, 13 Novembre 2022
3 minuti

Considerazioni sparse post Verona-Spezia (1-2)


Lo Spezia vince il match point del Bentegodi. Nzola sugli scudi, terribile infortunio a Dragowski.


- Primi gol ma soprattutto primi punti per lo Spezia in trasferta, che sfata il tabù forse in occasione del match più importante. Verona al 13 di Novembre, infatti, era un crocevia decisivo per la stagione di entrambe le squadre. Padroni di casa per cui era vietato perdere, Spezia che aveva l’obbligo di portare a casa dei punti. Verona che veniva da 9 sconfitte consecutive, Spezia che aveva all’attivo zero gol e zero punti in trasferta. Una partita da 7 punti, insomma, considerando che alla fine a valere saranno gli scontri diretti;

- Partita dai due volti. Prima mezz’ora in cui sembrava che stessero giocando due squadre con ambizioni diverse, con il Verona a creare occasioni da gol in diverse circostanze e Spezia a vivere di episodi. Gotti aveva preparato Caldara su Djuric con Amian e Kiwior a provare a costruire da dietro. Il centrocampo veniva arricchito da Ampadu e Bastoni, spostato nuovamente sulla sinistra per l’assenza di Reca. Davanti Gyasi e Nzola con Verde centellinato, vista la pubalgia che si porta dietro. Bocchetti, dalla sua, aveva riposto tutte le speranze nei veterani, da Lazovic a Veloso, da Gunter a Djuric, con buona pace dei ragazzi. L’andamento iniziale della partita sembrava dargli ragione, poi, forse anche naturalmente, il calo fisico e la squadra che soffre la nuova pressione dello Spezia. Alla fine ha vinto il tecnico che l’ha saputa aggiustare meglio;

- Due squadre che venivano da periodi tremendi che si portavano dietro una classifica malandata. Verona ultimo a quota 5, Spezia quart’ultimo con il doppio dei punti ma con un andamento recente da squadra sicura della retrocessione. Ci si aspettava una partita spigolosa, povera di gol e piena di scontri fisici. Così è stato, solo in parte, visto che Verona e Spezia si sono affrontate a viso aperto ed hanno creato diverse palle gol, rendendo i portieri protagonisti (Montipò fantastico soprattutto su tiro da fuori di Bourabia). La vittoria dello Spezia scaccia la crisi per gli uomini di Gotti, che adesso potranno preparare il rientro in campo di Gennaio con una certa serenità. Notte fonda, invece, per il Verona, a cui non ha fatto bene l’avvicendamento in panchina tra Cioffi e Bocchetti e che, se vorrà salvarsi, dal prossimo rientro in campo sarà costretta ad inanellare una serie di risultati positivi;

- L’ha portata a casa lo Spezia grazie ad una prestazione convincente, soprattutto nel secondo tempo. Il cambio Verde-Ekdal ha sicuramente cambiato volto alla squadra di Gotti, che ha preso coraggio ed ha saputo sfruttare le debolezze dei gialloblu, sfruttando lo stato di forma devastante di Mbala Nzola. Lo switch della gara, però, sembra sia arrivato paradossalmente dopo il terrificante infortunio a Dragowski. I compagni di squadra sembravano motivati da una spinta diversa;

- Infortunio da far accapponare la pelle quello accorso al povero Dragowski, fresco della convocazione della nazional polacca per i prossimi Mondiali. In occasione di una scivolata fuori dall’area di rigore, volta a fermare un lanciato Lasagna, il numero 69 ha visto la sua caviglia destra inchiodarsi sul prato, non seguendo il naturale movimento del corpo. Una volta fermo, ci si è resi conto tutti (Dragowski compreso) della gravità dell’infortunio. Caviglia completamente fuori asse, mani nei capelli e volti sconvolti. Aveva stretto i denti per essere titolare a Verona, nonostante l’imminente Mondiale. Ha pagato il “troppo” cuore e la riconoscenza verso una società che lo aveva rilanciato. Get well soon, Drago!

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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