Considerazioni sparse post Atalanta-Sassuolo (2-1)
L'Atalanta di Lookman, anche se solo per una notte, guarda tutti dall'alto.
- Per una sera sembra tornata la solita e amata Atalanta del Gasp: scalate in avanti sino alla trequarti avversaria, braccetti difensivi che accompagnano l'azione, fluidità posizionale sulle catene laterali. Insieme agli antichi principi, Gasperini ha innestato sulla vecchia vite tralci nuovi: lanci lunghi a bypassare la prima pressione avversaria, ricerca di combinazioni rapide nella trequarti avversaria, tentativi di addormentare il ritmo della gara nei secondi 45'. Le due cose, combinate, regalano una partita di pieno controllo all'Atalanta, che detta i tempi del gioco con e senza il pallone per tutta la gara;
- Il meraviglioso gol di Kyriakopoulos è stato il compendio di tutto quello che avrebbe dovuto funzionare per il Sassuolo ma che, per imprecisione e bravura dell'avversario, si è ripetuto poche volte nell'arco del sabato sera al Gewiss: ricerca del terzo uomo nella fascia centrale del campo, strappo palla al piede di un Frattesi estremamente dinamico e coinvolto in fase di risalita, apertura laterale ad allargare le maglie della difesa in transizione negativa e sfruttamento dell'ampiezza in fase di rifinitura. Il primo assist in Serie A di Luca D'Andrea è un lampo di talento: il ragazzo ne deve fare di strada (come ha ripetuto fin troppe volte nel post partita), ma i primi passi sono incoraggianti;
- La catena di destra dell'Atalanta è un elogio all'esplosività: Okoli, Soppy e Lookman rappresentano tre atleti rubati all'NBA e catapultati su un prato verde. L'esuberanza fisica e atletica, ancor più impressionante se apprezzata dal vivo, (iper)compensa una tecnica e un talento non propriamente finissimi. La sensazione, in alcuni istanti, è che semplicemente "passino sopra" i diretti marcatori. Menzione speciale anche per Scalvini: i chili persi prima del ritiro di Clusone sono un lontano ricordo, e Gasperini sta sgrezzando partita dopo partita una gemma alla Bastoni;
- Il segmento di partita nel quale il Sassuolo ha saputo pareggiare l'intensità dell'Atalanta è coinciso con la presenza sulla destra di Domenico Berardi: non solo la traversa, ma la ricerca costante del vantaggio nell'1vs1 per sè e per i compagni. La ricaduta dopo una ventina di minuti, tuttavia, non fa presagire nulla di buono. Il Sassuolo con Berardi è una cosa, senza clamorosamente un’altra;
- Le indicazioni dal resto della truppa neroverde, stando solo alla sfida contro la festeggiata Atalanta, non sono particolarmente sorprendenti: delle capacità aerobiche di Frattesi, della balistica di Kyriakopoulos si sapeva già, come dell'atavico gap fisico che Toljan e Rogerio portano con sé nelle zone laterali della difesa. A pochi metri di distanza, il duello fisico Thorstvedt-De Roon è parso un incontro di boxe dalle 12 riprese sfinenti. Darsele di santa ragione, senza esclusione di colpi.
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