Considerazioni sparse post Ghana-Uruguay (0-2)
L'Uruguay batte il Ghana ma esce dai mondiali a seguito dell'impresa della Corea. Un'eliminazione che sancisce definitivamente la fine del ciclo di Suarez, Cavani & Co.
- Le lacrime di Suarez. Il Pistolero chiude con gli occhi lucidi il suo ultimo mondiale durante il quale ha dimostrato che i mesi trascorsi in Uruguay non lo hanno aiutato affatto a prepararsi al meglio. Oggi in particolare l'ex Barcellona è sembrato spaesato, fuori dal gioco e più attento a protestare rispetto che a segnare. Certo, si è mosso meglio che nella prima partita, ma lo ha fatto sempre in ritardo o troppo lontano dalla porta per essere realmente pericoloso. Sicuramente avrebbe - e avremmo - voluto una fine diversa;
- L'unica consolazione per la Celeste è l'ottima partita di De Arrascaeta. In ombra nelle prime due partite oggi è stato il protagonista assoluto con due gol ma anche tanto altro. Continui cambi di fronte, percussioni e inserimenti e la sensazione di poter cambiare il ritmo della partita con una semplice giocate. Ottimo sul primo gol, da rapace, e adrenalinico nello scaraventare la palla nella porta del Ghana dopo la bella azione del raddoppio. Mi auguro che un punto fermo del nuovo Uruguay sarà il numero dieci del Flamengo;
- La grande delusione della partita è stata Kudus. Ingabbiato benissimo dai centrali charrúa l'attaccante del Ghana non si è quasi mai visto. In generale la squadra di Addo è sembrata molto rinunciataria e arrendevole. Sin dai primi minuti i reparti erano molto scollegati e le black stars pensavano più a come conservare il possesso rispetto a come creare problemi all'Uruguay;
- Il rigore di Andrew Ayew ha influito molto anche sul tipo di gioco del Ghana. Nella prima parte della partita il Ghana aveva quantomeno tenuto il possesso e messo le tende nella metà campo uruguaya, senza creare troppe occasioni, ma dopo il rigore sbagliato il Ghana ha quasi capito che la vittoria stava diventando una chimera e ha smesso di inseguirla. I due gol di De Arrascaeta poi hanno completato ulteriormente l'assunto;
- Quale futuro per l'Uruguay. Oggi, come ricordato nell'introduzione, saluta la generazione storica uruguaya e ci si interroga di già su chi potrebbe prenderne il posto. Il talento è tanto e diffuso - Araujo, Darwin, Pellistri, Facu Torres - e anche gli under stanno crescendo bene. Ci si chiede però se Alonso, che di certo è in dubbio, saprà dare un'identità alla sua squadra. In questo mondiale ha cambiato tantissimi uomini e almeno tre moduli - tra cui la difesa a tre mai sperimentata prima - e ha creato frizioni importanti nello spogliatoio, che saranno prese in considerazione al momento della scelta se confermalo o meno. Di certo oggi è il giorno zero del calcio celeste, un giorno molto amaro.
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