Considerazioni sparse post Fiorentina-Başakşehir (2-1)
I viola vincono e guadagnano insieme ai turchi la fase a eliminazione diretta della Conference, in attesa dell'ultimo turno per decidere chi dovrà passare dagli spareggi.
- Bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto? Dal punto di vista del mezzo pieno, la Fiorentina vince, a tratti convince pure, e chiude i patemi del girone vendicando il cocente 3-0 subito a Instabul. Lo fa con la doppietta di Luka Jovic, che piano piano comincia a mandare segnali anche sul campo, con il quarto gol in Conference e il quinto nelle ultime sei partite stagionali. E lo fa in rimonta, ed è la prima volta quest'anno che i viola portano a casa la partita dopo esser finiti sotto;
- Per il bicchiere mezzo vuoto, c'è l'ennesimo approccio negativo, culminato nello svantaggio firmato Aleksic al 14', con la difesa gigliata sorpresa da un lancio lungo del portiere. C'è un Gollini nuovamente rivedibile su gol, con un'uscita che si aggiunge al pacchetto di errori commessi dai viola nell'occasione. E ci sono i tanti, troppi gol sbagliati nella ripresa, gol che avrebbero potuto ridisegnare la classifica, lasciando in mano alla Fiorentina la possibilità di qualificazione diretta agli ottavi (ora legata all'ultima giornata, con i turchi avanti negli scontri diretti);
- Il piano gara del Başakşehir, ricco di vecchie conoscenze del nostro calcio quali Leo Duarte, Biglia e Okaka oltre all'allenatore Emre, tiene solo un tempo. Un approccio anche propositivo, fatto di gestione del pallone e attrazione del pressing avversario, con Okaka chiamato a farsi inseguire dentro il campo per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. La squadra prediletta dal premier turco Erdogan si pone con ordine in campo (motivando così non solo il buon andamento in campionato, ma anche il primo posto del girone), ma rimane anche evidente il gap tecnico rispetto ai viola, che non arrotondano il risultato più che altro per propri demeriti;
- Non è certo questa la gara che serviva per ricordare lo stato di grazia di Christian Kouamé, decisivo in entrambe le marcature viola. L'ivoriano, schierato stavolta come esterno alto a destra, è ormai indispensabile per Italiano, soprattutto per la quantità di lavoro messo in pratica sul fronte offensivo. L'ex Genoa, in questo avvio di stagione tribolato, è sicuramente la nota più lieta;
- Su Luka Jovic rimane inspiegabile una certa narrativa creatasi sul suo non essere una prima punta. Al di là dei due gol di rapina segnati, anche questa gara ha ribadito che è il serbo a dover dettare i tempi e i movimenti nella zona centrale dell'attacco. Ha la qualità per favorire lo sviluppo dell'azione e aiutare nell'isolamento degli esterni, tanto con la palla quanto senza, e soprattutto l'area di rigore dev'esser suo terreno di caccia privilegiato. I suoi limiti ad oggi stanno altrove: nella propensione a lavorare con continuità per la squadra, e soprattutto nel migliorare il suo tasso di conversione sottoporta, suo marchio di fabbrica all'Eintracht. Ma a questo giro, pur con un paio di occasioni grossolane sprecate, c'è poco da lamentarsi.
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