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, 8 Novembre 2022

Considerazioni sparse post Napoli-Empoli (2-0)


Una vittoria che, ormai, quasi non è più una novità quando si parla di Napoli. La novità è che la vittoria, anche se abbastanza tranquilla se ci si ferma solo al risultato, è arrivata contro una squadra chiusa che come da copione ha messo in difficoltà gli azzurri.


- Una vittoria, la dodicesima di questo campionato, che arriva al termine della classica partita che, negli anni passati, sarebbe costata punti preziosi agli azzurri, spesso ritrovatisi a maledire a maggio proprio partite del genere. La strada è ancora lunghissima, ma se cambia il destino di queste partite qui, allora l'idea di cambiare il destino finale può non essere poi così peregrina...;

- Il Napoli, in fede ad un turnover ragionato a causa del calendario ultrafitto, cambia leggermente pelle rispetto a Bergamo, rispolverando Mario Rui e Raspadori sulla sinistra e Politano sulla destra, dando spazio a Ostigaard e Ndombele al centro di difesa e centrocampo. Ciò che cambia è l'efficacia della manovra azzurra: i partenopei infatti non perdono mai il controllo delle operazioni, totalizzando addirittura un 75% di possesso palla nel primo tempo. Il tutto però so traduce in un solo tiro, sporco, di Raspadori;

- Il merito è, va detto, anche di un Empoli ben preparato tatticamente, con Zanetti che ha studiato gli avversari e ha deciso di chiudersi ermeticamente, senza lasciare la profondità ad Osimhen. Una gara di sacrificio che ha coinvolto tutti, persino il centravanti Satriano, nemmeno lui esentato dal lavoro di copertura. Una gara forse preparata per il pari, nella speranza di essere ancora una volta (come l'anno scorso) il più classico bastone tra le ruote per il Napoli;

- Una gara sporca, ruvida, difficile da giocare per il Napoli: una di quelle gare che, nel calcio, viene spostata dagli episodi. Osimhen si guadagna un rigore (realizzato da Lozano) di furbizia e astuzia degna dei centravanti più navigati, sfruttando l'ingenuità di Marin. La successiva espulsione di Luperto, anche lui molto ingenuo nell'intervento su Lozano, spegne ogni velleità di recupero dell’Empoli;

- Una partita insomma decisa dai subentrati dalla panchina: Spalletti ha una rosa profondissima e ha il grosso merito di saperla sfruttare nel migliore dei modi. Politano spesso si incarta di fronte a Parisi? Ecco che Lozano dà freschezza ed elettricità alla squadra, causando il rosso di Luperto ed entrando nell'azione del 2-0. Ndombele è in debito di ossigeno? Ecco che Zielinski entra con la lucidità e la classe necessaria per segnare un gol difficilissimo facendolo anche sembrare semplice. Un Napoli che insomma si dimostra ancora un terribile mostro a più teste, ciascuna più astuta e rognosa dell'altra da affrontare.

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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