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, 24 Novembre 2022
2 minuti

Considerazioni sparse post Portogallo-Ghana (3-2)


Succede tutto nel secondo tempo a Doha, dove dopo tre gol il Portogallo fa di tutto per far rientrare il Ghana. Le Black Stars, dal canto loro, rimangono con l'amaro in bocca per l'errore all'ultimo secondo di Iñaki e per i cambi di Addo, non proprio offensivi.


- Nel primo tempo Bernardo Silva svaria molto e si abbassa per prendere il pallone all'inizio della costruzione, complice anche la mancanza di un regista puro nel Portogallo. Bernardo ha giocato quasi da mezz'ala, lasciando salire tanto Cancelo che cercava continuamente una combinazione con Bruno Fernandes. Bernardo è stato anche molto intelligente nel cambiare continuamente posizione, occupando sapientemente i mezzi spazi per creare sopratutto verso la fascia centrale di campo però sembrava predicare nel deserto, fino a che non si è accesso anche Bruno Fernandes che infatti ha svoltato la partita al Portogallo;

- Molto interessante la scelta di schierare Danilo Pereira difensore centrale. Il centrocampista del PSG con i tempi e la visione che ha salta la prima di linea di pressione ghanese - non irreprensibile - con molta facilità e con una buona varietà di soluzioni. Questa scelta permette anche ai terzini, di indole molto offensiva, di giocare quasi da ali aggiunte così da far accentrare Joao Felix e Bernardo Silva per renderli più pericolosi facendogli vedere meglio la porta;

- Nel Ghana ci sono tanti ottimi giocatori che però sembra non abbiano idea di cosa fare collettivamente come squadra. Tutti giocano per conto loro, rendendo la manovra ghanese un insieme mal assortito di giocate estemporanee. L'unica cosa che è riuscita veramente bene al Ghana è stato tenere lontano il pallone dalla propria porta e ripartire, pochissime volte sulle fasce. Infatti entrambi i gol sono arrivati da due palloni messi in mezzo dopo delle giocate molto elementari, le black stars devono lavorare di più se vogliono mettere in difficoltà difese organizzate come quella coreana e uruguaya;

- Paradossalmente il Portogallo, pur avendo tenuto il pallone molto più a lungo, ha vinto la partita in contropiede grazie all'assist-che-cammina Bruno Fernandes. L'ex Novara è semplicemente perfetto in entrambi i gol nel servire i suoi compagni. Tutti e due i gol sono arrivati dopo pochi secondi dall'uscita di Kudus e Andre Ayew, unici giocatori in grado di tenere alto il pallone ed impensierire la difesa portoghese, usciti loro il Ghana ha perso due palloni sciocchi che hanno spalancato due autostrade agli attaccanti portoghesi. Addo dovrà, quantomeno, rendere conto di queste due sostituzioni che hanno dato il colpo di grazia ad un Ghana che sembrava poter riacciuffare la partita;

- L'errore però più clamoroso è quello di Iñaki Williams. Molto intelligentemente il centravanti dell'Athletic era partito da dietro Diogo Costa per rubargli il pallone senza farsi vedere, l'operazione è riuscita per metà perché una volta impossessatosi della sfera Iñaki è scivolato non potendo segnare il gol del pareggio. Umanamente non si può non empatizzare con Iñaki: in nazionale per un desiderio del nonno, fa davvero di tutto per onorare la chiamata e per apportare il suo granello di sabbia alla causa ghanese. È un ragazzo che ha una resilienza invidiabile, saprà affrontare tutto il mondiale con lo spirito che lo ha portato a non saltare una partita in oltre sei anni con l'Athletic.

  • Classe 99, come Darwin Nuñez. Tifoso della Fiorentina, dell’Athletic Club ed ossessionato dalla Doce. Apprezza il mate, un buon regista davanti alla difesa e tutto ciò che venga dal Rio de la Plata

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