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, 11 Ottobre 2022

Considerazioni sparse post Maccabi Haifa-Juventus (2-0)


Per la Juventus è la partita della vergogna, per Allegri è il momento di andarsene.


- Provate a pensare alla partita più brutta della vostra squadra. Fatto? Ecco, adesso moltiplicatela tragicamente in peggio. Neanche il più pessimista dei tifosi juventini questa sera si sarebbe aspettato un tale disastro. Nella partita in cui si gioca le ultime possibilità di passaggio del turno, la Juventus gioca un primo tempo raccapricciante. Va sotto subito, contro un Maccabi Haifa che sfrutta l’inesistente reattività di tutti gli interpreti bianconeri. Alcuni sembrano essere esattamente dei corpi estranei: McKennie e Paredes riescono nell’impresa di non gestire neanche un pallone, Vlahovic è sistematicamente anticipato, Alex Sandro lascia passare fisso gli avversari. Cuadrado sembra onestamente a fine corsa. L’infortunio di Di Maria è un presagio di sventura che annulla anche la più remota speranza di una svolta;

- La visione che si ha dell'intero match della Juventus è quella di una squadra che sia una categoria inferiore al Maccabi (e ce ne voleva). Un gruppo di persone messe in campo senza alcun criterio, in difficoltà dal punto di vista tecnico, della voglia e dell’organizzazione, che non riesce a compiere neanche il più elementare dei passaggi in ogni situazione di gioco. Quello che si vede stasera è insomma il peggiore spettacolo da dieci anni a questa parte, tendenza andata sempre in peggioramento in questa annata. La sensazione è che la squadra ormai giochi contro il suo allenatore, che ormai sembra non essere più in grado di suscitare alcun interesse in una causa comune;

- Parte del merito va dato comunque al Maccabi che gioca a ritmo indiavolato, trovando trame interessanti e un controllo della palla inebriante. Ma è altrettanto evidente che stasera la Juventus sarebbe andata in difficoltà con qualunque avversaria gli fosse capitata di fronte. La squadra sembra mancare di qualsivoglia componente emotiva. Non è assolutamente nulla che assomigli a una squadra di calcio ed è difficile anche suddividere le colpe di questa serata drammatica. Si potrebbe partire da Allegri, le cui responsabilità sono evidenti: il suo tempo è finito e la decisione sull'escluderlo adesso dovrebbe andare oltre qualsiasi componente economica per la società. Dal canto suo la squadra vista oggi sembra essere non dotata di qualsiasi attributo sia tecnico che prettamente umano (visto solo nell'ingresso finale e disperato di Soulé);

- Nella ripresa la Juventus prova a metterci perlomeno l’orgoglio, sempre frenata da quei limiti tecnici che la affliggono. E' allarmante adesso pensare che la Juventus vista stasera rischia di non presentarsi più in Europa per lungo tempo. Sembra banale qualsiasi calcolo matematico, visto che la Juventus è praticamente fuori dalla Champions l'11 ottobre e deve giocarsi adesso la qualificazione all'Europa League con gli israeliani, vista la differenza tecnica che la separa dalle altre due qualificate, Paris e Benfica;

- Quello che mette assolutamente tristezza è che non trovi spazio nelle considerazioni alcun aspetto tecnico-tattico positivo, perlomeno tra i bianconeri. Se il gioco del calcio è semplice, dovrebbe esserlo anche passare la palla ai giocatori "che indossano la stessa tua maglia". Cosa che stasera non è avvenuta. E ciò che è peggio è che la stagione per la Vecchia Signora è ancora lontana dal terminare.

  • Nato nel 1997 nella provincia toscana e laureato in Scienze della Comunicazione a Siena. Innamorato del calcio grazie alla partita del Torneo di Viareggio che si giocava una volta all'anno nel mio paese e alle VHS con le sfide della Juventus per intero. Tifoso dei bianconeri, dell'Hockey Follonica (squadra della mia città) e della vecchia Montepaschi Siena. Mi emoziona qualsiasi tipo di impresa sportiva e cerco di scoprire prima il lato umano e poi agonistico dei protagonisti nel mondo dello sport. In attesa di ricominciare a studiare, osservo, memorizzo e prendo appunti.

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