Considerazioni sparse post Sassuolo-Inter (1-2)
Vittoria che definire fondamentale per l'Inter e Inzaghi è un eufemismo. Una partita lenta, combattuta, sporca: tanti errori da entrambe le parti, la vince Dzeko.
- Numeri e prestazioni: incasellare il giudizio su un attaccante in base ai gol non è mai corretto, figuriamoci nel calcio moderno dove gli attaccanti devono saper fare di tutto. E quindi è piuttosto impossibile fornire un voto a Dzeko: prestazione ai limiti del preoccupante per i primi 44', poi un secondo tempo molto più preciso e molto più presente con i compagni. In mezzo, due gol che di fatto decidono la partita: è inevitabile sottolineare il peso decisivo dei due gol e il miglioramento nei secondi 45', ma senza dimenticare quanto la manovra nerazzurra sia abulica e lenta anche per via della mancanza di soluzioni offensive diverse da quella offerta da Dzeko. Detto questo, tre punti che arrivano grazie a lui. Bravo Edin;
- Tre punti che arrivano grazie a Dzeko perchè se l'Inter avesse aspettato Lautaro non avrebbe mai vinto la partita. Il Toro continua a fare tante giocate giuste in giro per il campo, in un bagaglio che ha aumentato di anno in anno, ma è capitato in un'altra di quelle partite (o forse fasi di stagione) in cui non segnerebbe nemmeno con le mani. Il pendolo è clamorosamente opposto a quello di Dzeko: è essenziale per la manovra offensiva della squadra, ma oggi avrebbe potuto segnare almeno due gol facili. Non aiuta il dover fare tante cose differenti in tutto il terzo offensivo, non aiuta l'assenza di Lukaku e Correa, non aiuta il non poter rifiatare nemmeno 1'. Ma al netto di tutto questo deve imparare a essere più cinico: un discorso trito e ritrito;
- Una vittoria fondamentale: sarà un'ovvietà, ma dopo la sconfitta con la Roma questa era una partita da spalle al muro per Simone Inzaghi, nonostante la notte europea di martedì. Tre punti che sono arrivati in maniera sofferta, sporca e con una manovra lenta, fin troppo paziente e ragionata, palesando molti dei problemi (difensivi e non) visti nelle scorse settimane. Anche perché le forze scarseggiano in maniera evidente, in particolare modo dopo l'impegno infrasettimanale, e quindi sono più che mai tre punti importanti;
- L'ingresso dei subentrati: in una partita che l'Inter non ha approcciato al pieno delle forze e con tante assenze in rosa, è stato fondamentale l'ingresso dei subentrati. Uno su tutti è Mkhitaryan: paziente col pallone tra i piedi, lucido, autore dell'assist per il secondo gol di Dzeko. L'armeno bissa l'ottima prestazione di martedì sera col Barcellona, dimostrandosi affidabile a tutti gli effetti - ancora meglio se a ritmi bassi -;
- Le incertezze difensive del Sassuolo: un problema ricorrente da anni. Non è scintillante come quello delle scorse stagioni, ma la verve offensiva del Sassuolo è sempre riconoscibile. Un altro aspetto riconoscibile sono sicuramente le amnesie difensive, che da anni portano i nomi dei vari Rogerio, Ferrari (bravo a impostare, ma difensivamente...) e che inevitabilmente finiscono per condizionare i risultati di una squadra che spesso produce più di quanto poi ottiene.
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