, 25 Settembre 2022
3 minuti

Considerazioni sparse post MotoGP del Giappone


Jack Miller stravince il Gran Premio di Motegi. Malissimo Bagnaia, mai in gara e finito a terra dopo un errore al penultimo giro. Quartararo, ottavo, porta a 18 i suoi punti di vantaggio.


- L’ultimo cowboy vince il Gran Premio di Motegi in sella ad una Ducati fantastica. L’australiano torna alla vittoria dopo Le Mans 2021 (quasi un anno e mezzo fa) e lo fa dominando la gara dall’inizio alla fine, chiudendo a 5 secondi dal secondo classificato, il sudafricano Binder su KTM. Non poteva che chiudere così, nel migliore dei modi, la sua esperienza con Ducati. Pilota sempre corretto, sempre competitivo e gran “uomo spogliatoio”. Non sempre capace di sfruttare tutto il suo potenziale (enorme) ma ultimo, vero, pilota d’altri tempi. Vittoria meritatissima, che porta a sei i timbri consecutivi ottenuti da Ducati. Roba da non credere;

- Per Bagnaia, invece, vale il discorso di sempre: o vince o finisce in terra e questa stagione ne è la più classica controprova. Il feeling con la sua Ducati durante tutto il weekend è stato pessimo, il passo gara era forse la cosa peggiore tra venerdì e domenica. Il ritmo ha tardato ad arrivare, solo a 4 giri dal termine Bagnaia ha cominciato a stampare giri da podio. Da questo dato, Pecco è riuscito a cogliere l’aspetto peggiore possibile. Vista annebbiata, paraocchi e attacco a testa bassa a Bastianini e Quartararo. Con Enea è andata bene, con Fabio meno, visto che dopo un tentativo di attacco ha spinto troppo al limite la sua Ducati, finendo sulla ghiaia. Dall’Igna lo giustifica, ”avrebbe fatto lo stesso fosse stato lui in sella” ma a quattro gare dal termine chiunque preferirebbe essere a 11 punti piuttosto che a 18;

- Se Quartararo dovesse portare a casa questo Campionato del Mondo sarà davvero un miracolo. Raramente si è vista una moto così poco competitiva essere in testa alla classifica. Molto merito di Quartararo, bravissimo ad andare a punti praticamente in ogni gara (tranne lo sfortunato episodio di Aragon), vincendo 3 gare, le uniche dove poteva ottenere davvero 25 punti. Pilota sempre positivo e corretto, il campione del Mondo in carica sta massimizzando gara dopo gara il (poco) potenziale della sua Yamaha, portandosi dietro non poco stress e fatica;

- Moltissimo, però, anche il demerito dei piloti Ducati. Perché, purtroppo bisogna dirlo, essere il sella alla moto migliore (per distacco) e non riuscire a vincere il Mondiale è una grandissima croce che i vari Bagnaia, Miller e Bastianini dovranno portarsi sulle spalle per un bel po’ di tempo. Già vincitrice del campionato costruttori 2022, la Desmo è di gran lunga la moto migliore del circuito da un bel po’ di tempo. A testimoniarlo le sei vittorie consecutive e le undici vittorie su sedici gran premi totali. Roba da portare il Mondiale a casa in pantofole. Invece i rossi sono lì a rincorrere faticosamente a quattro gare dalla fine, tutto abbastanza paradossale;

- E’ un gran peccato che Aleix Espargaro non abbia potuto partecipare alla festa. Un problema di elettronica durante il warm up, infatti, lo ha costretto al cambio moto poco prima della partenza, trovandosi costretto a rincorrere da subito. Il passo era eccellente, come dimostrato dai sorpassi in sequenza una volta raggiunto il gruppo ed il feeling pilota-moto che ha lo spagnolo con la sua Aprilia è davvero cosa rara da vedere in pista. Alla fine chiuderà diciassettesimo, perdendo qualche punto di troppo che fa male ala sua classifica. Niente è ancora detto ma adesso Fabio ha una gara di vantaggio nella corsa al titolo.

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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