Considerazioni sparse post GP di Giappone
Max Verstappen è campione del mondo! Ancora bufera sulla direzione gara.
- Con quattro gare d’anticipo Max Verstappen si laurea per la seconda volta campione del mondo. Weekend dominato da parte di Red Bull che chiude con pole position e doppietta, nonostante al sabato la Ferrari sembrasse particolarmente competitiva. La pioggia, però, ha agevolato Max, notoriamente fortissimo in queste condizioni, e la Red Bull, auto assolutamente perfetta in grado di dimezzare il consumo delle gomme rispetto alle altre concorrenti. Leclerc ha fatto il possibile per rimandare l’appuntamento di Max con il titolo mondiale ma una penalità (giusta) dovuta al taglio dell’ultima chicane ha vanificato gli sforzi. Quindi Max primo, Checo secondo e punti pieni conquistati visto che, come dichiarato dalla FIA, la gara è stata interrotta per time limit, pur non avendo completato neanche la metà dei giri previsti;
- Stagione strepitosa da parte di Verstappen, che, al netto delle possibili decisioni di domani sul budget cap, ha assolutamente meritato il titolo, dimostrandosi il pilota più forte e continuo del paddock. Al suo innaturale talento, Verstappen ha aggiunto la maturità del campione, qualità che gli ha permesso di portare a casa punti importanti anche quando la sua non era la migliore monoposto in pista (quei rarissimi casi a dire il vero). Il resto lo ha fatto una Red Bull super competitiva, capace di vincere 14 gare su 18 quest’anno, lasciando alla concorrenza (Ferrari) solo le briciole. Possibile, poi, che Perez (che prima di quest’anno non aveva ancora vinto una gara) chiuda secondo in classifica generale, mettendo il sigillo ad una stagione irripetibile;
- Anche questa volta, soprattutto questa volta, non possiamo non parlare della pessima gestione da parte dei commissari gara. Comprendendo che ci siano enormi motivi di carattere economico che spingono gli organizzatori a mettere a calendario le gare orientali nel periodo dei monsoni, esponendo praticamente tutti gli addetti ai lavori e non a trascorrere dei fine settimana sotto l’acqua, ci aspetteremmo che l’attenzione sulla sicurezza sia ancora più alta del solito. E invece, nonostante i sanguinosi precedenti, oggi è accaduto l’impensabile, che ha provocato l’ira degli sfortunati protagonisti, Gasly su tutti. Con bandiere rosse esposte e con una visibilità ridottissima (motivo della sospensione della gara), due trattori hanno fatto ingresso in pista, girando in senso opposto rispetto alle monoposto, allarmando quasi tutti i piloti, trovatisi spiazzati dalla presenza dei truck in pista. Lasciando nello sgomento tanti, Philippe Bianchi (padre di Jules) in particolare;
- La gara è stata caratterizzata dal monsone che si è abbattuto sull’intero Sud del Giappone, rendendo pressoché impraticabile la pista già dal warm up. E’ stato scelto comunque di far partire la gara attraverso una standing start tradizionale, tra piloti in gomma full wet e piloti più temerari in intermedia. Dopo un paio di curve era già evidente come la pista fosse impraticabile. La quantità d’acqua che si alzava dal posteriore delle monoposto, aggiunta all’acqua planning, hanno mandato in testacoda diversi piloti, Sainz compreso, costringendo i commissari a sospendere la gara. Nel frattempo si sono staccati cartelloni pubblicitari, sono entrati in pista trattori, tutto con le auto ancora in pista. Insomma, un disastro non degno di questi palcoscenici. Poi due ore di stop, fino alla ripartenza dietro Safety car. Tutto ben controllato da Max, in gestione da subito nei confronti di un pur coraggioso Leclerc, crollato poi dopo aver montato le intermedie. La battaglia tra Ocon ed Hamilton, vinta dal francese, oltre ad aver evidenziato una volta di più la pochezza in termini di potenza della PU Mercedes, ci ha accompagnato per tutti i 40 minuiti di gara. Subito dietro i leoni Vettel ed Alonso, Russell, oggi non particolarmente in forma, e niente po po di meno che Latifi, disastroso tutto il weekend ma che con le intermedie ha pescato l’asso nella manica;
- Ultima Suzuka per Seb, che chiude sesto dopo una gara coraggiosa. Oggi il tedesco è stato capace di sfruttare al meglio le gomme intermedie, provando la mossa in anticipo rispetto agli altri mentre navigava nelle ultime posizioni. Solo qualche giro dopo, il quattro volte campione del mondo, ha raccolto i frutti della sua intraprendenza, ritrovandosi a ridosso del podio e chiudendo con una scintillante sesta posizione. Aveva iniziato commosso, Seb. Ha finito altrettanto commosso sotto una pioggia di applausi dei tifosi Giapponesi. Suzuka è da sempre il suo circuito preferito, qui sono arrivate alcune tra le più belle delle sue 53 vittorie. Vettel mancherà a Suzuka e Suzuka mancherà sicuramente a Vettel.
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