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, 18 Settembre 2022

Considerazioni sparse post Roma-Atalanta (0-1)


La miglior Roma stagionale si scoglie davanti all'incapacità di convertire le occasioni in gol, mentre l'Atalanta di Gasp ha cambiato pelle.


- Con il cattivo presagio del KO di Dybala -fin qui fondamentale per le sorti dei suoi- nel riscaldamento, nel tardo pomeriggio all’Olimpico va in scena una gara piena di paradossi. Quello più rilevante è che la Roma gioca la sua miglior partita di questo primo scorcio di stagione, ma manca l’elemento fondamentale per spostare la classifica e i giudizi: il risultato;

- L’Atalanta va avanti al 35’ con un bel gol dal limite di Scalvini, che sfrutta un’inspiegabile collasso dei mediani della Roma dentro la propria area di rigore. I giallorossi però reagiscono alla grande e da quel momento prendono il controllo delle operazioni, schiacciando spesso e volentieri gli avversari nella propria metà campo. Le occasioni fioccano (alla fine il dato dei tiri complessivi sarà 21 a 4), ma la porta difesa da Sportiello sembra stregata e il gol non arriva. L’Atalanta con un solo tiro in porta fa bottino pieno e si porta in vetta alla Serie A;

- Senza guardare l’esito finale, sono tanti i segnali positivi in casa Roma. Nonostante i numerosi infortuni, e quindi l’assenza di turnover per tanti giocatori importanti, ha dominato anche in termini di intensità l’Atalanta, squadra storicamente fisica e potenzialmente più fresca data l’assenza di impegni nelle coppe. La manovra è sembrata decisamente più fluida del solito, e le combinazioni offensive ad alta velocità sono state un rebus che i bergamaschi non sono mai riusciti a risolvere. Mancano clamorosamente i gol e l’anomalia statistica è importante: sono solo 8 nelle prime 7, a fronte di circa 15 expected goals. Di solito queste difformità tendono ad allentarsi nel corso della stagione, e per la Roma sarà fondamentale farlo e ritrovare concretezza sottoporta per poter coltivare le sue ambizioni;

- L’Atalanta aveva bisogno di cambiare, dopo le evidenti difficoltà della scorsa stagione che aveva fatto seguito a tante stagioni straordinarie. La nuova creatura di Gasperini è effettivamente una squadra molto diversa dalla precedente, meno intensa e spettacolare ma fin qui più cinica. La rappresentazione plastica è il lavoro sorprendentemente conservativo che ora è richiesto agli esterni a tutta fascia, molto più diligenti e meno presenti nella fase offensiva. Molto interessante l’alternarsi di De Roon e Scalvini nei ruoli di mediano e braccetto della difesa a tre. Il matchwinner resta in campo solo 45’ ma lascia sensazioni molto positive, da difensore con rare qualità nella gestione del pallone. Se impareranno a gestire i momenti di difficoltà nel corso nella gara, o ad addormentarli con il pallone senza la ricerca frenetica del riferimento offensivo, gli uomini di Gasp potranno davvero togliersi soddisfazioni importanti data anche l’assenza di impegni extra;

- Hojlund è ancora grezzo tecnicamente, ma fa un grande lavoro nel far risalire il campo ai suoi, esattamente ciò che non garantisce Muriel nella ripresa. Demiral regge l’urto con una grande prova, mentre Toloi soffre per 90’ ed è insolitamente impreciso anche nei passaggi. Nella Roma, Pellegrini e Zaniolo ci mettono un po’ a ingranare, ma poi disputano un match ricco di spunti e di occasioni create, con il primo che sembra giovare nell’arretramento nei due di centrocampo (che aiuta anche la prima costruzione della squadra). Se Celik e Spinazzola lavorano bene sulle fasce, ed è positivo anche l’impatto sul match di Belotti, a deludere è nuovamente la convivenza forzata di Matic e Cristante, che hanno sulla coscienza il gol subito. La prestazione di Abraham è lo specchio perfetto del match: ispirato, dominante nei duelli individuali, quando arriva davanti alla porta sbaglia l’impossibile. Facendo il centravanti, è un peccato piuttosto grave.

  • Giornalista classe 90', da sempre innamorato della radio, ho diretto per 3 anni RadioLuiss e collaborato con varie emittenti in qualità di conduttore. Attualmente mi occupo di comunicazione d'impresa e rapporti istituzionali. Pallavolista da una vita, calciofilo per amore, appassionato di politica e linguaggi radiotelevisivi, nella mia camera convivono i poster di Angela Merkel, Karch Kiraly e Luciano Spalletti.

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