incidono, vanificando l'opportunità di conquistare una Coppa del Mondo che, al netto degli ultimi strascichi grotteschi, Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro avrebbe meritato.
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