Considerazioni sparse post Inter-Salernitana (2-0)
Per l’Inter una vittoria finalmente sicura e tranquilla, con un Calhanoglu che brilla. Salernitana che di fatto non riesce mai a coinvolgere le punte.
- Asllani e Gosens. Nel magico mondo dei social ci si era già scatenati con dei vari "Inzaghi non sa gestire lo spogliatoio" per la mancata titolarità di Asllani e Gosens: il primo per riprendersi mentalmente dall'errore di Barcellona, il secondo per dare invece continuità al gol di Barcellona. Parlare col senno di poi è facile, e ammetto che anche io avrei schierato da subito entrambi. Ma ci sono delle spiegazioni ben evidenti: la squadra che è tornata a girare in maniera ottimale al momento è un'altra, si gioca tra sei giorni a Firenze (e quindi non era per forza necessario troppi uomini) e inoltre Dimarco è una soluzione irrinunciabile per il gioco a sinistra. Polemiche dunque inutili: Asllani e Gosens sono infatti stati i primi due cambi, ed entrambi sono entrati in campo molto bene;
- Cialda croccante: anni fa si pensava che si spegnesse per troppi periodi dell'anno anche in partite facili, poi nell'ultimo periodo rossonero non era mai decisivo nelle partite che contano. Dopo un anno e mezzo di lavoro sotto Inzaghi, Hakan Calhanoglu ora è decisivo sia con le piccole (Salernitana) sia con le grandi (Barcellona), con pochissima discontinuità. Una certezza del centrocampo dell'Inter, e soprattutto un giocatore molto, molto forte. Prima da esterno, poi da trequartista, poi da mezzala e ora quando serve anche da regista. Hai detto poco;
- “Salernitana man”: lo si dice in maniera ironica, ma Lautaro con la Salernitana sembra avere un feeling speciale, dopo i cinque gol nelle due partite dello scorso anno. Bello il gol di quest'oggi, ed è divertente vedere quanto cambi un Lautaro acceso mentalmente da quel Lautaro spento e abulico che si vedeva in passato. Anche lui: certezza;
- La Salernitana non ha disputato una brutta partita, ma non è di fatto mai riuscita ad attivare le punte. Piatek e Boulaye Dia si sono dati da fare, in un'occasione hanno sorpreso De Vrij nel secondo tempo, ma per il resto non snoo mai stati attivati a dovere da una linea di centrocampo troppo imprecisa (vedi l'errore in impostazione sul secondo gol);
- L'Inter non realizzava una vittoria sicura (nonostante avesse potuto trovare il raddoppio già ben prima del gol di Barella, nel primo tempo con Dzeko e Lautaro) e con poche preoccupazioni da tanto tempo. Una vittoria molto più in "gestione" rispetto a quella di Sassuolo, che permette di trovare serenità e soprattutto di non dover sprecare troppe energie fisiche e mentali in un calendario così congestionato. La convalescenza prosegue, soprattutto a livello di testa.
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