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, , 3 Dicembre 2022

Considerazioni sparse post Argentina-Australia (2-1)


Un'Argentina di lotta e di governo passa il turno con qualche patema di troppo.


- Si accendono Messi e De Paul, l'Albiceleste macina l'avversario. Nel quarto d'ora in cui quei due calano d'intensità la seleccion soffre. Anche troppo. I Socceros sono decisamente poca roba, ma i cambi li ravvivano e quasi riescono ad acciuffare i supplementari. In due occasioni diverse, due Martinez differenti salvano il risultato. Ora Scaloni avrà di fronte l'Olanda, banco di prova molto importante, non solo perché è un quarto di finale, ma soprattutto perché Messi & Co si troveranno davanti alla prima squadra di livello di questo Mondiale;

- Il primo tempo è noioso con le squadre che si annullano. L'Argentina non trova l'intensità vista nell'ultima partita del girone. Serve quindi Messi. Un piazzato da dentro l'area di rigore, con un coefficiente di difficoltà molto alto, porta in vantaggio la sua Argentina. Sì, perché Lionel dimostra di volersi caricare la croce albiceleste sulle spalle. La squadra sta diventando la sua. Il suo DNA argentino sta emergendo con forza in queste partite. É lui che arriva davanti alla linea difensiva per prendere il pallone e scardinare le serrate marcature australiane e non poteva essere altrimenti;

- Il pupillo di Pep Guardiola, Alvarez, dopo una pressione di un ubiquo De Paul, mette a sicuro - per il momento - il risultato. Due a zero e tutto sin troppo semplice. La squadra si rilassa. Una deviazione su un tiro da fuori permette all'Australia di accorciare le distanze. Scaloni la vede bassa e troppo sicura, si ricorda di essere stato alunno di Edy Reja e inserisce il quinto difensore. Vuole il risultato. Gli interessa ben poco dello spettacolo. Per quello ha Messi che, vedendo la squadra in difficoltà, si prende il pallone e sprona tutti. Al 96' El Dibu salva con una uscita tecnicamente perfetta e di gran spirito. Fischio finale. Tutti sotto la curva;

- Millesima di Messi e gol. Lionel sta dimostrando quanto ci tenga a questa coppa. Nel primo mondiale senza Diego sa di avere tutta la pressione su di sé, ma questa volta sembra non pesargli, anzi, pare galvanizzato. Bisogna dire che la tifoseria argentina presente in Qatar dà una spinta importante. L'unica vera tifoseria massiccia in presenza. Rumorosi, caldi, pronti a esplodere ad ogni gol. Dodicesimo uomo per davvero. Menzione d’onore per De Paul: invisibile agli occhi ma essenziale. De Saint-Exupéry ne avrebbe fatto il suo piccolo principe;

- I Socceros tentano di soffocare il gioco argentino, ma ci riescono solo nella prima mezz’ora di gara. Essenzialmente fino al gol di Messi. I cambi nel secondo tempo ravvivano decisamente l'aria ma il gol viene su un'azione estemporanea. Così come l'ultima occasione. Davvero troppo poco contro un'Argentina non trascendentale e troppo sciupona. I supplementari sarebbero stati un premio probabilmente immeritato.

  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

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