Considerazioni sparse post Milan-Fiorentina (2-1)
La fortuna sorride ai rossoneri, che nel finale trovano la vittoria su autorete di Milenkovic.
- Il diavoLeao fa le pentole, ma non i coperchi. Dopo la rete con cui spariglia le carte dopo due minuti, il portoghese torna nella sua classica spirale dove fa le cose a metà. L'impegno questa volta non manca, a differenza della precisione: gli scatti sono i soliti, ma la scelta finisce per essere sempre quella sbagliata, con un repertorio che va dal passaggio in ritardo, al tiro sulla schiena dei compagni. Ciò nonostante, da lui ci si aspetta sempre qualcosa e la sua presenza riesce da sola a tenere in apprensione la difesa avversaria, quindi è difficile che la sua squadra riesca a prescinderne;
- Italiano, con le sue squadre, riesce spesso a mettere Pioli in difficoltà a livello di gioco, anche se non sempre gli episodi girano a suo favore. Anche la partita di stasera non fa eccezione a questa regola perchè, nonostante il goal subito a freddo, i viola prendono fiducia e "campo" col passare dei minuti, trovando un assetto con cui squilibra totalmente quello avversario, con Barak e Saponara (e chi è entrato al posto loro nella ripresa) ad alternarsi nell'accorciare verso il centrocampo, aiutando la propria squadra ad avere sempre l'uomo in più in fase di costruzione. Meriterebbe di più;
- Quest'anno la Fiorentina ha due "uomini in più" che si chiamano Sofyan Amrabat e Jonathan Ikoné. Il primo è tornato quell'everywhere-man che aveva rubato l'occhio ai tempi di Verona, supportando con la sua fisicità il gioco dispendioso dei viola. Il secondo, dopo una mezza stagione di ambientamento, ha cominciato a far vedere anche in Italia le giocate in velocità con le quali s'era fatto apprezzare in Francia, saltando l'uomo e cercando il pallone con grande personalità, per poi andare a creare superiorità numerica dalla sua parte, dove stasera spesso Tomori si è trovato in difficoltà in fase di chiusura;
- Gli uomini in meno sono, invece, quelli che dovrebbero dare concretezza al gioco prodotto: le punte. Cabral, nonostante i segni di vita degli ultimi tempi, non sembra all'altezza del nostro campionato. Jovic, arrivato da ben altri palcoscenici per provare a ritrovare la via del goal, sembra quasi disinteressato a giocare a calcio, con quell'incedere "balotelliano" e la corsetta sul posto da diavolo della Tasmania (ringrazio la chat di redazione per questa chicca) che ne rendono la presenza fastidiosa, oltre che inutile. Se non si sveglia, rischia di diventare presto un giovane ex-calciatore;
- Alla fine la vittoria del Milan arriva grazie ad un'uscita folle di Terracciano, su cross di Vranckx (entrato molto bene in campo), dove buca totalmente il pallone e propizia l'autorete di uno sfortunato Milenkovic, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tre punti preziosissimi, ma onestamente non proprio meritati per quello che si è visto sul campo, dove la Fiorentina ha per lunghi tratti tenuto in mano il pallino del match, con la sola colpa (non da poco, per carità) di non concretizzare quanto costruito.
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